Coronavirus, tutti i misteri: africani solo sfiorati, casi India e Portogallo: ipotesi contagio a macchie

Coronavirus, tutti i misteri: africani solo sfiorati, casi India e Portogallo: ipotesi contagio a macchie
Coronavirus, tutti i misteri: africani solo sfiorati, casi India e Portogallo: ipotesi contagio a macchie
di Mauro Evangelisti
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Martedì 24 Marzo 2020, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 21:49

Il coronavirus Sars-CoV-2 si sta diffondendo in tutto il mondo, ma con un andamento che appare a tratti inspiegabile, quasi a macchie, senza una logica comprensibile. Non solo: l'Africa non è travolta dal contagio e anche in Lombardia non vi sono extracomunitari ricoverati, come conferma il dottor Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive del Sacco di Milano: «C'è una diversa disponibilità e caratteristiche dei recettori del virus per alcune popolazioni africane. Ma è una ipotesi da studiare anche se effettivamente non abbiamo persone di origine africana ricoverate nei nostri reparti. Questo suggerisce che la "porta di ingresso" del virus è diverso a seconda delle etnie. Ad esempio per gli asiatici e gli europei c'è una 'porta apertà per il virus, gli africani hanno queste "porte" chiuse e semichiuse».

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Ma le anomalie nella mappa del contagio sono molte. Esempi, la penisola iberica: come mai la Spagna è allo stremo, con una situazione molto simile a quella dell’Italia, 40mila contagiati e 2.700 morti, mentre il confinante Portogallo ha numeri accettabili, con poco più di 2.300 positivi e 30 vittime? Vero, la Spagna ha molti più abitanti, 46 milioni contro i 10 del Portogallo, ma è evidente che visto lo squilibrio del numero dei contagiati e la vicinanza e il rapporto stretto dei due paesi, c’è qualcosa che ancora non riusciamo a spiegare. Vero che il Portogallo è più isolato rispetto alla Spagna e che negli ultimi giorni ha avuto un costante aumento di casi, ma comunque è una meta turistica importante e ha, ad esempio, una folta presenza di italiani.

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Seconda anomalia che salta gli occhi, cambiamo continente: gli Stati Uniti per numero di contagiati ormai sono il terzo paese al mondo, con 47mila positivi e quasi 600 morti. Bene, il vicino Canada invece ne ha appena poco più di 2.000 e 25 vittime. La spiegazione possibile è che in Canada la densità della popolazione è assai inferiore e questo incide, però non mancano le grandi metropoli, dove fino a poche settimane fa arrivavano persone di tutto il mondo (Toronto oltre tre milioni di abitanti, Montreal 1,7). Tra l’altro se per altre nazioni c’è chi mette in dubbio la trasparenza dei dati, per Portogallo e Canada questo non è possibile. Poi ci sono anomalie più vistose: l’enorme Russia dichiara solo 495 positivi e 25 morti, vale a dire poco più del doppio di San Marino.

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L’India ha 1,3 miliardi di abitanti e appena 519 casi.  Oggi comunque anche l'India ha deciso il lockdown per tre settimane. L’Africa, almeno stando ai casi rilevati, ma in questo caso il discorso sarebbe molto lungo, come detto ha numeri bassissimi. Anche in Asia, dove comunque molti paese stanno ricorrendo al lockdown, pure nazioni con rapporti continui con la Cina e con il turismo europeo, per ora viaggiano con numeri non paragonabili a quelli della Lombardia: Thailandia 827 positivi, Vietnam 123, Cambogia 87, Giappone 1.140. Infine, c’è l’anomalia Germania: il coronavirus sta avanzando rapidamente con 31.266 casi, ma le vittime sono 133, vale a dire il 3,5 per cento appena della sola Lombardia. Il sistema sanitario tedesco ha un numero sufficiente di posti di terapia intensiva e questo aiuta, ma ci deve essere anche altro.

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Spiegazioni? Massimo Galli, direttore di Malattie infettive al Sacco di Milano, ha detto: «Verosimilmente, c'è una diversa disponibilità e diverse caratteristiche dei recettori per il virus in alcune etnie, in alcune popolazioni, soprattutto di origine africana». Alcuni scienziati hanno ipotizzato la componente del caldo che limita la diffusione del coronavirus nelle nazioni con temperature più alte, ma questo ad esempio non vale per il Canada o la Russia. Più plausibile che questa sia una epidemia che viaggia a “macchie”, dunque il Portogallo riscghia di vedere presto ciò che sta già vivendo la Spagna. Ma ad oggi non è ancora chiaro quali siano i meccanismi che alimentano gli incendi in alcune zone e in altre no.

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