Ucraina diretta. Tre premier Ue da Zelensky, la Polonia: «Necessaria missione di pace Nato». Mediatore ucraino: «Compromesso possibile». Morti 2 reporter

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Ucraina diretta, bombe nella notte a Kiev: esplosioni nel centro della Capitale
Ucraina diretta, bombe nella notte a Kiev: esplosioni nel centro della Capitale
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Martedì 15 Marzo 2022, 06:03 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 09:16

Ucraina, la diretta. Mentre sono ripresi i negoziati tra Mosca e Kiev, il presidente Zelensky, nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall'agenzia Unian, ammette che l'Ucraina non può entrare nella Nato. E il presidente francese, Macron, propone una «protezione consolare» per Maria Ovsyannikova, la giornalista russa che ha protestato in diretta tv contro la guerra in Ucraina e che risultab scomparsa. «I negoziati sono in corso. Sono state rinnovate le consultazioni sulla principale piattaforma negoziale. Questioni di regolamentazione generale, cessate il fuoco, ritiro delle truppe dal territorio del paese»: così su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, dopo che nella tarda mattinata il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov aveva definito la ripresa dei colloqui «un fatto positivo».

Il presidente Zelensky, che domani parlerà a deputati e senatori americani, oggi ha detto chiaramente che l'Ucraina non può entrare nella Nato: «L'Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo».

Zelensky però continua il pressing sul fronte delle armi, mettendo così sotto pressione, secondo la Cnn, anche il presidente Biden, puntando in particolare ad armi di fabbricazione sovietica come jet da combattimento Mig e sistemi missilistici terra-aria S-300. In queste ore, sottolineano le fonti, il dipartimento di Stato americano sta lavorando per identificare quali Paesi siano in possesso dei sistemi di difesa aerea S-300 e sta esaminando in che modo possano essere trasferiti in Ucraina. Ma non è chiaro quali armamenti gli Stati Uniti darebbero in cambio a quei Paesi.

Le armi che gli alleati occidentali forniscono all'Ucraina «in una settimana ci durano per 20 ore», per questo siamo costretti a «riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi», ha detto Zelensky rivolgendo un ennesimo appello in particolare all'Europa e dicendosi convinto che l'Ucraina può ancora fermare la Russia: «Noi possiamo fermare la Russia», ma se non ci aiuterete a farlo le forze di Vladimir Putin punteranno poi «verso di voi». Il premier britannico Johnson lo sostiene: «Ha ragione, diamogli più armi». Il premier polacco Mateusz Morawiecki, il vice premier Jaroslaw Kazcynski e il premier sloveno Janez Jansa sono a Kiev per incontrare il presidente ucraino. Sul fronte delle sanzioni, ne arrivano di nuove dagli Usa verso la Russia che colpiscono anche il presidente della Bielorussia, Alexanderf Lukashenko, e la sua famiglia mentre il ministro delle Finanze tedesco, Lindner, precisa: «Nessuno che sostiene Putin è intoccabile». Anche la Russia intanto prova a imporre sanzioni a Biden e Blinken. Quanto la caro-energia i ministri delle Finanze dell'Ue sono «tutti d'accordo nel dire che un sostegno alle famiglie» e «alle imprese» «è necessario», ha detto il ministro francese Bruno Le Maire al termine dell'Ecofin. Per rispondere alla fiammata dei prezzi i ministri concordano sulla necessità di «sostegno a tutte le famiglie colpite» con «sconti sui prezzi alla pompa», ha spiegato il francese che guida la presidenza di turno Ue, indicando anche l'ok a «sostegni mirati per le imprese» più esposte con la «possibilità di aiuti di Stato», e all'«indipendenza energetica» per l'Ue da raggiungere «il più rapidamente possibile».

Ucraina, diretta

Ore 00.45 - Tornano a suonare le sirene a Kiev per annunciare l'allerta aerea. È quanto riferiscono le Forze armate ucraine, che invitano tutti i cittadini a raggiungere urgentemente i rifugi della protezione civile.

