Terremoto Croazia, il sindaco di Petrinja: «Sembra Hiroshima, non ho più mezza città»

Terremoto Croazia, il sindaco di Petrinja: «Sembra Hiroshima, non ho più mezza città»
Terremoto Croazia, il sindaco di Petrinja: «Sembra Hiroshima, non ho più mezza città»
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Martedì 29 Dicembre 2020, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 15:34

Una ragazza è morta, il numero dei feriti aumenta. Il sindaco di Petrinja, città a 50 km da Zagabria, è in collegamento diretto con la tv croata HRT. La disperazione di Darinko Dumbović è raccontata dai media locali dopo il terremoto che ha colpito il Paese: «È come Hiroshima, non ho più mezza città. Sono attualmente di fronte a una ragazza che è morta, stiamo aspettando aiuto». Un racconto terribile, pubblicato dal sito vecernji.hr che sta seguendo minuto dopo i minuto gli eventi dopo la scossa. «Abbiamo tirato fuori dalle macerie un bambino di quattro anni, la città è distrutta, non si può più vivere. E' un disastro - urla disperato Dumbović - le madri piangono per i loro figli, non stiamo cercando di capire cosa è successo in un asilo. Anche mia moglie mi ha chiamato, è stata colpita alla testa. Abbiamo bisogno di aiuto».

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Petrinja si trova nella Croazia centrale, nella storica regione di Banovina vicino a Sisak.

La città distrutta dal terremoto di magnitudo 6,3 che ha registrato il suo epicentro a una profondità di dieci chilometri. Conta 13.801 abitanti, 23.413 se si considera l'area metropolitana. Dista circa 50 chilometri dalla capitale croata Zagabria. A ovest di Petrinja si trova Petrova gora (la montagna di Pietro), luogo della battaglia vicino al monte Gvozd tra il re croato Petar Svacic e Colomanno d'Ungheria. Il suo nome deriva dal latino petrus in quanto fonti storiche indicano che in epoca romana Petrinja e l'area di Zrinska Gora fossero molto ricche di pietre.

Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, Petrinja era un capoluogo della contea di Zagabria del Regno di Croazia-Slavonia. Nel periodo compreso tra settembre 1991 e maggio 1995, durante la guerra in Croazia, in molti furono esiliati da Petrinja e la città ha subito una gravissima distruzione. Molti monumenti sono stati eretti in memoria degli eroi di guerra croati e delle vittime della guerra. Nella piazza centrale si trova una statua del politico croato Stjepan Radic assassinato nel 1928. Nel ricostruire e ricostruire la loro città, gli abitanti di Petrinja hanno tenuto in grande considerazione la tradizione urbana della città mantenendo vive le antiche usanze, celebrando le festività cattoliche e organizzando numerosi eventi culturali, sociali e sportivi.

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