La Ragazza triste rubata al Bataclan domani restituita alla Francia: esposta a Palazzo Farnese

La Ragazza triste rubata al Bataclan e ritrovata in Abruzzo domani sarà restituita alla Francia: esposta a Palazzo Farnese
La Ragazza triste rubata al Bataclan e ritrovata in Abruzzo domani sarà restituita alla Francia: esposta a Palazzo Farnese
di Rosalba Emiliozzi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Luglio 2020, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 13:28

L’emozione che crea ti trafigge, anche chi non ha uno sguardo avvezzo all’arte ne resta folgorato. Per questo e molto altro la “Ragazza triste” non sarà mai solo un semplice murales. Banksy, lo street artist inglese di cui nessuno conosce la vera identità, lo ha disegnato su una porta del Bataclan in memoria delle 90 vittime dell’attacco terroristico del 2015. Il capo reclino, il dolore che scende dal volto come una pioggia, il velo che la fa assomigliare a una Madonna contemporanea, un fermo immagine diventato un simbolo contro l’orrore e il fanatismo islamico. La Ragazza addolorata - un altro dei suoi tanti nomi come la Ragazza in lutto, la Donna velata o la Ragazza che piange - con tempo era diventata un punto di riferimento dove portare un fiore, dire una preghiera, fermarsi per un minuto di raccoglimento. Tutto questo la notte del 26 gennaio del 2019 è stato strappato via: una banda di incappucciati con una smerigliatrice angolare ha tagliato il pannello della porta del teatro di Parigi e ha portato via la Ragazza che piange.

 

 

Domani - martedì 14 luglio - nel giorno della Festa nazionale francese, il dipinto verrà formalmente restituito alla Francia. Da Ancona, dove è stato custodito nel caveau della caserma carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale, è in arrivo a Roma. Alle 15 di domani sarà esposto a Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Francia. Alla conferenza stampa nel Salone d’Ercole, alla presenza dell’ambasciatore Christian Masset, ci saranno il procuratore capo della Dda dell’Aquila, Michele Renzo e del sostituto David Mancini che hanno coordinato e diretto le attività investigative, dei loro collaboratori di polizia giudiziaria, del tenente colonnello Emanuele Mazzotta comandante della compagnia di Alba Adriatica e del generale Roberto Riccardi del comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Ancona. Seguirà, poi, un incontro istituzionale con il premier Giuseppe Conte che ringrazierà personalmente magistrati e investigatori per il loro lavoro d’indagine che ha permesso di far ritrovare un’opera di grande valore. Poi partirà per la Francia dove, con ogni probabilità, sarà esposta alla sede dell’Unesco a Parigi



Per un anno la Ragazza in lutto è sparita nel nulla. Impacchettata con del cellophane nero e portata con un furgone in Italia, lasciata in una soffitta di un casolare di Sant’Omero, paesino in provincia di Teramo, dove la campagna è tagliata da una lunga strada di passaggio che collega al mare. E in quel posto sarebbero dovute avvenire le visite di potenziali acquirenti del florido mercato del contrabbando di opere d’arte, la vendita e il trasferimento verso un paese lontano. Il lockdown ha rallentato il “progetto” e di fatto favorito le indagini, partite dalla Francia e arrivate in Italia grazie alla collaborazione tra i carabinieri e la gendarmerie francese. Il 10 marzo la Ragazza in lutto è stata ritrovata e ha folgorato gli investigatori. Due italiani, nati in Francia, un albergatore di 56 anni di Tortoreto e un ex commerciante di auto 60enne di Giulianova, sono indagati per ricettazione con un magrebino 40enne, di nazionalità francese che risiede a Tolone, che ha portato il dipinto in Italia e lo ha affidato all’amico albergatore con la mediazione del 60enne. I ladri del Bataclan sono stai fermati qualche giorno dopo nel sud della Francia: otto arresti e un nono complice in fuga. Cerchio chiuso. I due italiani saranno processati in Francia. E contro di loro, oltre ai pedinamenti e accertamenti tecnici, c’è quel candore nel dire: «Non sapevo che fosse di così grande valore quel dipinto in soffitta», che non ha convinto nessuno, visto che la bellezza dell’opera è tale da non poter non destare sospetti.

Come ha scritto Le Monde, in un intervista al gallerista Baptiste Ozenne: «C’è un mercato per le opere di Banksy prese dalla strada.
Alcuni galleristi sono specializzati nell’acquisto dai proprietari delle mura e rivendono dai 200mila fino ai 600mila euro». Pare che l'opera rubata al Bataclan fosse diretta verso i paesi arabi, ma riscontri in tal senso non sono stati ancora trovati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA