Guerra in Ucraina, la previsione (sbagliata) degli Stati Uniti sull'inverno: ecco perché la stagione fredda può favorire Kiev

Il 3 dicembre, il direttore dell'intelligence nazionale degli Stati Uniti (Dni) Avril Haines ha affermato di aver visto un «ritmo ridotto» nella guerra in Ucraina durante l'inverno mentre sia le truppe ucraine che quelle russe si stavano preparando a far scattare controffensive più potenti in primavera

Guerra in Ucraina, la previsione (sbagliata) degli Stati Uniti sull'inverno: ecco perché la stagione fredda può favorire l'Ucraina
Guerra in Ucraina, la previsione (sbagliata) degli Stati Uniti sull'inverno: ecco perché la stagione fredda può favorire l'Ucraina
di Cristiana Mangani
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Martedì 6 Dicembre 2022, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 15:45

Quanto inciderà l'inverno sulla guerra in Ucraina? I funzionari del governo degli Stati Uniti avevano detto che il miglior periodo per il contrasto alla Russia da parte di Kiev sarebbe stata la primavera. Ma, secondo il think tank Institute for the study of war (Isw) con sede a Washington, la previsione era sbagliata, perché è l'inverno la stagione più indicata per il contrasto alle truppe di Mosca. Il 3 dicembre, il direttore dell'intelligence nazionale degli Stati Uniti (Dni) Avril Haines ha affermato di aver visto un «ritmo ridotto» nella guerra in Ucraina durante l'inverno mentre sia le truppe ucraine che quelle russe si stavano preparando a far scattare controffensive più potenti in primavera. Secondo Haines, i combattimenti sono già rallentati nella regione orientale di Donetsk. «Una volta superato l'inverno, il tipo di domanda è: come sarà la controffensiva? - ha detto il direttore al Reagan national defense forum a Simi Valley, in California - Ci aspettiamo che, francamente, entrambi i militari si trovino in una situazione in cui cercheranno di riparare, rifornire, ricostituire le loro forze militari in modo da essere preparati per quella controffensiva». 

La guerra d'inverno e la previsione degli Usa

Una tesi che non trova d'accordo l'Isw, per i quali Haines si è sbagliata nella valutazione della situazione, perché non ha considerato «diversi elementi e prove evidenti che le condizioni sul terreno in inverno favoriscono una rinnovata offensiva» di Kiev, visto che «le forze ucraine hanno dimostrato di essere capaci di avviare nuovi sforzi di controffensiva in tempi relativamente brevi». Il mese scorso, le forze ucraine hanno riconquistato la città meridionale di Kherson, che era stata occupata dalle truppe russe dall'inizio dell'invasione a febbraio.

Insieme a Kherson, più di 40 città della regione sono state riconquistate, nello stesso momento in cui Mosca ha riferito di aver ritirato circa 30.000 uomini dall'oblast di Kherson. «Le forze ucraine hanno guadagnato e hanno mantenuto l'iniziativa dall'agosto 2022 e da allora hanno condotto una serie di operazioni successive di successo - hanno spiegato ancora gli epserti del think tank americano -: l'Ucraina ha liberato la maggior parte dell'oblast di Kharkiv a settembre, la città di Kherson a novembre, e sta attualmente ponendo le condizioni per ulteriori spinte in altri territori». 

 

Il piano di Kiev

L'Isw sostiene che non vada sottovalutata l'importanza della stagione invernale per la guerra. E considera che questi mesi «saranno fondamentali per l'Ucraina per condurre una tattica di manovra che gli consentirà di mettere a segno altri successi operativi». Una delle ragioni del vantaggio è principalmente il territorio, secondo gli analisti, e le condizioni generate dal freddo. A differenza della stagione fangosa che ha rallentato i mezzi militari, «l'inverno è il momento migliore per la guerra meccanizzata in Ucraina, mentre la primavera è una stagione da incubo». E quindi gli alleati di Kiev dovrebbero sostenerla maggiormente proprio in questo periodo, in modo da consentirle di «condurre operazioni di controffensiva decisive su larga scala», altrimenti il rischio è che perdano slancio fino a dopo marzo 2023. Un eventuale blocco garantirebbe - conclude l'Isw - alle forze russe distrutte una preziosa tregua di tre o quattro mesi per ricostituirsi e prepararsi a combattere su una base migliore». Ed è dunque un errore da evitare.

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