Ore 23.59 - «L'invasione della Russia deve finire. L'Ue deve dare all'Ucraina lo status di candidato il prima possibile». Lo ha detto il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, a Kiev per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky insieme al vice primo ministro Jaroslav Kaczynski, al primo ministro ceco Petr Fiala e al primo ministro sloveno Janez Janša. A quanto riporta l'agenzia polacca Pap, il premier avrebbe sottolineato la necessità di «armi difensive» per Kiev assicurando a Zelensky: «Non ti lasceremo solo».

Ore 23.35 - La Polonia ha chiesto «una missione di pace» della Nato, «protetta da forze armate», per aiutare l'Ucraina. Lo ha reso noto il vicepremier polacco Jaroslaw Kaczynski stasera a Kiev. «Questa missione non può essere disarmata. Deve cercare di fornire aiuti umanitari e pacifici all'Ucraina», ha affermato Kaczynski, dopo aver partecipato a Kiev, insieme ai primi ministri polacco, ceco e sloveno, a un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Chmygal.

Ore 23.30 - «L'Europa deve capire che se perde l'Ucraina, non sarà più la stessa. L'Europa senza l'Ucraina non sarà più l'Europa. Piuttosto, sarà un simbolo di fallimento, umiliazione e impotenza. E voglio un'Europa forte e ambiziosa». Lo ha scritto su twitter il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, a Kiev per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky insieme al vice primo ministro Jaroslav Kaczynski, al primo ministro ceco Petr Fiala e al primo ministro sloveno Janez Janša.

Ore 23.20 - Si sono verificate potenti esplosioni a Kiev, nella parte occidentale della capitale, mentre è in atto un coprifuoco di 35 ore. Le esplosioni, che secondo quanto riferisce la Bbc stanno continuando, si verificano durante la visita nella capitale ucraina dei premier di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca.

Ore 23.00 - Il vice primo ministro polacco, Yaroslav Kaczynski, ha proposto di inviare una missione Nato o una missione più ampia in Ucraina. «Serve una missione di mantenimento della pace, della Nato o con una composizione internazionale ancora più ampia, che operi sul territorio dell'Ucraina» per portare aiuti e pace ma che sia «in grado di difendersi», ha detto il vicepremier dopo l'incontro con Volodymyr Zelensky a Kiev. «Una missione - ha spiegato Kaczynski - che sarà progettata per portare la pace e aiuti umanitari, ma che sarà anche protetta dalle forze appropriate - le forze armate».

Ore 22.30 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato i premier di Slovenia, Polonia e Repubblica Ceca, Janez Jansa e Mateusz Morawiecki, arrivati oggi a Kiev. «Stanno bombardando ovunque. Non solo Kiev, ma anche le aree occidentali», ha detto Zelensky ai suoi interlocutori, secondo quanto ha mostrato un video su Telegram. I primi ministri, arrivati in treno, si sono seduti attorno a un tavolo con il loro omologo ucraino Denis Shmyhal e il presidente Zelensky, che ha spiegato loro la situazione. «Dobbiamo fermare questa tragedia che si sta svolgendo nell'est il più rapidamente possibile», aveva sottolineato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki in un post su Facebook che annunciava l'arrivo a Kiev dei primi tre capi di governo dell'Ue dall'inizio dell'invasione russa. Una missione organizzata in accordo con presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Ore 22.10 - «La vostra visita a Kiev in questo momento difficile per l'Ucraina è un forte segnale di sostegno. Lo apprezziamo davvero». Ad affermarlo è il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky che oggi ha incontrato a Kiev il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, il vice primo ministro Jaroslav Kaczynski, il primo ministro ceco Petr Fiala e il primo ministro sloveno Janez Janša.

Ore 21.12 - «Un processo negoziale molto difficile» che «continueremo domani». Così il capo negoziatore di Kiev Podoliak ha annunciato su Twitter la fine dei colloqui di oggi con i russi, parlando di «contraddizioni fondamentali», ma anche di uno «spazio per il compromesso».

Ore 20.29 - Sono circa 20mila le persone evacuate dalla città di Mariupol oggi, e quattromila le automobili, stando al governo ucraino.

