Zaki scrive alla famiglia dal carcere: «Sto male, ho bisogno di forti antidolorifici»

Patrick Zaki scrive dal carcere «Sto male, ho bisogno di forti antidolorifici»
Patrick Zaki scrive dal carcere «Sto male, ho bisogno di forti antidolorifici»
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Sabato 12 Dicembre 2020, 15:06 - Ultimo aggiornamento: 15:20

«Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di forti antidolorifici e di qualcosa per dormire meglio», così parla Patrick Zaki dal carcere di Tora in un messaggio rivolto ai genitori. «Il mio stato mentale non è un granché dall'ultima udienza», scive lo studente, nella lettera di oggi 12 dicembre 2020, che la famiglia ha ricevuto e gli attivisti hanno pubblicato sulla pagina Facebook “Patrick Libero” esprimendo la loro «grave preoccupazione per la salute mentale e fisica di Patrick».

New letters from Patrick: For English and Italian please scroll down: نحن عائله وأصدقاء باتريك نعبر عن قلقنا الشديد...

Posted by ‎Patrick Libero - الحرية لباتريك چورچ‎ on Saturday, 12 December 2020

«Continuo a pensare all'Università, all'anno che ho perso senza che nessuno ne abbia capito la ragione.

Voglio mandare il mio amore ai miei compagni di classe e agli amici a Bologna. Mi mancano molto la mia casa lì, le strade e l'università. Speravo di trascorrere le feste con la mia famiglia ma questo non accadrà per la seconda volta a causa della mia detenzione» continua nella lettera Zaki.

L'ultima udienza meno di una settimana fa, aveva stabilito altri 45 giorni di carcere per lo studente egiziano 29enne che all'Università di Bologna frequentava un master europeo sugli studi di genere. Patrick Zaki è stato arrestato in Egitto esattamente dieci mesi fa, appena arrivato al Cairo, dove era atterrato per ricongiungersi con la sua famiglia d'origine. Da allora sconta l'arresto per propaganda sovversiva: disattese le speranze che vociferavano di un'imminente liberazione: in particolare l'Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), ossia la ong per la quale Zaki era attivista, aveva annunciato l'anticipazione dell'udienza. Quest'ultima era inizialmente prevista, infatti, per il prossimo gennaio.

Ad esprimere preoccupazioni per le condizioni detentive dello studente, a Tora ormai da molti mesi, era stato anche Huda Nasrallah, che lo aveva visitato in carcere: «Dorme per terra dal giorno del suo arresto», aveva dichiarato. Nei giorni scorsi si sono moltiplicate le richieste di scarcerazione anche da parte del web e del mondo del cinema: in particolare, ha fatto notizia il video rilasciato dall'attrice statunitense Scarlett Johansson.

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