Israele fuori dall'incubo Covid: con il green pass riaprono ristoranti, palestre e stadi

Israele fuori dall'incubo Covid: con il green pass riaprono ristoranti, palestre e stadi
Israele fuori dall'incubo Covid: con il green pass riaprono ristoranti, palestre e stadi
di Claudia Guasco
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Mercoledì 17 Marzo 2021, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 11:01

«Andate e vaccinatevi, prendete il green pass e ritornate alla vita», esortava sabato sera il premier Benyamin Netanyahu durante la sua visita a una palestra nei pressi di Tel Aviv. È il segno concreto che Israele sta uscendo dall’emergenza Covid: dopo la campagna vaccinale di massa arriva il bollino verde e i cittadini, dopo mesi di lockdown alternati, si riversano nei negozi, nei centri commerciali, in mercati, musei, biblioteche e scuole (fino ad un certo livello). Grazie al green pass gli israeliani si sono riappropriati di una libertà pressoché completa.

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Immunita'

Il bollino verde è una certificazione che dimostra di aver ottenuto anche la seconda dose di vaccino o di essere guariti dall’infezione dopo aver contratto il virus.

In ebraico si chiama “tav iarok”, ed è il passaporto che spalanca le porte della socialità. Senza, si è banditi da piscine, palestre, hotel, eventi culturali e sportivi. In tanti si sono precipitati a scaricare l’app che fornisce il lasciapassare, mandandola in tilt quasi subito per il grande numero di richieste. Una pressione che ha convito il ministero della Sanità a intervenire dando il permesso di usare la certificazione cartacea per sopperire alla mancanza del codice a barre che testimonia la doppia vaccinazione. Il piano include anche regolamenti separati per i luoghi che riaprono a tutto il pubblico, compresi negozi, musei e biblioteche, e quelli che operano solo sotto i cosiddetti regolamenti green pass. In questo modo il governo rimette in modo il Paese: ripartono i concerti e gli eventi sportivi con capacità al 75%, per ora negli stadi il limite massimo è di 300 persone all’interno e 500 all’esterno. I tifosi sono tornati sugli spalti, con obbligo di mascherina e distanziamento.

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I ristoranti apparecchiano le sale interne, registrando migliaia di prenotazioni, e ad aprile potrebbe decadere l’obbligo di indossare la mascherina in strada e nei luoghi pubblici. Oggi chi prova a entrare nei locali, in piscina o allo stadio senza green pass viene multato con una sanzione di mille shekel, circa 252 euro. «Il tav iarok porterà alla riapertura graduale del Paese. Per favore usatelo», è l’appello di Natanyahu. Anche se il governo è stato messo in guardia dai cyber esperti sulla facilità di contraffare il bollino verde, come offerto da alcuni siti sul web. La risposta delle autorità è stata immediata: si rischia il carcere.

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Risultati

Israele ha speso circa 785 milioni di dollari per vaccinare la sua popolazione contro il Covid, come ha comunicato un rappresentante del ministero delle Finanze davanti alla commissione del Parlamento. Secondo quanto riferito da Ynet News, il Paese avrebbe acquistato in totale 15 milioni di dosi di vaccino, cifra non confermata ufficialmente dal ministero della Sanità. Benché si sia rifornito da vari produttori, finora è stato impiegato quasi esclusivamente il vaccino Pfizer-BioNTech, a un costo di circa 52 dollari a dose, molto più alto di quello pagato dall’Unione europea. A rivelare accidentalmente il prezzo pagato dalla Ue per i vaccini è stata la sottosegretaria al Bilancio del Belgio, Eva De Bleeker, twittando che Bruxelles si è accordata con Moderna per un prezzo di circa 15 euro a dose, mentre il prezzo concordato con Pfizer-BioNTech era di 12 euro a dose. Israele, con una popolazione di circa 9 milioni di abitanti, ha iniziato il programma di profilassi lo scorso 9 dicembre.

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Finora sono state vaccinate 5,2 milioni di persone (56% della popolazione) con la prima dose, mentre 4,3 milioni di persone (46%) hanno ricevuto anche la seconda, facendo del programma israeliano una delle campagne di maggiore successo nel mondo. «Torneremo alla normalità nel momento in cui avremo vaccinato 7 milioni di cittadini», ha annunciato il Commissario governativo per la lotta al Covid Nachman Ash, aggiungendo che la data prevedibile per l’obiettivo è attorno all’estate. I numeri sull’efficacia dell’immunizzazione di massa confermano che questa è la strada giusta. Secondo gli ultimi dati del ministero della Sanità la doppia dose di vaccino previene nel 98,9% le forme gravi della malattia e nel 95,8% anche l’infezione stessa. In Israele l’immunizzazione non è obbligatoria ma accessibile a tutti e gratuita anche per i residenti stranieri. Il Comune di Tel Aviv, per attirate i giovani, ha inaugurato postazioni mobili vaccinali vicine ai bar più frequentati. Con l’incentivo, a dose iniettata, di un bonus da spendere presso lo stesso locale.

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