Ore 20.29 - Nel loro incontro a Roma il premier italiano Mario Draghi e il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan hanno anche discusso della Cina.

Lo riferisce la Casa Bianca in una nota parlando di colloqui «sugli approcci transatlantici alla Repubblica popolare cinese». Draghi e Sullivan hanno anche auspicato ad un ulteriore rafforzamento dei rapporti tra Roma e Washington.

Ore 19.33 - I soccorritori hanno estratto sette corpi dalle macerie di una scuola colpita da un bombardamento aereo russo a Kykolayiv, nel sud dell'Ucraina. Altri tre vittime erano state accertate domenica, quando la scuola è stata colpita. Lo riferiscono i servizi di emergenza ucraini spiegando che sono terminate le operazioni nel sito.

Ore 18.07 - «Non so se sono riuscito a trovare le parole giuste. Ma spero che dopo aver parlato davanti al governo e al Parlamento del Canada, in questo Paese fraterno, nessuno dubiti: la Russia cerca di distruggere tutto ciò che rende gli ucraini ucraini: il nostro futuro, il nostro carattere, la nostra volontà. Ma non ne verrà fuori nulla». Lo afferma in un video su Telegram il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky.

Ore 17.58 - «Ho convocato un vertice straordinario il 24 marzo al quartier generale della Nato. Affronteremo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il nostro forte sostegno all'Ucraina e l'ulteriore rafforzamento della deterrenza e della difesa della Nato. In questo momento critico, il Nord America e l'Europa devono continuare a stare insieme». Lo annuncia il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg con un tweet.

Ore 17.52 - Il presidente Joe Biden sta valutando una missione a Bruxelles la prossima settimana per discutere con gli altri leader della Nato della guerra in Ucraina. Lo riportano fonti citate da Nbc che sottolineano che la partecipazione in presenza di Biden all'incontro - che dovrebbe essere il 24 o il 25 marzo, non è ancora stata decisa in modo definitivo. In quelle date si svolgerà anche il Consiglio europeo a Bruxelles. Interpellato sulla possibilità di avere un vertice della Nato straordinario la prossima settimana, il segretario generale Jens Stoltenberg oggi ha detto: «Siamo in grado di convocare un summit Nato con tutti i leader con breve preavviso, ma non posso scendere ora in maggiori dettagli.

Ore 17.50 - «La conversazione con il primo ministro israeliano Bennett è stata importante come parte dello sforzo di negoziazione per porre fine a questa guerra con una pace giusta. La nostra delegazione lavora a questo anche negoziando con la parte russa. Va abbastanza bene, mi è stato detto. Ma vedremo, i negoziati continueranno domani». Lo ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky in un video.

Ore 17.26 - Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin, chiedendogli di «fermare la guerra fratricida» contro l'Ucraina. Lo fa sapere lo stesso Michel, via social. Ha chiesto a Putin «un immediato cessate il fuoco e il ritiro dell'esercito russo», ha «discusso dei negoziati in corso tra Ucraina e Russia», ha sottolineato che «i bombardamenti indiscriminati contro i civili devono cessare». La Russia «deve consentire l'accesso umanitario e il passaggio sicuro» per i civili in fuga dalla guerra, conclude Michel.

Ore 17.22 - Il governo di Kiev «non è serio nel trovare una soluzione reciprocamente accettabile». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso di un colloquio con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo quanto riferito dal Cremlino.

Ore 17:06 - Anche la giornalista ucraina Alexandra Kuvshinova è morta in seguito all'attacco russo nel nord ovest di Kiev in cui è rimasto ucciso il cameraman della Fox Pierre Zakrewski. Lo riferisce l'agenzia di stampa ucraina Unian, aggiungendo che il terzo reporter, il britannico Ben Hall, che era con loro nell'auto colpita e rimasto gravemente ferito, sarebbe stato sottoposto ad un intervento per l'amputazione di una gamba. La Fox, riferisce la Cnn, non ha ancora confermato se Kuvshinova stesse lavorando con il team dell'emittente americana.

Ore 16.48 - Mosca vieta l'ingresso in Russia al premier canadese Justin Trudeau. Lo riferisce il ministero russo degli Esteri, scrive la Tass.

