Astrazeneca, l'immunologo Giacomo Gorini: «Prodotto sicuro, a Londra esame severo»

Astrazeneca, l'immunologo Giacomo Gorini: «Prodotto sicuro, a Londra esame severo»
Astrazeneca, l'immunologo Giacomo Gorini: «Prodotto sicuro, a Londra esame severo»
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Mercoledì 30 Dicembre 2020, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 07:01

L'approvazione britannica del vaccino prodotto da AstraZeneca «è una notizia fantastica», la premessa di una svolta decisiva nella lotta contro il coronavirus, destinata a dare un contributo chiave per «spegnere l'incendio» della pandemia. Non ha dubbi Giacomo Gorini - immunologo italiano che ha lavorato sull'antidoto sviluppato dal prestigioso istituto Jenner dell'università di Oxford, assieme all'Irbm di Pomezia - nel commentare il via libera arrivato in queste ore dall'autorità regolatoria sui farmaci del Regno Unito al secondo siero anti-Covid sdoganato per la somministrazione di massa sull'isola: un atto che si augura possa essere seguito, al più presto, da quello dell'Ema, agenzia omologa dell'Ue.

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Gorini, i post su Twitter

Attraverso una serie di post pubblicati sulla sua pagina Twitter, Gorini non esita a rassicurare sulla serietà e scrupolosità dei trial a cui è stato sottoposto prototipo inglese: «L'approvazione nel Regno Unito è un ottimo segnale, perché segue un'analisi molto severa da parte degli scienziati della Medicines and Healthcare products Regulatory Authority (MHRA), che hanno concluso come questo vaccino soddisfi gli standard di sicurezza, qualità ed efficacia».

Il prototipo Oxford/AstraZeneca è il secondo candidato vaccino approvato nel Regno dopo quello di BionTech/Pfizer, e già il 4 gennaio cominceranno le prime somministrazioni di un ordine complessivo pari a 100 milioni di dosi. «Io sono fermamente convinto che i costi accessibili, la potenza produttiva e la facilità di conservazione di questo vaccino (che si stiva facilmente in frigo, ndr) si dimostreranno qualità cruciali per spegnere l'incendio».

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Manca ancora il sì dell'Ema

Il ricercatore italiano di stanza nell'ateneo oxfordiano minimizza poi il peso delle esitazioni ribadite di recente dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), legata a chiarimenti di natura essenzialmente metodologica sulla sperimentazione. «Non ho notizie dirette - scrive - per sapere quando l'EMA approverà il vaccino, ma spero presto. Capisco la loro sete di dati, che spero venga soddisfatta in fretta. Ma ho totale fiducia nei nostri scienziati e negli enti regolatori britannici. L'approvazione di MHRA è a mio avviso un buon segnale pure per l'Unione Europea». Gorini sottolinea quindi una volta di più come i vaccini ricoprano un ruolo insostituibile nella lotta contro il Covid, pur senza però trascurare per il momento e nei prossimi mesi le misure preventive di base. «Prima ci si vaccina - argomenta - e prima si tornerà alla normalità. In quest'ottica, il risultato odierno porta il Regno Unito molto più vicino all'obiettivo. Ma finché non sarà raggiunto un livello sufficiente di copertura nella popolazione, bisognerà continuare a osservare le solite regole: dal distanziamento, alla mascherina, alla igienizzazione delle mani».

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