Vinitaly, smascherato
il Verdicchio falsificato

Vinitaly, smascherato il Verdicchio falsificato
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Lunedì 7 Aprile 2014, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 15:54

ANCONA - Nei wine kit in commercio su internet polifenoli praticamente nulli e zero aromi. Un vino che non vino dunque ma "solo una bevanda idroalcolica (alcol + acqua) che nulla ha a che vedere con il nettare di Bacco e in special modo con il Verdicchio". Il professore di industrie e tecnologie alimentari dell'Università Politecnica delle Marche, Natale Giuseppe Frega, ha per primo analizzato scientificamente uno dei famigerati kit per 'autoprodurre il vino' - in questo caso un fantomatico Verdicchio proveniente dai "Castelli Canadesi", con tanto di foto del Colosseo e della immancabile bandiera italiana.



E l'analisi presentata oggi al Vinitaly nello stand della Regione Marche è impietosa e per molti versi inquietante, con il professore che è stato netto nel descrivere il mostro: "È un intruglio fermentato che del Verdicchio scimmiotta solo il nome. È un prodotto con bassissimi polifenoli, che ha perso tutti gli antiossidanti ed è quindi privo di tutte le proprietà benefiche e salutari del vino. Inoltre al tracciato della frazione aromatica - ha continuato Frega - il Verdicchio canadese ha un profilo totalmente piatto".

Per il direttore dell'Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt), Alberto Mazzoni, che ha commissionato l'analisi: "È bene che tutti sappiano che il bricolage del vino da fare in 4 settimane a 1 euro a bottiglia non può esistere. E l'abbiamo voluto dimostrare portando qui l'analisi di una bevanda fermentata a base di sciroppi e bustine, che sfrutta il nostro brand a tutto danno dei produttori e dell'immagine del Verdicchio".

Il kit incriminato oggi al Vinitaly, in presenza del marchigiano Neri Marcorè, è stato acquistato un paio di mesi fa su Amazon da Imt a 41,35 dollari per una capacità produttivà promessa di 30 bottiglie da 0,75 litri in 28 giorni. L'azienda, che scimmiotta il made in Italy in ogni lato del kit, è la canadese Paklab e propone altri kit di grandi vini Italiani. A tutto vantaggio di un mercato del falso che nel nostro agroalimentare vale quasi il doppio dell'originale: 60mld di euro contro 33,4.

Con 17 milioni di euro di fatturato in esportazioni, il Verdicchio registra un autentico boom sul fronte dell'export (+41% sul 2012), confermandosi ambasciatore delle Marche nel mondo. Tra i mercati chiave, gli Usa, che assorbono il 60% dell'export, seguiti da Canada e Giappone.

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