ANCONA - «Whirlpool ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca».
Annunciata anche la chiusura della Indesit di Caserta e la cessazione dello stabilimento di Albacina. Lo rende noto Gianluca Ficco della Uilm nazionale, dopo l'incontro con l'azienda al ministero dello Sviluppo economico.
Immediata la reazione dei lavoratori che sono scesi in strada.
Whirlpool ha presentato al Mise il suo piano di integrazione con la neo acquisita Indesit per la parte relativa alle fabbriche ed ai centri di ricerca, un'attività, ricorda Ficco, che «oggi danno lavoro a 5.150 lavoratori, riservandosi di presentare entro fine giugno un ulteriore piano di integrazione relativo alle altre funzioni impiegatizie, che attualmente occupano 1.400 persone».
La multinazionale americana, «nonostante un piano di investimenti di cinquecento milioni in quattro anni e nonostante la prospettiva di un incremento dei volumi produttivi complessivi in Italia, ha dichiarato 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri ricerca, annunciando la chiusura dello stabilimento di Caserta in cui lavorano più di 800 persone, la cessazione di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona), quello di Albacina, i cui 600 lavoratori secondo il progetto aziendale dovrebbero essere trasferiti nella vicina fabbrica di Melano, e la dismissione del sito di None (Torino) dove attualmente ci sono novanta addetti fra il magazzino e il centro ricerche». «Il piano prevede di converso - spiega il sindacalista - la crescita di alcune fabbriche, in particolare quella di Varese dove si preannuncia un incremento occupazionale di 280 persone, e quella di Melano, dove sarebbe di nuovo concentrata la produzione dei piani cottura».