Boris Bondarev, si dimette il consigliere russo all'Onu: «Mi vergogno, guerra crimine contro il mio popolo»

L'ong UN Watch pubblica la lettera addio del diplomatico: "A Mosca interessa solo potere"

Boris Bondarev, si dimette il consigliere russo all'Onu: «Mi vergogno, guerra crimine contro il mio popolo»
Boris Bondarev, si dimette il consigliere russo all'Onu: «Mi vergogno, guerra crimine contro il mio popolo»
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Lunedì 23 Maggio 2022, 15:11 - Ultimo aggiornamento: 16:05

«Non posso più condividere questa ignominia sanguinosa, insensata e assolutamente inutile. Mi vergogno». Boris Bondarev, consigliere delle Nazioni Unite a Ginevra, si è dimesso dal suo incarico per denunciare l'invasione dell'Ucraina. Lo rivela l'ong UN Watch, che ha pubblicato la lettera di congedo del diplomatico

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Si dimette il consigliere russo all'Onu

Bondarev, che ha lavorata anche per il ministero degli Esteri russo, ha aggiunto: «Mi dispiace ammettere che in tutti questi 20 anni il livello di bugie e mancanza di professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri è aumentato continuamente», sottolinea il diplomatico russo che descrive la guerra di Mosca come «il crimine più grave contro il popolo russo», commesso da parte di un gruppo dirigente «che vuole solo una cosa, cioè restare al potere per sempre».

 

Le parole di Bondarev

Si tratta, secondo la Ong indipendente per i diritti umani organizzazione con sede a Ginevra, del diplomatico più anziano a disertare dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte del suo paese a febbraio. «Non mi sono mai vergognato così tanto del mio paese», ha scritto Bondarev, in una  dichiarazione  condivisa con i diplomatici a Ginevra.

Ecco alcuni stralci della dichiarazione di Bondarev resi noti dalla Ong: «Mi chiamo Boris Bondarev, nel MAE della Russia dal 2002, dal 2019 ad oggi - Consigliere della Missione Russa presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra. Per vent'anni della mia carriera diplomatica ho assistito a diverse svolte della nostra politica estera, ma non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese come il 24 febbraio di quest'anno. La guerra aggressiva scatenata da Putin contro l'Ucraina, e di fatto contro l'intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche, forse, il crimine più grave contro il popolo russo, con una lettera Z in grassetto cancellata tutte le speranze e le prospettive per una prospera società libera nel nostro paese»

E aggiunge: «Oggi il Ministero degli Affari Esteri non si occupa di diplomazia. Si tratta di guerrafondai. Serve gli interessi di pochi, contribuendo così all'ulteriore isolamento e al degrado del mio Paese. La Russia non ha più alleati e non c'è nessuno da incolpare se non la sua politica sconsiderata e mal concepita. Ho studiato per diventare diplomatico e sono diplomatico da vent'anni. Il Ministero è diventato la mia casa e la mia famiglia. Ma semplicemente non posso più condividere questa ignominia sanguinosa, insensata e assolutamente inutile».

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