Negli ospedali dell'Ucraina è sempre più difficile trovare ossigeno e sangue. L'allarme arriva direttamente dall'Oms proprio mentre gli attacchi agli ospedali e agli operatori sanitari aumenta ogni ora. Ultimo quello di Izyum, nella regione di Kharkiv. Secondo l'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, da quando la Russia ha invaso l'Ucraina lo scorso 24 febbraio sono stati almeno 16 gli attacchi ad ospedali e strutture, con almeno 9 persone uccise. «Non dovrebbe essere necessario dire che gli operatori sanitari, gli ospedali e altre strutture mediche non devono mai essere un bersaglio in nessun momento, nemmeno durante crisi e conflitti», ha detto il dottor Hans Kluge, capo dell'Oms Europa.
L'emergenza
L'emergenza è specialmente per tutte quelle strutture sanitarie che sono rimaste senza elettricità e senza acqua. «Le strutture sanitarie hanno bisogno di forniture, hanno bisogno di energia, hanno bisogno di acqua - ha spiegato Tarik Jasarevic, portavoce dell'Oms sul campo in Ucraina -.
L'ossigeno e i morti di Covid
L'Oms ha anche lanciato l'allarme della mancanza di forniture mediche essenziali in Ucraina tra cui l'insulina, il sangue e diversi strumenti chirurgici. «I decessi aumenteranno man mano che la carenza di ossigeno continua». Questo perché l'Ucraina aveva un basso tasso di vaccinazione prima dell'invasione: circa il 35% della popolazione aveva ricevuto due dosi di vaccino. E va da sé che senza ossigeno, anche il numero dei morti di Covid sia in aumento (731 nell'ultima sttimana).
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