Covid in calo, ma tornano i virus respiratori stagionali. Allarme dalla Spagna: «Picco influenzale anomalo a giugno»

Covid in calo, ma tornano i virus respiratori stagionali. Allarme dalla Spagna: «Picco influenzale anomalo a giugno»
Covid in calo, ma tornano i virus respiratori stagionali. Allarme dalla Spagna: «Picco influenzale anomalo a giugno»
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Giovedì 3 Giugno 2021, 14:44

I virus respiratori sono scomparsi durante la pandemia: è stato un inverno anomalo, senza la consueta epidemia di influenza negli adulti e con l'assenza della bronchiolite a causa delle restrizioni contro il coronavirus. Restrizioni sociali e misure di controllo contro il covid, come la mascherina hanno chiuso la strada a questi altri microrganismi che si diffondono attraverso le vie respiratorie. Tuttavia, ora che il peggio della pandemia è passato e le misure di protezione e controllo individuali sono state allentate, alcuni virus stagionali sono ricomparsi. Soprattutto il virus sinciziale, che infiamma i bronchioli dei più piccoli e può portare anche a ricoveri pediatrici. Secondo i rapporti di sorveglianza epidemiologica dell'Istituto Carlos III, a metà maggio, la positività per questo virus è salita al 4% mentre la settimana prima era del 2%.

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Un'influenza fuori stagione

La pandemia ha capovolto il normale ciclo dei virus respiratori. Il virus respiratorio sinciziale, che causa tra il 70% e l'80% delle bronchioliti nei bambini, compare solitamente a settembre e ottobre e raggiunge il suo picco a dicembre. Dopo di lui tocca all'influenza e poi, dopo i peggiori mesi invernali, aumenta la presenza di adenovirus, metapneumovirus, paramixovirus e altri coronavirus, in estate infine si manifesta anche l'enterovirus. Tuttavia, questo inverno, la National Epidemiological Surveillance Network ha rilevato un numero molto scarso di infezioni differenti dal Covid arrivando a stimare un record negativo di infetti per altri virus fatta eccezione per il rinovirus, che comunque ha registrato pochissimi casi.

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I numeri in Spagna

La rete di sorveglianza non segnala i singoli casi, ma funziona come un sistema sentinella che rileva un campione e, sulla base di esso, calcola l'effettiva incidenza e circolazione di ciascun microrganismo. Nella stagione 2019-2020 sono stati segnalati 4.578 casi di RSV e il picco si è toccato alla fine di dicembre 2019.

Cinque settimane dopo è stato raggiunto il tetto di circolazione per i virus influenzali con poco più di 2.500 casi. In questa stagione, tuttavia, i sistemi di sorveglianza hanno segnalato solo 17 casi di influenza e 42 di RSV al 23 maggio. Nell'ultima settimana di maggio sono stati segnalati 10 casi di virus sinciziale.

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La spiegazione scientifica: «Una pseudoestate in inverno»

Pere Soler, primario di Malattie Infettive Pediatriche presso l'Ospedale Vall d'Hebron di Barcellona, ​​sottolinea che «nei mesi precedenti l'influenza e l'RSV erano scomparsi. Rhinovirus e adenovirus continuavano a circolare, ma siccome non avevano grandi ripercussioni cliniche, ci siamo trovati in “una pseudo-estate in inverno”». L'esperto poi continua a parlare dell'incidenza dei virus respiratori fuori stagione: «Adesso, invece, c'è un aumento significativo di bronchioliti da RSV e ricoveri ospedalieri, anche se il contagio non è così in crescita come negli altri anni». In Catalogna, la rete di sorveglianza ospedaliera RSV, composta da 14 ospedali, ha registrato un graduale aumento dei casi da marzo, raggiungendo quasi 150 positivi nella settimana dal 17 al 23 maggio. Le cifre, però, sono ancora lontane dai dati del 2019, quando a fine dicembre si erano raggiunti 400 casi settimanali.

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Aumento casi a Madrid e monoclonali a Barcellona

A Madrid, l'ultimo bollettino epidemiologico conferma un aumento dell'incidenza delle infezioni respiratorie acute nei bambini che va "parallelamente al livello dei casi di RSV" rilevati. Nell'ultima settimana di maggio la rete sentinella delle cure primarie ha rilevato tre casi e, tra i ricoveri ospedalieri arrivati ​​con infezione respiratoria, sono stati confermati altri 13 positivi per RSV. Paula Vázquez, presidente della Società di emergenza pediatrica dell'Associazione spagnola di pediatria, ha commentato così: «Sono molto sorpresa perché non abbiamo visto bronchiolite a maggio, ma in questo momento i pediatri di emergenza non sono preoccupati per un aumento significativo di RSV. Non sono livelli epidemici di un dicembre. Da un mese ci sono casi sporadici, che se sono in neonati richiedono il ricovero». I ricoveri per infezioni respiratorie acute a Madrid sono cresciuti del 37% in una settimana tra i bambini sotto i quattro anni. «I bambini sotto i tre mesi sono quelli che peggiorano», dice Vázquez «E anche bambini che hanno fattori di rischio, come i neonati prematuri o i bambini che hanno problemi cardiovascolari», sottolinea. Nella Vall d'Hebron è ricominciata la profilassi con i bambini a rischio, ai quali viene somministrato un anticorpo monoclonale che inibisce la capacità del virus sinciziale di attaccare l'organismo.

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