Nibali è il testimonial: «Amo le Marche
nel ricordo di Michele Scarponi»

Nibali è il testimonial: «Amo le Marche nel ricordo di Michele Scarponi»
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Venerdì 30 Agosto 2019, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 11:16

ANCONA - Sarà come un mega set cinematografico, dipinto di verde e di blu. Dal mare alle montagne, passando per le dolci colline e le terre del dolore, dove il sisma del 2016 ha lasciato segni purtroppo indelebili. Per il campionissimo Vincenzo Nibali un viaggio in bici, su e giù per le nostre strade, da San Benedetto al Parco del Conero, con tappe in piazze storiche e luoghi simbolici, dove perdersi nella bellezza dei paesaggi, nell’incanto dei sapori, nel sorriso dei tifosi. Perché lo Squalo è entrato nel cuore della gente, ha saputo strappare applausi e simpatia per la sua professionalità, lo spirito vincente, la generosità di chi non si risparmia mai e va sempre all’attacco. 

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E poi le imprese, così luminose da fare di questo campione, emigrato da ragazzino dalla sua Messina per “sfondare” nello sport, una leggenda vivente del ciclismo italiano. Uno come Michele Scarponi non tornerà più, ma le Marche, che non smettono di piangere l’Aquila di Filottrano a due anni dal tragico investimento sulle strade di casa, hanno scelto il suo erede, colui che può esaltare l’indissolubile feeling della regione con le due ruote: Vincenzo Nibali. Il 34enne siciliano della Bahrain-Merida, uno dei sette ciclisti al mondo ad aver conquistato almeno un’edizione dei tre Grandi Giri (due Giri d’Italia, un Tour de France e la Vuelta di Spagna, oltre alla Milano-Sanremo, due campionati italiani e due Tirreno-Adriatico), impegnato in questi giorni al Giro di Germania dopo il secondo posto all’ultimo Giro d’Italia e il sofferto Tour, concluso comunque con una vittoria di tappa, è stato scelto come testimonial delle Marche per promuovere il turismo outdoor e del bike per i prossimi due anni. 
 
Da lunedì svestirà i panni del campione e indosserà quelli del modello: come Dustin Hoffman e Giancarlo Giannini, presterà il suo sorriso per celebrare la bellezza infinita di una regione che punta ad attrarre due milioni di visitatori fra due-tre anni e a catturare una piccola ma significativa percentuale dei 60 milioni di bikers in Europa. Come? Investendo fino a 100 milioni di euro nelle ciclabili. Un sogno che, tra qualche tempo, diventerà realtà. E allora chi meglio di Nibali può interpretarlo? Le pedalate del fuoriclasse daranno una spinta ineguagliabile al turismo marchigiano, in nome di un legame speciale che unisce lo Squalo a questa terra schiacciata tra gli Appennini e l’Adriatico. Basta mettersi sulla sua scia. 
Le riprese 
«Sono felice di tornare nelle Marche, una terra che amo» dice il siciliano. E il pensiero vola subito a Michele Scarponi che per Vincenzo era più di un amico, «un fratello, sempre nel mio cuore». Nibali comincerà a girare i primi spot pubblicitari lunedì a San Benedetto. Una scalata di tre giorni, tra flash e riprese, che lo porterà dalla riviera alla montagna, passando per grandi e piccoli centri. Una carezza alle popolazioni terremotate, poi di nuovo giù, in discesa, verso il mare e il Parco del Conero dove si chiuderà il suo tour promozionale. «Sono molto felice, le Marche sono un luogo ideale per chi ama il ciclismo - dice entusiasta il 34enne messinese -. Mi ricordano la mia terra: il mare, la collina, le montagne, strade non troppo trafficate, una costa bellissima. Sarà un modo per invogliare le famiglie a riscoprire l’amore per la bicicletta, che è il veicolo del futuro». L’inizio di un percorso virtuoso, fucina di idee e iniziative, che in futuro potrebbe portare qui, in riva all’Adriatico, la Gran Fondo Nibali, al via il prossimo 7 settembre in Valtellina. È una Regione a due ruote quella che con lo Squalo testimonial lavora a un progetto da 900 chilometri di ciclovie interconnesse con il sistema di trasporto pubblico locale, ferroviario e automobilistico e a una serie di infrastrutture a uso esclusivo dei ciclisti. Un maxi progetto per una rete ciclabile che possa collegare tutte le Marche, senza interruzioni e che in due anni porterà al raddoppio dei chilometri di piste esistenti. 
L’investimento
«Cento milioni da investire: 40 milioni della Ciclovia Adriatica, 34 milioni per creare corsie preferenziali trasversali, mare e monti e viceversa, e altre risorse ancora, come quelle per i percorsi francescani-lauretani» gongolava qualche tempo fa l’assessore al Turismo, Moreno Pieroni.

E allora non resta che scegliere il giusto rapporto e pedalare: la volata è cominciata, la bandiera a scacchi non sembra così lontana. 

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