Ore 16.06 - La Russia ha imposto una serie di sanzioni nei confronti del presidente Joe Biden, del segretario di Stato Antony Blinken e di altri esponenti dell'amministrazione Usa. Lo ha annunciato in un comunicato il ministero degli Esteri russo. «In risposta a alle sanzioni senza precedenti - si legge - dal 15 marzo di quest'anno, sulla base della reciprocità, la lista russa comprenderà il presidente J. Biden, il segretario di Stato A. Blinken, il segretario alla Difesa, L. Austin e il capo degli Stati maggiori riuniti M. Milley, oltre ad un numero di altri ministri e note personalità americane».

Ore 15.44 - «Il Santo Padre ha ricevuto la lettera del sindaco della Capitale ucraina ed è vicino alle sofferenze della città, alla sua gente, a chi ne è dovuto fuggire e a chi è chiamato ad amministrarla. Prega il Signore che siano protetti dalla violenza. E per loro e per tutti ribadisce l'appello fatto domenica scorsa con la Preghiera dell'Angelus: 'Davanti alla barbarie dell'uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c'è solo da cessare l'inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiterì». Così, rispondendo ai giornalisti, il portavoce vaticano Matteo Bruni.

Ore 15.11 - La Verkhovna Rada, il Parlamento dell'Ucraina, ha esteso la legge marziale nel paese fino al 25 aprile. Lo riporta il sito di notizie ucraino Suspilne News. Hanno votato a favore del provvedimento 343 deputati.

Ore 14.50 - Cina e Stati Uniti stanno lavorando ad una telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping nei prossimi giorni. Lo sostengono tre analisti dell'Eurasia Group secondo i quali i «toni relativamente moderati» delle note di Washington e Pechino seguite all'incontro a Roma tra il consigliere per la sicurezza nazionale americana Jake Sullivan e Yang Jiechi rivelerebbero proprio questo. «C'è lo sforzo di mantenere uno spazio diplomatico da entrambe le parti per organizzare una telefonata tra i due presidenti», spiegano Neil Thomas, Michael Hirson e Ali Wyne.

Ore 14.45 - «Le truppe russe hanno preso in ostaggio il personale e i pazienti di un ospedale di Mariupol». Lo rende noto su Facebook la Media Human Rights Initiative (MHRI) ucraina , rilanciata su Twitter dalla giornalista ucraina Anastasia Magazova, che lavora per Radio Free Europe e Bbc. L'organizzazione spiega che i pazienti hanno contattato la MHRI, affermando che da ieri mattina l'ospedale regionale di terapia intensiva di Mariupol è stato occupato dalle truppe russe. I soldati sparerebbero dall'interno dell'ospedale, impedendo a chiunque di uscire. Alcune persone che avrebbero tentato di fuggire sarebbero state ferite.

Ore 14.30 - «L'Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra, citato dall'agenzia Unian.

Ore 13.53 - Vladimir Putin prevede di ordinare il disboscamento delle foreste ucraine per venderle come legname in Russia. Lo afferma un documento pubblicato dall'intelligence militare ucraino reso noto da The Guardian Il documento, pubblicato oggi, riporta una lettera del ministro della difesa russo Sergei Shoigu indirizzata al presidente russo che discute il tema della «possibilità di abbattere su terreni di difesa», e con i soldi della vendita del legno - sostiene l'intelligence ucraina - si finanzierebbe l'esercito russo.

Ore 13.48 - Il governo britannico di Boris Johnson ha inserito ben altri 350 nomi di personaggi russi nella lista nera dei sanzionati - con congelamento di asset reperibili nel Regno Unito e divieto di viaggio - in risposta all'invasione dell'Ucraina. Fra loro ci sono politici di spicco (dopo i primi provvedimenti contro Vladimir Putin, Serghei Lavorv e altri) come l'ex presidente Dmitri Medvedev e l'attuale ministro della DIfesa, Serghei Shoigu; nonché numerosi oligarchi del business in aggiunta a quelli già colpiti come Mikhail Fridman, Piotr Aven o Andrei Melnichenko. La stretta segue l'approvazione d'una legge ad hoc più dura sulle sanzioni.

Ore 13.47 - Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, durante l'incontro di oggi a Palazzo Chigi, si sono detti d'accordo sull'importanza di «intensificare ulteriormente i contatti tra Italia e Stati Uniti a tutti livelli, alla luce degli eccellenti rapporti bilaterali e del legame transatlantico». Lo riferisce Palazzo Chigi.

Ore 13.40 - Salgono a 44.008 i profughi ucraini arrivati finora in Italia. Lo indica il Viminale sul suo sito. La rilevazione di ieri era ferma a 38.500, c'è stato quindi un incremento di oltre 5mila unità. La maggioranza rimane composta da donne, 22.331, e da minori, 17.858, mentre gli uomini sono 3.819. Le principali città di destinazione dichiarate al momento dell'ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Ore 13.20 - La Nato è «l'alleanza più forte del mondo, ma alcuni menbri di questa alleanza sono ipnotizzati dall'aggressione della Russia». Così il presidente Volodymyr Zelensky, in video collegamento con il premier britannico Boris Johnson e gli altri leader dei Paesi che compongono la UK Joint Expeditionary Force (Jef), il corpo di spedizione militare guidato dal Regno Unito, è tornato a criticare la Nato per il mancato assenso alla no fly zone sull' Ucraina. «Sentiamo molti discorsi sulla Terza Guerra Mondiale che dovrebbe iniziare se la Nato chiudesse i cieli ucraini ai missili e aerei russi e quindi una no fly zone umanitaria non è stata ancora istituita - ha aggiunto - questo permette all'esercito russo di bombardare città pacifiche e far saltare in aria edifici civili, ospedali e scuole. Quattro edifici di diversi piani sono stati colpiti questa mattina a Kiev - ha concluso - decine di morti».

Ore 12.46 - Il consigliere per la sicurezza nazionale americano Jake Sullivan è ripartito da Roma, dopo aver incontrato a palazzo Chigi il consigliere diplomatico di Mario Draghi, Luigi Mattiolo, e lo stesso premier. È quanto apprende l'Adnkronos da fonti informate, dopo che si erano diffuse voci di un possibile nuovo round di colloqui con il responsabile della politica estera del partito comunista cinese Yang Jiechi, dopo la tornata negoziale di ieri durata sette ore.

Ore 12.32 - L'evoluzione del conflitto in Ucraina potrebbe «pregiudicare l'affidabilità e l'efficacia» di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Russia. L'allarme arriva dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale che raccomanda le aziende italiane «di procedere urgentemente ad un'analisi del rischio derivante dalle soluzioni di sicurezza informatica utilizzate e di considerare l'attuazione di opportune strategie di diversificazione per quanto riguarda, in particolare, le seguenti categorie di prodotti per la sicurezza dei dispositivi: antivirus, 'web application firewall', protezione della posta elettronica; protezione dei servizi cloud; servizi di sicurezza gestiti.

Ore 12.20 - Sono ripresi da pochi minuti - dopo una 'pausa tecnica' decisa ieri - i negoziati in videoconferenza fra le delegazioni dell'Ucraina e della Russia. Lo conferma un membro della delegazione di Kiev David Arakhamia che, parlando alla Ukraynskaia Pravda, spiega come i colloqui «sono già in corso».

Ore 12.10 - Le armi che gli alleati occidentali forniscono all'Ucraina «in una settimana ci durano per 20 ore», per questo siamo costretti a «riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi». Lo ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky rivolgendo un ennesimo appello in particolare all'Europa, in video collegamento da Kiev con i leader dei Paesi nordici e baltici della Joint Expeditionary Force radunati oggi a Londra dal premier britannico Boris Johnson. «Aiutandoci, aiuterete voi stessi», ha insistito Zelensky per poi aggiungere accorato: «Sapete di quali armamenti abbiamo bisogno, lo sanno tutti».

