In principio, un paio d’anni fa, fu il video registrato per gioco in cui Pilar Fogliati interpretava” con inflessioni diverse, e tutte irresistibili, alcune ragazze romane: la pariolina, la radical chic del centro storico, la borghese di Roma Nord, la borgatara.
Quel filmato, manifesto della romanità al femminile declinata in ogni sua espressione, venne postato sul web dal giornalista Sergio Fabi di Cinemotore e diventò in breve tempo virale. Fino a catturare l’attenzione del regista Giovanni Veronesi che decise di puntare come produttore sull’eccezionale talento comico di Pilar sia davanti sia dietro alla cinepresa.
IL TALENTO
Così è nata la commedia Romantiche - finché non ci sbatti la testa che ha come protagoniste 4 ragazze abitanti a Roma e dintorni, tutte interpretate da Fogliati: Tazia De Tiberis, la “bulletta” di Roma Nord che pretende di avere ogni cosa sotto controllo, anche i desideri del fidanzato (un eccellente Edoardo Purgatori, diviso tra golf e escort); Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica “bella e addormentata” nel centro storico che s’innamora sempre dei cugini e scopre il lavoro nel panificio ospitato nel palazzo di sua nonna; l’ingenua Michela Trezza, felice di abitare a Guidonia e in procinto di sposarsi con il carabiniere Emanuele Propizio; e Eugenia Praticò che dalla natìa Palermo è sbarcata a Roma con il sogno di fare la sceneggiatrice ma appare condannata al fallimento. A legare i quattro personaggi, «codificati dai rispettivi ambienti romani», è «la voglia di trovare un posto nel mondo», spiega l’attrice-regista.
LA PROSSIMA SFIDA
Oggi l’attrice abita nel quartiere Monti, popolato di creativi e artisti: «Giorni fa ero seduta sulla fontana di via dei Serpenti e ho sentito uno che sussurrava all’amico: guarda quella, è la tipica radical chic”. Sono scoppiata a ridere: adoro gli stereotipi e sono la prima a prendermi in giro». Modelli di riferimento? «Ammiro due monumenti come Franca Valeri e Monica Vitti: come attrici brillanti rimangono insuperabili ma sono state anche autrici dei loro film». In Romantiche manca la coatta romana: «Non ho conosciuto molte donne della periferia, sarei caduta nei cliché». Ma nel futuro di Pilar c’è un altro film con un personaggio nuovo di zecca: «Farò la ragazza spagnola sbarcata a Roma. E morirete dalle risate».
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