Tinkov, l'oligarca miliardario anti-Putin rinuncia alla cittadinanza russa per protesta contro la guerra

«Non posso e non voglio essere associato a un Paese fascista», ha scritto in un post (poi rimosso)

Tinkov, l'oligarca miliardario anti-Putin rinuncia alla cittadinanza russa (ma poi rimuove il post)
Tinkov, l'oligarca miliardario anti-Putin rinuncia alla cittadinanza russa (ma poi rimuove il post)
di Marco Prestisimone
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Martedì 1 Novembre 2022, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 11:58

Il banchiere e miliardario russo Oleg Tinkov ha rinunciato alla cittadinanza russa per condannare la guerra in Ucraina. In un post l'uomo che dall'inizio del conflitto si è schierato contro Putin ha condannato quello che ha definito «fascismo putiniano». Tinkov ha fondato la Tinkoff Bank, uno dei più grandi istituti di credito russi con 20 milioni di clienti. Sui social lunedì ha scritto: «Non posso e non voglio essere associato a un paese fascista che ha iniziato una guerra con il suo vicino pacifico».

Pochi magnati russi hanno criticato pubblicamente l'invasione russa dell'Ucraina, nessuno come lui fin dall'inizio della guerra. Una fonte di notizie russa indipendente, Sota Vision, ha twittato una foto del certificato di Tinkov che mostrava la cessazione della sua cittadinanza russa, così come il suo post su Instagram contro la Russia e contro Putin. Il post però dopo qualche ora è stato rimosso dal suo account. 

Il post di Tinkov contro la Russia

«È un peccato per me continuare a tenere questo passaporto», ha spiegato Tinkov, che vive a Londra e che è stato "vittima" delle sanzioni del Regno Unito al pari di altri membri dell'élite russa. «Spero che uomini d'affari russi più importanti mi seguano, questo indebolirebbe il regime di Putin e la sua economia e alla fine lo porterà alla sconfitta - ha detto Tinkov - Odio la Russia di Putin, ma amo tutti i russi che sono chiaramente contrari a questa folle guerra!».

Ad aprile Tinkov aveva criticato ancora più duramente il Cremlino, condannando quello che aveva definito «un regime basato sul nepotismo e sul servilismo». «I burocrati del Cremlino sono scioccati dal fatto che non solo loro, ma anche i loro figli ora non potranno andare al mare nel Mediterraneo questa estate».

Secondo i media indipendenti anche un altro banchiere russo, Nikolay Storonsky, ha rinunciato alla cittadinanza russa. In un post sul suo blog dopo lo scoppio della guerra aveva condannato l'invasione dell'Ucraina. Per ultimo, anche il miliardario israeliano-russo Yuri Milner ha annunciato di aver rinunciato alla cittadinanza russa. Ha lasciato la Russia nel 2014 e ora vive negli Stati Uniti. E come loro altri "colleghi", spinti però non tanto dalla voglia di schierarsi contro la guerra quanto dal desiderio di evitare le sanzioni.

 

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