2 Giugno, la giovane Claudia Caporusso e la Costituzione: «Studio e lavoro non sono scontati»

La rappresentante degli studenti nel cda di Lazio Disco: «Diamo voce a chi ha combattuto per i diritti»

Claudia Caporusso
Claudia Caporusso
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 24 Maggio 2023, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 07:42

Si trova nelle pagine dei libri di storia, citata anche nella letteratura e sicuramente sui testi di educazione civica, ci sono classi scolastiche che la leggono per intero, altre che ne prendono solo degli estratti per approfondire fatti storici e altre ancora che la lasciano in secondo piano: la Costituzione italiana, con i diritti e i doveri dei cittadini, è conosciuta dai giovani?

«Purtroppo molto è lasciato all’interesse personale, alla curiosità e agli stimoli del singolo studente. Basti pensare che alle superiori si arriva a studiare la Seconda Guerra Mondiale, lasciando fuori tutte le battaglie per i diritti, ad esempio, delle donne, dal suffragio universale al divorzio e l’aborto». A rispondere è Claudia Caporusso, 25 anni: sta terminando il corso di laurea magistrale in Relazioni internazionali all’università La Sapienza come studente fuori sede. È stata già senatrice del Senato accademico dell’Ateneo romano e adesso è rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione di Lazio Disco, l’ente regionale del Lazio per il diritto allo studio.

I PERCORSI

Per formazione personale si è avvicinata ai temi legati ai diritti della persona, è stata però una sua scelta perché solo da pochi anni lo studio della Costituzione è stato introdotto nei percorsi scolastici. «Quando frequentavo le superiori, il liceo linguistico don Lorenzo Milani di Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari, non era previsto l’insegnamento di educazione civica. Da qualche anno invece è stato inserito, anche tra gli alunni più piccoli. Quindi negli anni del liceo decisi, con altri studenti, di partecipare agli incontri pomeridiani organizzati dalla scuola, anche tramite fondi Pon, per approfondire gli articoli della Costituzione e il tema dei diritti». Un approfondimento necessario, anche perché gli studenti dell’ultimo anno delle superiori votano e devono essere consapevoli delle loro scelte. «Per farlo devono essere informati anche sulle figure dei padri costituenti, dei partigiani, dei patrioti».

LE BATTAGLIE

Conoscere la nascita della Costituzione, leggendone gli articoli nel dettaglio, aiuta anche a capire di cosa c’è ancora bisogno. «L’articolo della Costituzione che preferisco è il terzo: è il più bello in assoluto perché affermando che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” disciplina le libertà e i diritti di uguaglianza di tutti i cittadini. Ancora oggi non è rispettato in tutti i suoi aspetti ma bisogna parlarne nelle scuole, ai ragazzi per far loro capire fino in fondo cosa è la libertà».

La libertà, che gli studenti conoscono spesso dalle parole dei filosofi o dei poeti, passa soprattutto per gli articoli della Costituzione. Ma non solo, per attirare l’attenzione viva degli alunni c’è bisogno di ascoltare chi l’ha vista nascere: «Dobbiamo dare voce a chi ha combattuto per i diritti e ancora oggi ha voglia di raccontarlo agli studenti delle scuole. Tante cose ci appaiono scontate ma non lo sono: ci sono state battaglie per poter divorziare o per votare, sono diritti conquistati e non sono stati semplicemente concessi».

Tra i diritti fondamentali c’è anche il diritto allo studio, in questi giorni il dibattito si sta infiammando sul tema del caro-affitti per gli studenti universitari e sulla carenza di alloggi statali e di borse di studio. Un tema delicato su cui la politica sta cercando soluzioni da mettere subito in campo, anche perché l’Italia è in coda tra i Paesi europei come percentuale di laureati. Senza aiuti concreti, la laurea diventa inarrivabile. «Quando parliamo di diritto allo studio - sottolinea Claudia - si fa riferimento sempre al livello universitario: è giusto e comprendo bene la tematica visto che sono una studentessa universitaria fuori sede. Negli ultimi anni sono stati incrementati alloggi e borse ma non è ancora sufficiente. Dobbiamo ricordare però che il diritto allo studio riguarda tutte le fasce di età e purtroppo tra gli studenti della scuola dell’obbligo, quindi i ragazzi al di sotto dei 16 anni, ci sono altissime percentuali di abbandono: bisogna intercettare queste situazioni anche aiutando le famiglie per far proseguire gli studi ai figli, comportandoci un po’ come ci ha insegnato don Lorenzo Milani».

L’OCCUPAZIONE

In base ai dati Eurostat riferiti al 2021, in Italia il 12,7% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha solo la terza media. L’Italia si posiziona terzultima in Europa dopo la Romania con il 15,3% e la Spagna con il 13,3%. Tra gli articoli che riguardano da vicino i giovani, c’è anche il quarto: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto». Anche su questo tema servono interventi mirati, sostiene la studentessa. «Purtroppo per i giovani, compresi quelli con un titolo di studio, dal diploma alla laurea, non c’è ampia possibilità di scelta perché spesso vengono proposti contratti a tempo determinato, rapporti precari e stipendi troppo bassi. Chi non può contare sull’aiuto della famiglia cerca lavori e lavoretti, anche a nero». La Costituzione quindi, ancora oggi, è attualissima nel definire e ricordare a tutti i diritti da rispettare. C’è poi la parte attiva, quella che coinvolge direttamente i cittadini, ed è il voto: un diritto e un dovere che riguarda tutti. «Ricordo benissimo la prima volta che sono entrata in un seggio elettorale: era il 17 aprile del 2016, per il referendum sulle trivelle. Fu quella per me la prima occasione, perché ho compiuto 18 anni nel novembre del 2015. Mi sentivo così orgogliosa, non vedevo l’ora di votare e non avrei mai mancato quell’appuntamento. Da quel momento non ho perso neanche un appuntamento elettorale: ho votato a tutti i referendum e i ballottaggi».

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