Donne d'affari, professori universitari, spogliarellisti, sindaci e perfino un'ex Miss: sono i variegati volti della resistenza ucraina all'invasione di Putin. Gente che, al di là dell'obbligo di reclutamento, ha scelto liberamente di prendere le armi e scendere in strada a combattere per il proprio Paese. Una difesa disperata che sta creando non poche difficoltà ai russi: tanto che dopo 4 giorni di guerra nella capitale Kiev, tra i palazzi martoriati dai missili, si continua a combattere e l'unica grande cittadina che risulta essere caduta in mano russa è Kharkiv.
La chiamata alle armi
L'esercito ucraino ha distribuito 28mila fucili in due giorni ai civili, mentre la Guardia nazionale pubblicava infografiche per insegnare alle persone a costruire e usare le molotov, chiamando a raccolta anche chi possiede o sa guidare droni che possono servire a monitorare i movimenti delle truppe russe.
I volti
«Quando ho sentito le esplosioni ho capito che ero pronta. Sono una donna adulta, in salute e la responsabilità della mia vita è solo mia», ha dichiarato al New York Times Olena Sokolan, business manager che con il fucile in mano per le strade di Kiev opera sotto un'organizzazione chiamata Forze di difesa territoriali. C'è anche Grigory Mamchur, spogliarellista di 40 anni al Milk, un nightclub di Kiev, in fila per ricevere le armi. «Non c'è stato nemmeno da pensarci - dice al Times - difenderemo il nostro Paese come possiamo, potrebbe essere l'ultima possibilità». Nessuno di loro sa usare un fucile. Qualcuno trema anche solo al toccarlo: «Speriamo di riuscire a capire come funziona».
La miss e il professore
Su Instagram anche l'ex Miss Ucraina Anastasiia Lenna si allena a sparare. «Gli invasori moriranno sulla nostra terra», scrive, lanciando un appello a chiunque voglia unirsi alla lotta. La reginetta di bellezza, 31 anni e 100mila follower, sta usando il suo seguito sui social per sensibilizzare alla causa. Di solito gioca a softair, ma questa è la vita reale.
Perché «Le donne ucraine non sono solo belle, sono anche combattenti», sottolinea Vladimir Klitschko, ex pugile e fratello del sindaco alla Bild. Entrambi non hanno esitato ad armarsi e partecipare alla resistenza. «Ci difenderemo fino all'ultima goccia di sangue. La motivazione è incredibile».
Tanto che Ihor Zhaloba, 58 anni, è andato a combattare da volontario. Fa il professore di storia all'Università di Kiev e al Times dice che, ovviamente, tutti nella sua famiglia sono preoccupati. «Io stesso sono preoccupato, ma nessuno mi ha detto di non combattere. Tutta la mia famiglia pensa che dovrei essere qui».
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