Papa Francesco è «vittima della propaganda» occidentale e del pressing «dei mass media». Dopo la reazione del Cremlino alle parole di Papa Francesco, non si sono fatte attendere le reazioni dei ceceni e dei buriati, tacciati di essere crudeli. A difesa dei buriati è intervenuto il leader buddista.
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Ramzan Kadyrov, leader della repubblica cecena, alla agenzia russa Interfax ha, invece, rispedito al mittente le osservazioni del Pontefice sui ceceni espresse quanche giorno fa in una intervista alla rivista dei gesuiti americani, America.
Precisando che tra i suoi soldati non ci sono alcolizzati o drogati, ma solo persone «religiose» che «rispettano il nemico» Kadirov ha aggiunto che è difficile «definire sul campo di battaglia se l'avversario è allegro, cupo, sentimentale o crudele? Inoltre, come è possibile determinare a vista l'etnia di un militare russo all'interno di una forza mista, visto che il nostro Paese ospita più di 190 gruppi etnici? Il capo del Vaticano (il Papa nrd) non può ovviamente rispondere a questa domanda. È semplicemente diventato una vittima della propaganda e dell'insistenza dei media stranieri».
Anche il leader spirituale dei buddisti russi, il venerabile Pandito Hambo Lama Damba Ayusheyev, ha definito “ingiuste” le accuse di Papa Francesco. «Penso che i cattolici romani europei non capiscano che la vita nella fredda Siberia e nell'Estremo Oriente rende le persone più resistenti, pazienti e capaci di affrontare le varie avversità. Per questo il nostro popolo non è crudele, ma deve semplicemente difendere ancora una volta la propria patria dal fascismo con dignità, come hanno fatto i nostri nonni e bisnonni». Il centro spirituale della comunità buddista russa si trova in Buryatia.
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