Long Covid, effetti anche dopo due anni. «Tremori, stanchezza, dolori e gola gonfia»

«Non è stato come se fossi caduta tutto in una volta - ha detto Dornan-Fish - Una piccola cosa è andata storta. Poi un'altra. Ed è andata sempre peggio»

Long Covid, la lotta di Jennifer: «Dopo due anni ancora alle prese con dei misteriosi sintomi invalidanti»
Long Covid, la lotta di Jennifer: «Dopo due anni ancora alle prese con dei misteriosi sintomi invalidanti»
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Venerdì 25 Marzo 2022, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 15:27

Nel corso degli ultimi mesi sono stati tanti i casi di persone che, dopo essere guarite dal Covid-19, hanno affermato di continuare ad avere problemi di salute di vario genere, anche a distanza di tempo. Veri e propri strascichi del Covid difficili da mandare via. Una delle storie più toccanti è quella di Jennifer Dornal-Fish, scrittrice californiana. Sono due anni che la 48enne combatte con il Long Covid e i suoi effetti indesiderati. L'autrice thriller racconta il suo viaggio fatto di Up and Down e si sente proprio come la protagonista di un suo romanzo.

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Jennifer contrae il virus nel marzo 2020 e dopo circa due settimane pensava di stare meglio, ma così non è stato.

La sua è una storia di sconcertanti sintomi che a sorpresa le si palesavano a distanza di giorni uno dall'altro. «La mia guarigione è stata impantanata da una serie sconcertante di nuovi sintomi agonizzanti che gradualmente mi si presentavano dopo la guarigione dal Covid».

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I sintomi

La donna però non ha mai avuto difficoltà respiratorie: «Il mio ossigeno nel sangue non è mai sceso troppo in basso. Non sono mai andata al pronto soccorso», ha raccontato Dornan-Fish. Ma dopo alcune settimane, la sua malattia ha assunto forme diverse.

«Ormai mi stavo convincendo che stavo guarendo, volevo tornare a casa alla mia routine, ma poi tutto è andato in tilt». Un sintomo dopo l'altro e Jennifer non ha avuto più tregua. 

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Il tracollo

«Non è stato come se fossi caduta tutto in una volta», ha detto Dornan-Fish. «Una piccola cosa è andata storta. Poi un'altra. Ed è andata sempre peggio fino a quando - onestamente ho pochissima memoria dei primi mesi. Ero così fuori di testa - Ho iniziato ad avere eruzioni cutanee dolorose e pruriginose sulla coscia, sulla spalla e sulle gengive. Poi è arrivato il "dolore da appendiabiti" alle spalle e al collo. Poi la nebbia del cervello. La parte anteriore della gola si irrigidiva, come se una mano invisibile mi stesse stringendo il respiro».

La sensazione era terribile. «Lo chiamo lo 'strangolamento del Covid'», ha spiegato la donna. «Riuscivo a malapena a parlare», ha detto.

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Il peggiore dei sintomi

Tra tutti i sintomi però «la nebbia del cervello è stata davvero, ad essere onesti, il sintomo più inquietante di tutti». Jennifer è un'autrice e non riusciva più neanche a scrivere «è stato terrificante»

Jennifer non riusciva ad alzarsi neanche dal letto. 

«Mio marito doveva darmi da mangiare, mi portava i pasti. Riuscivo a malapena a stare seduta. Non potevo lavarmi. Non potevo prendermi cura di mio figlio», ha detto. «Stavo solo sopravvivendo». Il racconto è straziante. 

In quel primo anno di pandemia le cure mediche per il virus che ancora era ignoto erano scarse. Le terapie intensive degli ospedali piene, i lockdown forzati e i medici non sapevano assolutamente come trattare i sintomi del Long Covid. 

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Le prime terapie

«Ho provato un milione di cose diverse», ha detto. Jennifer ha iniziato ad avere nuove allergie: è stata ricoverata in ospedale per una reazione all'aspirina per bambini, che aveva assunto per evitare i coaguli di sangue che aveva sentito essere associati al Covid.

«Sono quasi entrata in shock anafilattico a causa di un sacchetto della spazzatura profumato», ha detto.

Ma ancora non è tutto. A circa nove mesi dalla sua infezione, Jennifer ha iniziato ad avere tremori. «Il mio medico li ha chiamati 'simili a convulsioni'. Non sappiamo cosa fossero».

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I miglioramenti

Poi finalmente la donna comincia a migliorare. Il senso di confusione migliora e le allergie diminuiscono, ma i tremori non si fermano. «In realtà non sto tremando all'esterno, ma mi sento come un cellulare che vibra nel petto. È come se ci fosse un terremoto dentro di me»

Difficile anche solo pensare di vivere due anni così come li sta vivendo Jennifer. Una donna in carriera con famiglia e con un figlio 13enne. 

«A volte dice, 'mamma, quando stai meglio, non vedo l'ora di giocare di nuovo a questo gioco. Quando stai meglio mi si spezza il cuore». 

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Gli effetti del Covid

E se per molti il Covid è stato solo un virus respiratorio per altri è stato un vero e proprio attacco a tutto campo al sistema. Si cercano cure e risposte. I ricercatori affermano che un terzo delle persone con COVID da lieve a moderato continua ad avere vari gradi di sintomi a lungo raggio.

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La "nuova vita" di Jennifer

Non è stato facile per Dornan-Fish riadattarsi alla sua "nuova vita". «Prima del Covid prendevo un multivitaminico quotidiano. Ora prendo quattro farmaci, otto integratori, ogni giorno. Due anni dopo, ho ancora tremori, eruzioni cutanee, stanchezza schiacciante, dolore ai nervi e gola gonfia».

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Funzionano i medicinali?

Dei trattamenti che ha provato, è «difficile dire se è il mio corpo che sta guarendo naturalmente o sono questi medicinali che sto provando a funzionare» ha aggiunto. Nel frattempo, i medici si sono concentrati sulla gestione dei sintomi.

All'inizio i medici avevano diagnosticato a Dornan-Fish disautonomia e POTS, un disturbo del flusso sanguigno che le faceva girare la testa quando si alzava in piedi. «Sembrava aiutare - ha detto - ma ho dovuto smettere quando la pressione sanguigna è scesa troppo in basso».

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Come sta ora Jennifer

Sebbene non esista un trattamento standard per la sindrome post-Covid, i cambiamenti nello stile di vita, i farmaci per trattare i sintomi e gli integratori come D-ribosio, CoQ10, NADH e vitamine del gruppo B ad alte dosi hanno aiutato. «Posso fare la doccia regolarmente. Posso davvero giocare con mio figlio, ma una delle cose più difficili è stata non essere affatto sua madre», ha detto Dornan-Fish. Mentre gli americani si preparano a riprendere la vita come se il virus fosse scomparso, Dornan-Fish spera che ciò che le è successo le serva da ammonimento. «La storia secondo cui questo è un virus lieve per la maggior parte delle persone non è accurata e penso che ci pentiremo di non aver riconosciuto i potenziali problemi che il COVID può causare», ha detto.

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