Ucraina, la diretta. Bombe su Mariupol: distrutto l'ospedale dei bambini. Dalla neutralità al Donbass, oggi trattano i ministri

Morte e ferite anche delle donne incinte. Zelensky: missile russo, ora chiudete i cieli

Ucraina, la diretta. Mosca: centrale di Zaporizhzhia nelle nostre mani. Kiev denuncia: personale torturato
Ucraina, la diretta. Mosca: centrale di Zaporizhzhia nelle nostre mani. Kiev denuncia: personale torturato
di Cristiana Mangani
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 06:07 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 07:04

Il raid russo arriva inaspettato. Colpisce mamme, bambini. La ferocia della guerra non conosce limiti e i missili dell’aviazione dello zar raggiungono l’Ospedale pediatrico di Mariupol. È una strage, l’ennesima, in una città che da dieci giorni è al centro di una offensiva che non dà scampo. Eppure resiste, non cede all’invasore, ma il prezzo è troppo alto: morti, feriti. «Sono già state uccise 1.300 persone - è sconvolto il vice sindaco Sergiy Orlov -, solo ieri ne sono state sepolte 47 in una fossa comune. Mancano acqua, elettricità e gas». Nel cortile davanti al Reparto di maternità e pediatria c’è un cratere grande come un vulcano.

Nelle immagini postate su Facebook dal capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, si vedono distruzione e morte. Donne incinte, ormai prossime al parto, che cercano una via di fuga, barelle piene di feriti che entrano ed escono da quello che rimane dell’ospedale. Impossibile stabilire quanti siano i morti e quanti i bambini uccisi dalle bombe. Ma le foto bastano a sollevare l’indignazione di mezzo mondo. A cominciare da quella del presidente Zelensky che urla: «Un attacco diretto delle truppe russe all’ospedale di maternità.

Persone e bambini sotto le macerie. Per quanto ancora il mondo sarà complice ignorando il terrore? Chiudete i cieli adesso. Fermate le uccisioni. Avete il potere di farlo, ma sembra che stiate perdendo l’umanità». Poi posta su Twitter il video della distruzione provocata dal raid russo.

SENZA SCAMPO

Le scene dell’orrore sono visibili a tutti: volti sfregiati, coperti di sangue, gambe mutilate. E non si esce più da Mariupol, non c’è scampo per 400 mila persone rimaste bloccate dai bombardamenti. La città martire vive da giorni senza cibo, con gli attacchi che non diminuiscono. «È una situazione da Medioevo - dice ancora il vice sindaco -, le persone bevono la neve e bruciano la legna per scaldarsi».

Le bombe arrivano mentre è in corso un cessate il fuoco in alcune città per cercare di evacuare la popolazione civile attraverso sei corridoi umanitari, dopo i fallimenti dei giorni scorsi. Erano stati predisposti tra le 9 e le 21 (ore locali) e più volte Kiev ha dovuto lanciare appelli affinché la Russia rispettasse la tregua. I percorsi scelti erano quelli di Energodar-Zaporozhzhia, Sumy-Poltava, Mariupol-Zaporozhzhia, Volnovakha-Pokrovsk, Izyum-Lozova, e verso Kiev dagli insediamenti di Vorzel, Bucha, Borodyanka, Irpen e Gostomel. Ma in diverse occasioni, come nel caso di Bucha l’evacuazione è stata interrotta dai bombardamenti. Grande apprensione ha generato l’evacuazione di un orfanotrofio in un sobborgo della capitale, Vorzel, dove c’erano 55 bambini e 26 membri dello staff. Secondo le autorità locali, le forze russe hanno bloccato anche il passaggio di 50 autobus vicino a Kiev. A pochi minuti dall’annuncio dato dal sindaco di Irpin che aveva confermato i trasferimenti in corso.

