Pilar Fogliati, talento comico della scuola romana nel segno di Carlo Verdone

L'attrice: ai casting mi proponevano solo suoli drammatici ma la mia passione è far ridere

Pilar Fogliati, talento comico della scuola romana nel segno di Carlo Verdone
di Gloria Satta
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 08:12

In principio, un paio d’anni fa, fu il video registrato per gioco in cui Pilar Fogliati interpretava” con inflessioni diverse, e tutte irresistibili, alcune ragazze romane: la pariolina, la radical chic del centro storico, la borghese di Roma Nord, la borgatara.

Quel filmato, manifesto della romanità al femminile declinata in ogni sua espressione, venne postato sul web dal giornalista Sergio Fabi di Cinemotore e diventò in breve tempo virale. Fino a catturare l’attenzione del regista Giovanni Veronesi che decise di puntare come produttore sull’eccezionale talento comico di Pilar sia davanti sia dietro alla cinepresa. 

IL TALENTO

Così è nata la commedia Romantiche - finché non ci sbatti la testa che ha come protagoniste 4 ragazze abitanti a Roma e dintorni, tutte interpretate da Fogliati: Tazia De Tiberis, la bulletta” di Roma Nord che pretende di avere ogni cosa sotto controllo, anche i desideri del fidanzato (un eccellente Edoardo Purgatori, diviso tra golf e escort); Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica “bella e addormentata” nel centro storico che s’innamora sempre dei cugini e scopre il lavoro nel panificio ospitato nel palazzo di sua nonna; l’ingenua Michela Trezza, felice di abitare a Guidonia e in procinto di sposarsi con il carabiniere Emanuele Propizio; e Eugenia Praticò che dalla natìa Palermo è sbarcata a Roma con il sogno di fare la sceneggiatrice ma appare condannata al fallimento. A legare i quattro personaggi, «codificati dai rispettivi ambienti romani», è «la voglia di trovare un posto nel mondo», spiega l’attrice-regista.

E la psicoterapeuta Barbora Bobulova che segue con sorridente partecipazione le vicende tragicomiche delle sue pazienti. Completano il cast Levante nel ruolo di sé stessa e anche autrice delle musiche, Diane Fleri, Giovanni Toscano, Giovanni Anzaldo, Rodolfo Laganà, Maria Chiara Centorami. «Ho sempre amato Carlo Verdone e il trasformismo dei suoi primi film - rivela Pilar- I suoi personaggi sono comici e al tempo stesso amari, fanno ridere e commuovono». L’attrice, proveniente da una famiglia benestante, da ragazzina abitava in campagna, a Mentana, «ma sognavo ardentemente di venire a Roma». Liceo al San Giuseppe de Merode e poi al Sacro Cuore, diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, umorismo innato e una capacità di osservazione fuori del comune: «Nella mia vita ho incontrato tante romane come Uvetta ma ancora di più come Tazia, con le sue certezze e la sua perentorietà. Ha inglobato senza nemmeno rendersene conto la cultura maschile e maschilista ma, paradossalmente, ho affidato proprio a lei il messaggio femminista del film». All’inizio il talento comico di Pilar non veniva capito: «Andavo ai casting - racconta - e mi proponevano solo ruoli drammatici, ma io sentivo dentro la voglia di far ridere, ho la tendenza a sdrammatizzare le cose».

LA PROSSIMA SFIDA

Oggi l’attrice abita nel quartiere Monti, popolato di creativi e artisti: «Giorni fa ero seduta sulla fontana di via dei Serpenti e ho sentito uno che sussurrava all’amico: guarda quella, è la tipica radical chic”. Sono scoppiata a ridere: adoro gli stereotipi e sono la prima a prendermi in giro». Modelli di riferimento? «Ammiro due monumenti come Franca Valeri e Monica Vitti: come attrici brillanti rimangono insuperabili ma sono state anche autrici dei loro film». In Romantiche manca la coatta romana: «Non ho conosciuto molte donne della periferia, sarei caduta nei cliché». Ma nel futuro di Pilar c’è un altro film con un personaggio nuovo di zecca: «Farò la ragazza spagnola sbarcata a Roma. E morirete dalle risate».

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