Ore 11.45 - Tre giornalisti sono stati uccisi e almeno 35 feriti dall'inizio della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato la responsabile per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, su Telegram. «Gli occupanti stanno combattendo contro la copertura obiettiva dei loro crimini di guerra: stanno uccidendo e sparando sui giornalisti», ha sottolineato. Le tre vittime - ricorda l'agenzia Unian - sono Viktor Dudar, colpito durante i combattimenti vicino a Mykolayiv, il cameraman Yevhen Sakun ucciso in un attacco missilistico a Kiev e l'americano Brent Reno, ucciso a Irpin, nella regione di Kiev.

Ore 11.16 - Le forze ucraine sono riuscite a respingere l'avanzata russa su Mariupol, da giorni sotto i bombardamenti aerei. Secondo quanto riferisce lo Stato maggiore di Kiev sono stati uccisi circa 150 militari russi e distrutti due carri armati e diversi mezzi corazzati. L'artiglieria e il fuoco aereo ucraino avrebbero anche distrutto altre attrezzature militari russe e colpito una colonna militare in avvicinamento sulla città. I miliziani del battaglione Azov hanno postato su Telegram foto di mezzi militari russi distrutti. Gli annunci fatti non sono al momento verificabili in maniera indipendente.

Ore 11.11 -  II lavoro delle delegazioni russa e ucraina continua e questo «è un fatto positivo». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass, sottolineando di non poter però prevederne l'esito dei negoziati in corso tra le due delegazioni: «Aspettiamo di vedere risultati tangibili», ha aggiunto.

Ore 10.40 -  Il numero di Ucraini fuggiti dal paese continua a salire e sfiora la soglia dei 3 milioni. Secondo gli ultimi dati dell'Onu, dal 24 febbraio, data dell'aggressione russsa, un totale di 2.952.026 rifugiati hanno attraversato il confine ucraino per cercare rifugio all'estero. I dati, aggiornati al 14 marzo e riferiti su un'apposita pagina del sito dell'Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), indicano che oltre la stragrande maggioranza delle persone in fuga è giunta in Polonia (quasi 1,8 milioni di profughi), seguita dalla Romania (olre 422.000) e dalla Moldavia (quasi 340.000).

Ore 10.20 - Sale a 19 il bilancio delle vittime del raid russo di ieri contro una torre della televisione nella città nord occidentale di Rivne. Lo riporta il Kyiv Independent citando il governatore della provincia di Rivne, Vitalii Koval. Si contano anche 9 feriti. Secondo il governatore potrebbero esserci più vittime. I soccorritori sono ancora al lavoro sul posto.

Ore 10.00 - Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, dopo l'incontro con il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Luigi Mattiolo, a quanto si apprende in ambienti diplomatici, ha avuto un breve colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ore 9.55 - «Mentre la guerra del presidente Putin contro il popolo ucraino continua, così la nostra determinazione a sostenere l'Ucraina e paralizzare il finanziamento delle macchine da guerra del Cremlino. Questo quarto pacchetto di sanzioni è un altro duro colpo per la base economica e logistica su cui la Russia si basa per portare avanti l'invasione dell'Ucraina. Lo scopo delle sanzioni è che il Presidente Putin fermi questa guerra disumana e insensata». Lo dichiara l'alto rappresentante Ue per gli affari esteri Josep Borrell nel comunicato in cui il Consiglio Ue annuncia il via libera al quarto pacchetto di sanzioni alla Russia.

Ore 9.34 - Almeno 4 persone sono rimaste uccise durante i bombardamenti russi nella città ucraina di Rubezhnoye, nella regione del Lugansk, che hanno colpito e distrutto un collegio per non vedenti, un ospedale cittadino, tre scuole e altre strutture militari. Lo riferisce il Kiev Indipendent citando Serhiy Haidai, capo dell'amministrazione militare regionale del Lugansk su Telegram.

Ore 9.26 - In corso a Palazzo Chigi l'incontro tra il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il consigliere diplomatico di Mario Draghi, Luigi Mattiolo.

Ore 9.14 - Ammonterebbero a oltre 13500 le perdite fra le fila russe dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di oltre 13500 uomini, 404 carri armati, 1279 mezzi corazzati, 150 sistemi d'artiglieria, 64 lanciarazzi multipli, 36 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 81 aerei, 95 elicotteri, 640 autoveicoli corazzati, 3 unità navali, 60 cisterne di carburante e 9 droni.