Nuovi bombardamenti delle truppe di Putin sono in corso anche su Kharkiv, da giorni sotto assedio. Colpita Kiev. Un caccia intercettore russo Sukhoi Su-27 si è schiantato su un edificio residenziale nel quartiere di Osokorky, sulle rive del Dnipro, dopo essere stato colpito dalle forze ucraine. Il pilota è riuscito ad azionare il sedile di espulsione prima dello schianto, ma è comunque morto. «Abbiamo risorse solo per una settimana», lancia l’allarme il sindaco della città, l’ex pugile Vitalii Klitschko. E c’è apprensione intorno alla centrale nucleare di Chernobyl. L’interruzione di corrente «causerà a breve il blocco dei sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare, rendendo imminenti la fuoriuscita di radiazioni. Entro un giorno potrebbero esserci perdite radioattive», prevede il ministro degli Esteri ucraino Kuleba. Anche se l’Agenzia nucleare (Aiea) ridimensiona l’sos: «Nessun impatto critico sulla sicurezza».

Ieri, poi, il ministro degli Esteri britannico Liz Truss ha dichiarato che il Regno Unito fornirà sistemi di difesa aerea all’Ucraina e 1615 missili anticarro, oltre ai 2.000 già inviati prima della guerra. «Il modo migliore per aiutare a proteggere i cieli è attraverso le armi antiaeree», ha dichiarato il ministro parlando con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, a Washington. E ha aggiunto: «Il Regno Unito non sta cercando di creare una no-fly zone sui corridoi di evacuazione in Ucraina, poiché ciò porterebbe a un confronto diretto tra Nato e Russia». Mentre gli Usa hanno annunciato che invieranno due batterie di missili Patriot in Polonia.

Intanto l’invasione va avanti anche sugli altri fronti e, secondo Londra, i russi sarebbero pronti a usare qualsiasi mezzo per vincere. Il ministro della Difesa britannico ha reso noto che Mosca ha confermato l’uso di razzi «termobarici», allegando un video che spiega il funzionamento dei missili, «già utilizzati dai russi in Afghanistan e in Cecenia», e ne descrive «l’impatto devastante». Mentre in serata il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, è stato costretto ad ammettere la presenza di militari di leva tra i combattenti impegnati nell’offensiva in Ucraina dopo che Putin aveva assicurato il contrario. E anche dei razzi termobarici. E sulla strage dei civili è intervenuto il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che si è detto «molto preoccupato per una guerra che ora è a tutto campo». Sulla telefonata avuta con il ministro degli Esteri russo Lavrov ha ribadito che «non ha dato garanzie. Mi ha detto che lo scopo è garantire la sicurezza della Russia, che tutto quello che è avvenuto in questi anni avrebbe messo in pericolo la sicurezza del Paese». Quindi il porporato si è appellato a una «apertura da parte di tutti. Se ci si arrocca la guerra diventerà sempre più micidiale». 

 

LE DIRETTRICI

E infatti, a due settimane dall’inizio della battaglia, le forze più preparate sul campo, quelle del Distretto militare occidentale hanno raggiunto Kharkiv, da dove, però, non riescono a proseguire, mentre una seconda ala ha faticato ad arrivare nei dintorni di Kiev. È l’élite russa che, secondo le loro previsioni, avrebbero dovuto prendere la Capitale e far cadere il governo, nella prima ondata dell’attacco. Il resto delle forze russe, quelle meno preparate, secondo un esperto militare, avrebbero dovuto operare a lungo termine, occupare, e invece ora sono costrette al combattimento. Queste forze si sono poi divise in due direttrici, una verso Mariupol, l’altra a Kherson. La seconda linea si è ulteriormente divisa: verso Zaporizhzhya e verso Mykolaiv, quindi Odessa. Ma anche qui fanno fatica, il rifornimento attraverso la Crimea è complicato. Ci sono poi i “siberiani” del Distretto militare centrale, che «non hanno preso quasi nulla». Infine, «i militari del Distretto orientale, i meno preparati di tutti, dispiegati dalla Bielorussia. Hanno preso Chernobyl e costituiscono il convoglio di 60 chilometri diretto a Kiev. Nella capitale avrebbero dovuto confluire i due gruppi impegnati a Kharkiv e un altro in arrivo dalla Bielorussia. Ma la strada è lunga e pesante. E faticano ad arrivare. 

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