Russia, la falla delle armi guidate: ecco perché l'armata di Putin rischia di impantanarsi

Obiettivi mancati, spreco di munizioni, mancato ammodernamento degli armamenti. L'offensiva di Putin mostra delle fragilità

Russia, la falla delle armi guidate: ecco perché l'armata di Putin rischia di impantanarsi
Russia, la falla delle armi guidate: ecco perché l'armata di Putin rischia di impantanarsi
di Alessandro Strabioli
4 Minuti di Lettura
Martedì 10 Maggio 2022, 21:06 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 00:39

Vladimir Putin ha appena finito di parlare e dai 18 cannoni schierati sotto le mura del Cremlino partono le salve che si accompagnano alle note dell'inno nazionale. Il colpo d'occhio sulla Piazza Rossa è di quelli da togliere il fiato. Tutta la potenza militare di Mosca sfila davanti agli occhi del mondo: 11.000 militari, 131 sistemi d'arma e, come da tradizione, il leggendario carro armato T-34 della Seconda guerra mondiale. Ma il momento più iconico della parata del Giorno della Vittoria del 9 maggio, quello dell'aviazione russa, è misteriosamente saltato. Gli aerei da guerra di Putin non ci sono. Dei cleberi Mig, i caccia dell'armata rossa, non v'è traccia. I funzionari del Cremlino hanno accusato il maltempo per la loro messa a terra. Ma quest'assenza, secondo diversi analisti statunitensi, è il segno dell'incapacità dello zar di costruire una forza aerea moderna efficace. Aerei, piloti, missili terra-aria, artiglieria, tutto l'armamentario di Mosca ha ampiamente sottoperformato nella guerra contro l'Ucraina.

Russia, dimissioni per cinque governatori: il peso delle sanzioni alimenta la crisi politica

IL BRIEFING

Gli aerei da guerra, come ha riferito un alto funzionario del Dipartimento della Difesa Usa durante un briefing, effettuano generalmente dalle 200 alle 300 sortite al giorno nelle zone di guerra.

Un impiego massiccio, che avrebbe già messo in ginocchio la resistenza più tenace. Eppure, gli attacchi dal cielo non sono riusciti a stabilire la superiorità aerea sull'Ucraina, che continua a pilotare i propri caccia e ad attaccare con i jet le truppe russe. E mentre la guerra si avvicina al suo terzo mese, il Cremlino ha già utilizzato molte delle sue armi più sofisticate, come missili da crociera e missili balistici sia a corto che a medio raggio.

UN PASSO INDIETRO 

Il 2 maggio scorso il Pentagono ha affermato che la Russia ha già utilizzato più di 2.125 armi simili dall'inizio dell'invasione. Il loro uso sarebbe drasticamente diminuito dopo la seconda settimana di guerra. I russi avrebbero «sprecato» molte delle loro munizioni a guida di precisione. Le cosiddette “munizioni mute”, o non guidate, lanciate dall'aria, sono, secondo gli Stati Uniti e la Nato, delle «reliquie».  Le forze armate occidentali hanno infatti convertito quasi completamente i loro arsenali con kit che riescono a teleguidare le bombe verso i loro obiettivi attraverso segnali satellitari GPS. Anche le sanzioni avrebbero giocato un ruolo fondamentale nel mancato ammodernamento delle forze di Mosca. Ed è così che spesso i missili lanciati in Ucraina mancano i loro obiettivi. 

 

OBIETTIVI MANCATI 

Invece di essere in grado di prendere di mira rapidamente le truppe ucraine e i veicoli in movimento con attacchi a guida laser o satellitare, i soldati di Putin hanno ampiamente dimostrato di poter colpire solo bersagli fissi come edifici militari o centri abitatii. Gli aerei da guerra russi continuano a fare affidamento su bombe non guidate che sono rozze rispetto anche a quelle costruite dalla maggior parte dei paesi occidentali. Un alto funzionario dell'intelligence statunitense ha affermato che la Russia predilige la produzione di massa a basso costo rispetto quella di qualità o di alta precisione. Le munizioni guidate utilizzate dalla Russia sono limitate ai missili da crociera Kh-101 lanciati dai bombardieri Tu-95 Bear e Tu-160 Blackjack che volano nello spazio aereo russo e bielorusso; missili balistici a corto e medio raggio lanciati a terra come Tochka e Iskander; e un piccolo numero di missili da crociera Kalibr lanciati da navi da guerra in mare.

di Alessandro Strabioli

© RIPRODUZIONE RISERVATA