Le vongolare vanno avanti: «In mare per due settimane prima del fermo biologico»

Vongolare in banchina nelle Marche
Vongolare in banchina nelle Marche
di Emidio Lattanzi
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Giovedì 9 Giugno 2022, 02:30

«Condividiamo le motivazioni che hanno portato allo sciopero ma noi non possiamo fermarci». In sintesi è il pensiero di tutti i vari comitati dei vongolari delle Marche che, rispetto alla problematica del caro gasolio, confermano l’appoggio morale alla protesta delle imbarcazioni dello strascico, ma continuano ad uscire in mare. I motivi sono molteplici.

Quello che accomuna tutti è legato proprio all’utilizzo del carburante, che per la pesca delle vongole è notevolmente inferiore rispetto a quello che serve per le imbarcazioni che si spingono più al largo e trainano le reti. Alla protesta, praticamente per lo stesso motivo, non si uniranno neppure gli operatori della piccola pesca.


Le scelte
Ma andiamo con ordine. I vongolari non si fermano. O meglio c’è chi, da oggi, lo farà ma per altri motivi come gli operatori del compartimento di Pesaro. «Siamo solidali fin dall’inizio con i pescatori - spiega Tonino Giardini - ma non sarebbe stato inutile fermarci in queste ultime due settimane. Domani (Oggi ndr) inizia il periodo in cui il nostro compartimento ha scelto di fermarsi per lo stop biologico e dunque questi ultimi giorni di lavoro servivano». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente dei vongolari anconetani, Domenico Lepretti: «Lavoriamo nello stesso ambiente ma siamo due cose completamente diverse - afferma - il carburante che noi utilizziamo per andare al lavoro le barche le barche dello strascico riescono a malapena a pulirci il motore. E poi noi in questo periodo dobbiamo tornare a fermarci per il fermo biologico. Condividiamo la protesta ma non possiamo azzerare le attività».


Lo stop
Gli impedimenti legati al fermo pesca sono anche le motivazioni del compartimento civitanovese che è reduce da due mesi di stop all’inizio dell’anno e si fermerà per altri due mesi (forse addirittura due e mezzo) nel corso dell’estate. «I pescatori hanno ragione e condividiamo in pieno la loro protesta - spiega Joey Beruschi del Cogevo di Civitanova - ma siamo stati fermi a gennaio e a febbraio e torneremo a rispettare un nuovo stop a luglio, agosto e forse anche nelle prime due settimane di settembre. Se aderissimo allo sciopero praticamente non lavoreremmo mai, tanto più che il costo del carburante, per quanto riguarda la nostra categoria, influisce in maniera notevolmente inferiore sulle spese». Le imbarcazioni per la pesca delle vongole restano infatti molto più vicine al litorale proprio per la tipologia di cattura che fanno. Stessa situazione anche per il Sud delle Marche con il presidente del Consorzio Vongolari Piceni, Gerardo Fragoletti che conferma le uscite in mare della sua categoria anche per altre ragioni: «Giusta la protesta - spiega - ma non mi sembra di vedere le marinerie unite nella decisione di fermare la pesca. Condividiamo le motivazioni che li stanno spingendo a queste azioni ma ci sono porti che non aderiscono e non avrebbe senso fermare anche la nostra categoria».


Per quanto riguarda la piccola pesca anche in questo caso sembra che nessuno sia intenzionato a fermarsi: «Siamo una categoria completamente diversa con dinamiche totalmente differenti - spiega Emidio Del Zompo, operatore di San Benedetto - Siamo vicini ai problemi della marineria ma quello che noi riportiamo a terra non sposta nulla ai fini di questa protesta».

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