Putin, ecco i baby soldati in guerra: per gli orfani rapiti un'educazione siberiana. Così lo zar vuole scrivere il futuro

In Russia circa 300mila ragazzi dai 10 anni sono iscritti alla YunArmiya, una organizzazione patriottico-militare infantile fondata nel 2016

Ucraina, baby soldati in Ucraina e educazione siberiana per gli orfani rapiti: così Putin vuole scrivere il futuro
Ucraina, baby soldati in Ucraina e educazione siberiana per gli orfani rapiti: così Putin vuole scrivere il futuro
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Venerdì 3 Giugno 2022, 13:56 - Ultimo aggiornamento: 22:10

Bambini che sfilano in parata travestiti da carri armati e soldati durante la recita scolastica all'asilo. Piccoli di 10 anni addestrati a utilizzare fucili automatici e orfani rapiti in Ucraina per essere "rieducati" secondo i valori russi. È la guerra dei bambini, quando il potere strumentalizza anche i più piccoli per i propri scopi di propaganda e strategia. Se l'obiettivo del presente è vincere la guerra, Putin sa che la vera partita si gioca nel futuro: educare i più piccoli significa generare consensi per il domani, in Russia così come nelle regioni occupate dell'Ucraina. 

 

Chi sono i baby soldati di Putin 

Hanno poco più di 10 anni ma sono già piccoli cadetti addestrati all'amore per la patria, a marciare in parata e a usare armi. Il corpo paramilitare russo della YunArmiya, fondato nel 2016 dal Ministro della Difesa russo Sergey Shoigu prevedeva inizialmente 2mila iscritti ma è arrivato a 300mila giovanissimi in pochi anni.

Un esercito di bambini  "definito la "più efficace organizzazione patriottico-militare infantile del Paese" che secondo le accuse di Kiev ora Putin vorrebbe mandare a combattere in Ucraina per rimpiazzare i soldati persi.

La YunArmiya ha sedi sparse in tutto il paese. Ai piccoli iscritti viene impartita un'educazione militare, compresa la capacità di marciare in parata, maneggiare armi e a lanciarsi con il paracadute. L'obiettivo è chiaro: "Attirare i bambini nei corpi speciali, dai giovani marines ai giovani piloti". L'organizzazione è aperta a ragazzi e ragazze in età scolare e al momento dell'ingresso ogni piccola recluta recita un giuramento: "Giuro di puntare al successo negli studi e nello sport, di vivere una vita sana, di essere sempre preparato al servizio e al lavoro per la causa della Madrepatria, di aver cura della memoria degli eroi che hanno combattuto per la libertà e l'indipendenza della nostra Madrepatria, di essere un patriota e un degno cittadino della Russia".

Kiev ha recentemente accusato Mosca di voler impiegare questi giovanissimi anche sul campo, per sopperire alle perdite di soldati registrate sul campo. L'accusa, formulata dal ministero della difesa ucraino non ha trovato conferme ufficiali da parte di Mosca. 

Un'educazione siberiana per gli orfani ucraini 

Quella di voler schierare baby soldati non è l'unica accusa che Kiev muove a Mosca. Putin è infatti accusato anche di aver rapito e deportato in russia oltre 200mila bambini ucraini orfani per impartire loro un'educazione russofona. A dirlo, pochi giorni fa è stato lo stesso presidente ucraino Zelensky in un video. “200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi” ha detto il presidente secondo il quale “Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l'Ucraina”.

L'educazione che i bambini deportati in Russia riceveranno probabilmente non differisce molto da quella dei piccoli che già vivono sotto il governo dello Zar. In venti anni di governo Putin ha trasformato la scuola in una macchina di propaganda importante per il governo russo, con lezioni di "educazione patriottica". Una tendenza che si è accentuata anche di più dall'inizio "dell'operazione militare speciale" : il 9 maggio, in vista del giorno della vittoria in un asilo si è tenuta una "parata militare" in cui i bimbi hanno sfilato vestiti da soldati, carrarmati e bombardieri tra gli applausi dei genitori. È diventato virale anche il post di una madre che cerca un parrucchiere in grado di "disegnare" sui capelli del proprio piccolo il simbolo "Z" e altri simboli patriottici. 

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