Il Covid non ha colpito in modo indistinto nel mondo. Secondo uno studio condotto dai ricercatori del National cancer institute, pubblicato lunedì su Annals of Internal medicine, afroamericani, latini e nativi americani si sono rivelati i più esposti all’attacco del virus: i decessi tra afroamericani e latino americani sono stati superiori di tre, quattro volte rispetto alla popolazione bianca e asiatica, mentre tra i latini sono stati il doppio.
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DISUGUAGLIANZE
I ricercatori stimano che, da marzo a dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, tra queste etnie siano morte circa 477.200 persone in più a causa del coronavirus o di altre malattie, trascurate per effetto dell’epidemia.
LA MAPPA
Il tema sulla vulnerabilità di una parte della popolazione era già emerso ad aprile 2020, benché le statistiche pubblicate negli Usa fossero ancora parziali. Non tutti gli Stati dividevano i dati su base etnica, ma alcune cifre pubblicate da sito The Hill erano già preoccupanti: in Louisiana il 70% dei morti erano afroamericani, benché questa etnia rappresenti il 32% della popolazione. In Michigan e Illinois, gli afroamericani rappresentavano un terzo dei contagiati e il 40% delle vittime, ma sono rispettivamente il 15 e il 14% della popolazione. A Chicago erano il 68% dei 118 morti e la metà dei contagiati, ma solo il 30% della popolazione. Il deputato democratico texano Joaquin Castro aveva segnalato l’alta incidenza di latino americani fra i contagiati, mentre la mappa del virus a New York mostrava che la maggior parte dei casi si concentrava nei quartieri più poveri dove vi era un alto numero di lavoratori esposti al Covid, che non potevano ricorrere allo smart working. Così come diffusi problemi di obesità, diabete e cardiopatie.