L'Italia e i suoi profumi, il racconto di Sarah: «In Puglia l'olfattoteca per raccontare il Salento»

Sarah-Teresa Toma
Sarah-Teresa Toma
di Antonio Imperiale
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Mercoledì 24 Febbraio 2021, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 15:08

A sedurla per la prima volta, ancora adolescente, fu il profumo delle magnolie dei maestosi alberi del giardino del Collegio delle Marcelline a Lecce, dove frequentava il liceo linguistico. «L’intensità arrivava nelle nostre stanze del dormitorio al primo piano, bastava aprire le finestre e respirarlo, inebriandoti», racconta Sarah-Teresa Toma, oggi mamma 44enne, “regina” dell’unica Olfattoteca del Sud, a Tuglie, poco più di cinquemila anime, in provincia di Lecce, dieci chilometri da Gallipoli, mezz’ora abbondante da Finibus Terrae. In vetrina, al numero 5 di via Plebiscito, il capolavoro della seconda prima volta, “I am a dream”, “Io sono un sogno”, un mix avvolgente ed intenso di essenze naturali, un successo immediato che viene da lontano. «Dai rapporti con papà Gabriele, che trasformò la drogheria della nonna in una profumeria che un po’ per gioco un po’ per emulazione, mi iniziò al mondo dei profumi. Cominciai a scoprire l’odore dei fiori, delle resine, degli incensi racchiusi in splendide bottiglie ed il gioco si fece passione», racconta. Papà Gabriele è stato ed è uno studioso dei profumi.

Nei mobili eleganti, austeri della Olfattoteca, in basso ci sono centinaia di libri che ne raccontano la storia, dal settecentesco “La pogonotomia” di Jean Jacques Perrett, sull’arte di imparare a radersi la barba, da “I profumi nelle società antiche”, di Carannante e D’Acunto, al recente “Le lacrime di Mina” di Squillace. Il papà capì che la profumeria classica era tramontata e che era il tempo dell’Olfattoteca. «Io – dice Sarah – andai ad approfondire lo studio delle essenze e delle composizioni alla Primo Levi di Bologna, per un corso triennale tenuto da Martino Cerizza. La mia, era diventata una sorta di sfida da vincere come donna di un paese del Sud, come “naso”, il “primo” naso del Salento.

E mi cimentai con la prima produzione delle essenze per i nostri clienti». Sarah studiava, scopriva, inventava. «Perché il profumo è un fatto culturale, e l’Olfattoteca è la nostra casa madre, madre in tutti i sensi, storici ed affettivi. Il nostro profumo che fa il giro del mondo, “I am a dream”, è il sogno che si realizza». Una vittoria dell’utopia che conferma come anche qui, al Sud, si può.

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