Ucraina, epidemia di poliomielite e Covid: è allarme anche sul fronte sanitario

L'Organizzazione mondiale della sanità ha infatti espresso «preoccupazione per la salute del popolo ucraino nell'escalation della crisi»

Ucraina, epidemia di poliomielite e Covid: è allarme anche sul fronte della salute
Ucraina, epidemia di poliomielite e Covid: è allarme anche sul fronte della salute
di Raffaele Alliegro
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Sabato 26 Febbraio 2022, 17:45 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 08:32

Il numero dei casi di Covid in Ucraina stava calando. Ma ora si teme che l'epidemia possa rialzare la testa, se si interrompe la risposta al virus. E l'allarme per una possibile emergenza sanitaria, di fronte all'assedio dei carri armati, si estende anche ad altre malattie, dalla poliomielite al cancro. L'Organizzazione mondiale della sanità ha infatti espresso «preoccupazione per la salute del popolo ucraino nell'escalation della crisi» e dell'attacco da parte della Russia: «Il sistema sanitario deve continuare a funzionare per fornire cure essenziali per tutti i problemi di salute, dal Covid-19 al cancro». Perché il virus non è sparito.

Ucraina, tra guerra e crisi sanitaria 

Secondo quanto riporta la piattaforma “Our world in data”, il 24 febbraio in Ucraina sono stati registrati oltre 27mila casi di Covid.

Ulteriori dati sull'andamento della pandemia nel Paese li riporta invece il contatore dell'Oms Europa: l'Ucraina negli ultimi 7 giorni ha avuto poco meno di 150mila contagi. L'incidenza media per 100mila abitanti era in calo del 29% nell'ultima settimana; 1.558 i decessi registrati sempre negli ultimi 7 giorni. E ora si teme una ripresa della pandemia.

Ma i problemi sanitari non si limitano al Covid. La guerra renderà molto più difficile anche la cura di altre malattie, come il diabete o il cancro. Inoltre, ha ricordato Nbc news, dallo scorso ottobre l'Ucraina sta tentanto di riportare sotto controllo un'epidemia di poliomielite. Sono stati circa venti i casi di bambini colpiti dalla malattia, anche se nel 2020, l'87% della popolazione aveva ricevuto la prima dose del vaccino contro la poliomielite. Il dottor Timothy Erickson, medico del Brigham and women's hospital ha ricordato che «con i conflitti è abbastanza evidente che i casi di poliomielite non solo aumentano, ma riemergono anche nei paesi in cui si pensava che la malattia fosse eradicata».

Nel complesso, dunque, gli esperti sanitari sono preoccupati per le interruzioni dell'assistenza alle persone in Ucraina. «Stiamo parlando di tutto, dall'insulina per il diabete, ai farmaci per il cuore. Ma anche di alcune delle malattie più gravi e costose, dai trattamenti per il cancro alla dialisi», ha detto a Nbc news Paul Spiegel, direttore del John Hopkins center for humanitarian health. E per quanto riguarda direttamente il Covid, le preoccupazioni della maggior parte degli ucraini riguardo al virus passeranno inevitabilmente in secondo piano rispetto ai bisogni di sopravvivenza più urgenti in questi giorni di guerra.

I combattimenti nella parte est dell'Ucraina stanno avendo come effetto una migrazione di massa verso ovest. Molte persone sono in movimento, si affollano i punti nevralgici dei trasporti, i treni, le strade. Sul New York Times un esperto del Center for health security della Bloomberg school of public health, Eric S. Toner, ricorda che l'affollarsi delle persone in autobus, treni e automobili, negli hotel e nei campi profughi, rischia di «causare un'inversione dei progressi» nella lotta contro il Covid. Funzionari dell'amministrazione Biden ipotizzano che tra 1 e 5 milioni di persone potrebbero cercare sicurezza in altre zone del Paese o in quelli vicini. E ed è possibile che anche nei Paesi limitrofi si possa registrare un aumento dei contagi. Ma i problemi saranno peggiori all'interno del Paese, dove il sistema sanitario si dovrà prendere cura dei pazienti Covid e delle vittime della guerra.

Secondo i dati disponibili sempre su "Our world in data”, circa un terzo degli abitanti dell'Ucraina è completamente vaccinato contro il coronavirus. Nell'esercito del Paese, invece, la copertura vaccinale ha raggiunto il 99,3%. L' Ucraina non riconosce il vaccino russo Sputnik V, mentre la Russia non riconosce i vaccini di fabbricazione occidentale somministrati in Ucraina. C'è poi anche il rischio che con l'invasione russa si creino problemi sulla capacità di tracciamento del virus. «Sospetto che smetteremo di ricevere molti dati dall'Ucraina», ha concluso l'esperto del Center for health security, anche perché «gli ospedali e i dipartimenti sanitari locali non avranno questa priorità».

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