Ruba 115mila euro all'azienda per sfoggiare una vita da influencer su Instagram tra auto di lusso ed eventi: arrestata

Laura Howarth, 41 anni, madre di due figli guadagnava poco più di 1000 euro ma sui social sfoggiava uno stile di vita da star. Nel 2018 è stata scoperta

Ruba 115mila euro all'azienda per sfoggiare una vita da vip su Instagram tra auto di lusso e eventi: arrestata
Ruba 115mila euro all'azienda per sfoggiare una vita da vip su Instagram tra auto di lusso e eventi: arrestata
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Martedì 18 Ottobre 2022, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 16:02

Ha rubato 100mila sterline (115mila euro) nell'azienda dove lavorava per sfoggiare su Instagram uno stile di vita che non poteva permettersi. Così Laura Howarth, 41 anni, impiegata di una società finanziaria è finita alla sbarra degli imputati ed è stata condannata a 10 mesi di carcere da un giudice in Gran Bretagna.

 

Laura, modesta impiegata che sui social fa una vita da vip 

Un costoso suv bianco nuovo, extension per capelli ed eventi esclusivi e costosi. Sui social Laura Howarth faceva una vita da sogno come una vera "influencer", e il suo capo era rimasto molto sorpreso quando l'aveva trovata in prima fila al teatro, alla stand up comedy del suo attore preferito (in un posto che costava 500 sterline). Il suo scopo - scrive il Liverpool Report - era imitare lo stile di vita di donne ricche, come quello della moglie del suo capo. Ma dietro le quinte degli scatti di "lusso" Laura era una modesta assistente finanziaria madre di due figli, guadagnava poco più di 900 sterline al mese e aveva diversi migliaia di debiti con anticipo sullo stipendio. Come faceva a permettersi questo stile di vita? Secondo la ricostruzione del giudice, Laura ogni mese rubava circa 3mila sterline dai conti dell'azienda e truccava i libri contabili e gli estrattoconti per non essere scoperta.

Nel 2018 però è venuta a galla la verità. 

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Il furto sistematico dalle casse dell'azienda 

Nel 2013 Laura Howarth era stata assunta dalla società Times Top 100 e incaricata di occuparsi della piccola cassa e della ccontabilità delle spese. Ma a quanto pare, avrebbe iniziato a rubare da subito: ad agosto avrebbe ritirato £ 50 da un bancomat della Royal Bank of Scotland (della società), riuscendo a mascherare il prelievo. Poi quando ha capito che poteva farla franca ha continuato a prelevare dai conti dell'azienda una media di 3mila sterline al mese, fermandosi solo nei periodi di vacanza o durante la maternità. Nel novembre 2016 avrebbe prelevato anche 6mila dollari da una carta aziendale. A incastrarla, nel 2018, è stato un estratto conto lasciato nella scrivania di Howarth. Scattata l'indagine, lei ha inviato un messaggio WhatsApp al suo datore di lavoro, dicendo: "Mi dispiace per tutto". Nonostante la confessione con il capo, Laura ha continuato a dirsi innocente con amici e colleghi, che poi ha accusato affermando di aver diviso con loro il bottino.

 

 

La condanna 

Il giudice però alla fine l'ha condannata a 10 mesi di carcere. Russ Priestley, il proprietario di British Independent Utilities, ha dichiarato: "Ho lavorato più di 100 ore a settimana, sacrificando il tempo e il tempo sociale con la mia famiglia per costruire questa attività. Questi eventi mi fanno dubitare delle mie scelte e mi fanno guardare le persone in modo diverso". 

La difesa ha affermato che Laura è sempre stata una gran lavoratorice e che non aveva precedenti condanne. Ma il giudice ha affermato invece che Laura ha tentato di nascondere i suoi furti con falso in bilancio, e l'ha fatto per un lungo periodo di tempo. Non solo ha coperto le sue tracce ma ha aumentato il limite delle carte in modo da poter rubare di più. E ha cercato di incolpare gli altri" Inoltre, la cosa più grave pe il giudice è il fatto che:  "Affermi di aver rubato questi soldi non per alleviare autentiche difficoltà finanziarie, non per pagare le cure ospedaliere per un membro malato della tua famiglia, ma per finanziare uno stile di vita che altrimenti non potresti permetterti. Persone oneste e laboriose, lavorano sodo per cercare di permettersi uno stile di vita di quel tipo, e se non possono permetterselo semplicemente lo accettano. Non ricorrono al furto per finanziarlo". 

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