Fase 2, cambia la squadra di Colao: almeno due donne in più nella task force

Fase 2, cambia la squadra di Colao: almeno due donne in più nella task force
di Rosario Dimito
4 Minuti di Lettura
Martedì 5 Maggio 2020, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 11:52

Il governo rafforza la presenza delle donne nella task force di esperti guidata da Colao che coadiuva con il governo per la fase 2. Ieri il gruppo di esperti ha incontrato le parti sociali e il tavolo è stato suddiviso in funzione di tre dei sei gruppi di lavoro in cui è articolata la squadra dei 17 esperti guidati dall'ex top manager Vodafone che verrà integrata. «Oggi (ieri, ndr) chiamerò Vittorio Colao per comunicargli l'intenzione di integrare il comitato di esperti che dirige attraverso il coinvolgimento di donne le cui professionalità, sono certo, saranno di decisivo aiuto al Paese», ha detto Giuseppe Conte. Attualmente sono quattro le quote rose del gruppo (Elisabetta Camussi, Filomena Maggino, Mariana Mazzucato, Raffaella Sadun) e siccome per legge esse devono rappresentare almeno il 30% di un consesso, è presumibile che ne arrivino almeno altre due. Una maggiore presenza femminile era stata segnalata al premier da un gruppo di senatrici.

Fase due, Conte promette di cambiare task force e comitato scientifico: «Ci saranno più donne»

Tornando alla triplice riunione con le categorie produttive per il rilancio economico, la coesione e la giustizia sociale, esse sono servite per raccogliere suggerimenti e formulare un progetto al governo per definire i pilastri del futuro dell'Italia post lockdown. C'erano dalla grande industria alla piccola, agli artigiani, alle coop, ai costruttori. Unici presidenti Ettore Prandini (Coldiretti) e Mauro Lusetti (Lega coop), poi il vicepresidente di Confindustria Carlo Robiglio, i segretari generali di Confcommercio Luigi Taranto e Confartigianato Cesare Fumagalli. Colao ha anche chiesto la disponibilità a Cgil, Cisl e Uil per un colloquio dove affrontare i temi dell'organizzazione del lavoro.

LE RIAPERTURE
Patrimonializzazione delle imprese, digitalizzazione, ma anche passaggi generazionali, liquidità e sicurezza sul lavoro. Si può riassumere così l'esito del triplice confronto, avvenuto la mattina, pomeriggio e sera, in video conferenza e con interventi contingentati di 5 minuti.
Da parte degli esperti c'è necessità di guardare oltre queste prime riaperture anche se naturalmente gli interlocutori hanno innanzitutto una visione di breve periodo. E dopo aver audito la Conferenza dei Rettori e il Politecnico di Milano, adesso hanno voluto tastare il polso al mondo produttivo «per rilanciare tutto il sistema Italia», come ha detto Colao, perchè è sua intenzione «ammodernare i modelli commerciali delle imprese, aumentare la partecipazione delle donne». Colao ha guidato le tre sessioni assieme a Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cdp e parte in causa non solo perchè membro della task force ma anche in quanto Cassa sarà il pivot del nuovo fondo in cantiere - ancora al centro di un braccio di ferro politico - da parte del Tesoro e che si muoverà in direzione della patrimonializzazione delle imprese. C'è stato da parte di alcuni interlocutori la richiesta di riaprire le attività per rilanciare imprese e pil. Confindustria avrebbe rilanciato la richiesta di investimenti e di rimettere in moto le attività al più presto per non scaricare la crisi sulle spalle delle imprese.

DALLE APP AGLI APPALTI
Tra le altre richieste, le pmi hanno bisogno di liquidità attraverso i finanziamenti garantiti dal fondo di garanzia che, però, ancora stentano a decollare. Ma se sulle imprese Colao e Gorno avrebbero delineato questo piano dello Stato che si affiancherà all'imprenditore per ricapitalizzare le aziende in temporanea difficoltà, in un intervento coordinato che comunque punta a sostenere la proprietà privata visto che il socio pubblico avrà una presenza a tempo, un'altra parte del confronto sarebbe stata dedicata ai passaggi generazionali, una delle debolezze del mondo delle pmi che va risolta per assicurare la continuità aziendale. E' stata sottolineata l'opportunità di coinvolgere i lavoratori in questo processo in modo da dare un futuro alle imprese. Poi altro tema la sicurezza del lavoro e la tracciabilità delle app. Si tratta di uno strumento che verifica lo stato di diffusione del contagio, vero nemico delle riaperture visto che, come è stato sottolineato da parte di alcuni intervenuti, bisognerà convivere a lungo con il virus. Infine sollecitata la necessità di una semplificazione delle norme sugli appalti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA