Lockdown per no vax e regola delle 2G, come funziona in Austria e Germania (e le ipotesi per l'Italia)

La quarta ondata ha allertato i paesi europei costretti a prendere provvedimenti per limitare la diffusione dei contagi e delle ospedalizzazioni. Il punto su Germania e Austria e cosa potrebbe succedere in Italia

Lockdown per no vax e regola delle 2G, come funziona in Austria e Germania (e le ipotesi per l'Italia)
Lockdown per no vax e regola delle 2G, come funziona in Austria e Germania (e le ipotesi per l'Italia)
di Cristiana Mangani
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Novembre 2021, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 09:48

L'Europa è nella morsa del virus, e c'è chi tenta di correre ai ripari. L'ipotesi del lockdown solo per i non vaccinati non convince l'Italia, ma di fronte alla crescita dei contagi si fa strada anche nel nostro paese l'idea di adottare il metodo seguito dalla Germania e dall'Austria: il Green pass “2G”. Ma di cosa si tratta? In linea generale, prevede l’accesso ai luoghi pubblici solo per chi si è vaccinato (geimpft) o per chi è guarito (genesen) dal coronavirus. Ed esclude il tampone negativo. Esiste anche un modello “3G”, che sta invece per “geimpft, genesen oder getestet” (vaccinati, guariti o testati), ma si usa per situazioni specifiche. Non saranno sottoposte a restrizioni le categorie di persone che, a seconda del protocollo in vigore - 2G o 3G - (per esempio, sul posto di lavoro o nei locali pubblici), possiederranno i requisiti richiesti.

Il sistema 2G, come funziona in Austria e Germania

Per chi, invece, ha una sola dose di vaccino ed è in attesa della seconda, servirà il certificato di vaccinazione della prima dose insieme a un test molecolare (72 ore), anche se non darà diritto al passaporto verde. Con la regola 2G, solo le persone che sono vaccinate o che sono guarite dal Covid potranno accedere a determinate aree o luoghi, come cinema, teatri, istituzioni culturali, ristoranti, palestre. La soluzione 2G in Italia si inserirebbe nelle discussioni sulle regole da adottare in caso di eventuali passaggi di regioni in zona arancione o zona rossa.

Alcune di queste, alle prese con l'aumento dei contagi, rischiano già la zona gialla e misure più restrittive. E di fronte a questa prospettiva alcuni governatori stanno chiedendo di poter inserire regole che valgano per i non vaccinati e non per chi il vaccino anti Covid lo ha fatto. 

Le ipotesi per l'Italia

Sull'ipotesi di più libertà ai vaccinati in caso di passaggio in zona arancione, con maggiori restrizioni solo per i no vax, si è espresso il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: «Condivido la proposta dei governatori - ha dichiarato in una intervista a Rainews24 -. Qualora ci fosse il passaggio in zona arancione, si potrebbe valutare una sorta di differenziazione fra vaccinati e chi non lo è. E' un percorso che dobbiamo valutare. La maggioranza degli italiani che responsabilmente si è vaccinata - sottolinea ancora Costa - non può subire all'infinito restrizioni a causa di una minoranza che non lo ha fatto». Piuttosto, per il sottosegretario, sarebbe giusto «allargare l'obbligo vaccinale per alcune categorie»

 

Il sistema in Germania

In Germania la regioni tedesche hanno già inasprito le restrizioni senza aspettare il governo centrale di Berlino. Dopo la Baviera, che ha imposto il 2G per alberghi e ristoranti e cancellato il mercato di Natale a Monaco, è stato il turno del Nord Reno Westfalia. Anche in questo Land, il più popoloso della Germania, il premier Hendrik Wuest ha imposto il 2G. Per particolari eventi, come quelli legati alla tradizione dell'inaugurazione del carnevale, servirà un "2G plus", ovvero vaccinati o guariti dovranno esibire anche un tampone negativo. Bisognerà provare di essere in possesso dei requisiti richiesti - vaccinati o guariti - e bisognerà esibire un certificato di vaccinazione o un certificato di guarigione (della validità di 180 giorni). La regola 2G, prevedendo un livello di restrizione più alto, consente di far salire il numero dei partecipanti a un evento, o delle persone che possono riunirsi in un unico spazio, e di eliminare l’obbligo della mascherina.

Il lockdown no vax in Austria

In Austria il lockdown per i non vaccinati contro il Covid, scattato lunedì 15 novembre, durerà almeno 10 giorni. Alle persone non vaccinate sarà permesso di lasciare le proprie case solo per andare a lavorare, per i servizi essenziali o per emergenze mediche. Sono previste multe fino a 1.450 euro per chi violerà il lockdown, a eccezione degli studenti. L'obiettivo del lockdown è di incoraggiare le vaccinazioni e di ridurre i contatti sociali di circa il 30%. Al momento circa il 65% della popolazione è vaccinata. Per servizi essenziali o emergenze mediche ci si riferisce a  «servizi che richiedono vicinanza corporea, gastronomia, ristorazione notturna, mercatini di Natale, hotel e ambienti simili, settore culturale (teatri, cinema e opere, ma non i musei), strutture sportive e per il tempo libero, visite agli ospedali e alle case di riposo e di cura, a eccezione delle visite nel contesto delle cure palliative e dell’hospice, per esempio, o dell’assistenza al parto». In tutti questi luoghi non ci sarà l’obbligo di usare la mascherina tranne che negli esercizi commerciali, sui mezzi di trasporto pubblico e nelle strutture culturali come musei e biblioteche. Per gli eventi con più di di 25 partecipanti varrà la regola delle 2G, mentre se le persone saranno più di 50 bisognerà notificare l’evento all’autorità amministrativa distrettuale almeno una settimana prima, nominare un responsabile Covid 19 e presentare anche un piano di prevenzione. Mentre se ci saranno più di 250 partecipanti all’evento, sarà obbligatorio chiedere l’approvazione dell’autorità amministrativa distrettuale. Sul lavoro, invece, varrà la regola 3G: potranno entrare anche le persone che esibiscono l’esito negativo di un tampone molecolare rapido (e quindi non un test antigenico rapido, come invece accade in Italia) e che indossano una mascherina Ffp2.

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