Popolazione mondiale, da oggi siamo 8 miliardi: ecco quali sono le conseguenze

Il 15 novembre l'umanità ha raggiunto gli 8 miliardi di individui e secondo gli esperti entro il 2080 potremmo arrivare al picco di 10 miliardi

Popolazione mondiale raggiunge gli 8 miliardi: ecco quali sono le conseguenze
Popolazione mondiale raggiunge gli 8 miliardi: ecco quali sono le conseguenze
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Martedì 15 Novembre 2022, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 12:15

L'umanità ha raggiunto oggi, martedì 15 novembre, gli 8 miliardi di individui. Almeno così suggeriscono i modelli previsionali delle Nazioni Unite in quanto un censimento certo dell'umanità globale non è mai stato effettuato.

Un record storico, se si pensa che eravamo 4 miliardi nel 1974 e 7 miliardi nel 2011, raggiunto grazie ai progressi della medicina, della salute pubblica e dell'alimentazione, evidenziano dall'Onu. Ma anche un dato che porta con sé due riflessioni.

La prima è di tipo geopolitico: i tassi di fertilità sono più alti nei paesi più poveri e il 35% della popolazione mondiale vive in soli due stati, India e Cina (e la prima presto potrebbe compiere un sorpasso rispetto alla seconda). 

La seconda, è ambientalestiamo diventando troppi? C'è una soglia di sovrappopolazione a partire dalla quale le risorse non saranno più sufficienti per tutti? La scienza ha già dato una risposta a questo interrogativo.  

Sovrappopolazione è un rischio per il pianeta? 

Secondo la maggior parte degli esperti, l'aumento della popolazione mondiale ha un impatto sui nostri livelli di inquinamento e sfruttamento per le risorse. Ma il problema più grande che mette a rischio l'equilibrio ambientale del pianeta, rimane il consumo eccessivo di risorse da parte delle persone più ricche. In effetti: solo il 10% della popolazione più ricca è responsabile di quasi il 50% delle emissioni antropiche, la metà della popolazione più povera incide invece per appena il 12% delle emissioni climalteranti (dati Asvis).

«Alcuni esprimono preoccupazione per il fatto che il nostro mondo sia sovrappopolato», ha affermato Natalia Kanem, capo del Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite. «Sono qui per dire chiaramente che il semplice numero di vite umane non è motivo di paura». 

In pratica, a preoccuparci, non dovrebbe essere il fatto che siamo troppi,ma che una piccola percentuale utilizza la maggiorparte delle risorse, ben oltre i limiti di "rigenerazione naturale". 

 

La crescita sta rallentando: picco di 10 miliardi nel 2080 

Secondo ilFondo per la popolazione delle Nazioni Unite, dopo un picco nei primi anni '60, il tasso di crescita della popolazione mondiale ha subito un rallentamento.

La crescita annuale è scesa da 2,1% tra il 1962 e il 1965 a meno dell'1% nel 2020. Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, potrebbe scendere ulteriormente fino ad arrivare allo 0,5% entro il 2050 a causa di un continuo calo dei tassi di fertilità, secondo i progetti delle Nazioni Unite. 

Le Nazioni Unite prevedono che la popolazione continuerà a crescere fino a circa 8,5 miliardi nel 2030, 9,7 miliardi nel 2050 e un picco di circa 10,4 miliardi negli anni 2080.

Per l'Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) invece, la popolazione globale raggiungerà il massimo entro il 2064, senza mai raggiungere i 10 miliardi, e scenderà a 8,8 miliardi entro il 2100.

In generale, l'andamento demografico mondiale è stato di continuo aumento sin da quando l'uomo è comparso sulla terra. Un primo aumento del numero di esseri umani si è avuto con l'introduzione dell'agricoltura nel Neolitico (10.000 a.C.). Ci sono state fasi di riduzione dovute a guerre e pandemie: in epoca antica: tra il 1300 e il 1400, la popolazione mondiale è scesa da 429 a 374 milioni a causa della peste nera. 

A partire dal 1800, con l'avanzare della medicina e la scoperta dei vaccini l'aumento è stato costante: la popolazione mondiale è aumentata di otto volte, passando da un miliardo stimato a otto miliardi.  

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