Ore 9.06 - I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo riferisce una nota del governo polacco. MM. Mateusz Morawiecki, Petr Fiala e Janez Jansa «andranno oggi a Kiev come rappresentanti del Consiglio europeo, per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Chmygal», si legge nella nota. «Lo scopo della visita è confermare l'inequivocabile sostegno dell'intera Unione Europea alla sovranità e all'indipendenza dell'Ucraina e presentare un ampio pacchetto di sostegno allo Stato e alla società ucraini», si legge nella nota. 

Ore 8.50 - La Cina non vuole «essere colpita» dalle sanzioni alla Russia. Lo ha riferito il ministero degli Esteri. Il ministro degli Esteri Wang Yi ha chiarito che la Cina non vuole essere il bersaglio delle sanzioni economiche occidentali alla Russia, in base a quanto riferito dai media statali, mentre cresce la pressione per il ritiro del sostegno alla Russia malgrado l'invasione dell'Ucraina. «La Cina non è parte della crisi, tanto meno vuole essere colpita dalle sanzioni», ha affermato Wang, nel resoconto della telefonata avuta con il suo omologo spagnolo Jose Manuel Albares il cui resoconto è stato diffuso oggi.

Ore 7.55 - Nelle esplosioni che hanno colpito Kiev in mattinata sono stati stata danneggiati anche la facciata e gli uffici di una stazione centrale della metropolitana della capitale ucraina, la stazione di Lukyanivska. Lo riporta la Bbc citando la società che gestisce il servizio, che su twitter pubblica le immagini della stazione danneggiata, che è stata chiusa.

Ore 7.30 - La guerra in Ucraina finirà entro maggio «perché la Russia esaurirà le risorse per continuare l'invasione». Lo sostiene - in un video diffuso dai media ucraini - Oleksiy Arestovich, consigliere della presidenza ucraina, sottolineando che «i tempi esatti dipenderanno da quante risorse il Cremlino è disposto a impegnare per la campagna». «Penso che entro l'inizio di maggio - ha detto - dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo. Siamo a un bivio, ora: o ci sarà un accordo di pace molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni siriani per un secondo 'tentativò e, quando respingiamo anche loro, un accordo entro metà aprile o fine aprile». Infine, «uno scenario completamente folle potrebbe spingere la Russia ad inviare nuovi coscritti dopo un mese di addestramento».

Ore 7.22 - Per la giornata di oggi sono previsti corridoi di evacuazione da quattro città nella regione nord orientale di Sumy. Lo fanno sapere le autorità cittadine, secondo quanto riporta la Bbc. In un messaggio su Telegram il capo dell'amministrazione regionale di Sumy Dmytro Zhyvytsky ha detto che i percorsi di evacuazione dalle città di Sumy, Konotop, Trostianets e Lebedyn verranno attivati tra le 9 e le 21 ora locale (tra le 8 e le 20 in Italia). Sumy, vicina al confine russo, è stata in questi giorni sotto pesanti bombardamenti e i cittadini sono rimasti senza acqua.

Ore 6.40 - Le esplosioni - secondo quanto si vede in alcuni video pubblicati sui social dalle Forze armate ucraine - hanno interessato un palazzo residenziale di 10 piani a Kiev. Numerosi gli appartamenti in fiamme. L'edificio è stato gravemente danneggiato. Molti detriti - in particolare vetri e serramenti divelti - si sono accumulati nel cortile davanti al palazzo.

Ore 5.40 -  Alcune esplosioni sono avvenute poco dopo le 5 (ora locale) nel centro di Kiev, la capitale dell'Ucraina. La notizia è stata diffusa sui social. Le deflagrazioni, almeno tre, sono avvenute in una zona residenziale. Si tratterebbe - secondo fonti non confermate - di missili balistici.

Ore 3.30 - Tornano a suonare le sirene a Kiev per annunciare l'allerta aerea. È quanto riferiscono le Forze armate ucraine, che invitano tutti i cittadini a raggiungere urgentemente i rifugi della protezione civile.

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