Marine Le Pen non si arrende: «Un risultato storico, punto alle legislative»

La leader della destra: «Da oggi via alla battaglia. Riuniremo tutti gli oppositori»

Marine non si arrende: «Un risultato storico, punto alle legislative»
Marine non si arrende: «Un risultato storico, punto alle legislative»
di Marina Valensise
4 Minuti di Lettura
Domenica 24 Aprile 2022, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 09:10

Marine Le Pen, la candidata del Rassemblement national, i partito della destra nazionalista e radicale, diretta concorrente di Emmanuel Macron, non sarà la prima donna presidente della Repubblica francese. Ma ha perso le elezioni riportando il 41,8 dei voti. Un risultato onorevole, rispetto al 33 di cinque anni fa, che la porta a conquistare quasi due milioni di elettori in più, anche se resta alto, con quasi 17 punti in percentuale, lo scarto che la separa dal presidente uscente Emmanuel Macron. È così che da ieri sera dunque è ufficialmente iniziato il terzo turno delle elezioni, che si concluderà con le legislative del 12 e il 19 giugno prossimo, sempre col sistema maggioritario a doppio turno.

Non per niente Marine Le Pen, con la freddezza imperturbabile dell’animale politico di razza, è entrata subito in campagna elettorale a gamba tesa. Appena appreso il risultato, ha espresso rispetto per la scelta degli elettori, ma non ha mancato di denunciare «i metodi sleali e brutali» delle ultime due settimane. «Avrebbe potuto alzarsi un grande vento di libertà» ha detto con un filo di risentimento «ma i francesi hanno capito le idee che rappresentiamo», ha concluso con fair play prima di esultare con baldanza «risultato storico, quello di una vittoria eclatante di per sé» . Così, ha ringraziato i milioni di elettori che hanno votato per il suo partito, quasi due milioni in più rispetto al 2017 e ha ribadito che «hanno fatto la scelta del campo nazionale e del cambiamento».

LE PERIFERIE

Ha reso omaggio alla France périphérique, la Francia delle provincie, delle campagne, dei Dipartimenti e delle Terre d’Oltre mare, dove il Rassemblement National è arrivato in testa al secondo turno. «Questa Francia è troppo dimenticata, ma noi non lo dimenticheremo», ha detto la leader della destra sovranista, ribadendo la sua determinazione a difenderla, e a battersi per rappresentarla in parlamento.

Ha assicurato infatti di non nutrire «nessun risentimento, nessun rancore». Ma anziché parlare di “sconfitta” ha preferito puntare sul futuro, e insistere su un risultato che ai suoi occhi rappresenta una forma di speranza perché «costituisce per i dirigenti politici francesi e europei la testimonianza di una diffidenza così grande da parte del popolo francese nei loro confronti, che non si può più ignorare». E al tempo stesso rappresenta l’aspirazione a un cambiamento da perseguire su tutti i fronti ha detto, sul fronte dei servizi pubblici, dei servizi sociali, dei pensionati, della giustizia, dell’energia, un cambiamento da perseguire nei prossimi cinque. In realtà, tra i suoi supporters c’è anche delusione: molti credevano nella vittoria. E arriva la stoccata di Zemmour altro candidato sovranista: «La rivincita del 2017 è finita subito. Macron ha vinto facilmente».

 

LE NUOVE SFIDE

Ma Le Pen di fronte a 500 giornalisti e migliaia di militanti riuniti al Padiglione d’Armenonville al Bois de Boulogne, non si scompone. «Ci hanno seppellito mille e mille volte, ma la storia ha dato torto a coloro che prevedevano o speravano la nostra scomparsa. E Macron il quale, a dir suo, non farà nulla per riparare le fratture del paese». Assumendo la responsabilità dell’opposizione, Marine Le Pen ha voluto porsi come l’unico contropotere possibile. E in questo modo è parsa smentire se stessa: prima del voto aveva infatti annunciato che dopo la terza candidatura non si sarebbe più ripresentata alle presidenziali. Ma adesso non sembra affatto intenzionata ad abbandonare la scena o passare il testimone. «Continuerò ora più che mai a impegnarmi per la Francia e per i Francesi» ha promesso fra gli applausi dei suoi fan. «Lanceremo stasera la grande battaglia elettorale delle legislative», ha concluso a fianco del suo delfino, e vicepresidente del RN Jordan Bardella. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA