Impatto ambientale, il ministero si affida a 40 esperti: per le Marche c'è il prof Danovaro

Impatto ambientale, il ministero si affida a 40 esperti: per le Marche c'è il prof Danovaro
Impatto ambientale, il ministero si affida a 40 esperti: per le Marche c'è il prof Danovaro
di Maria Teresa Bianciardi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Settembre 2020, 08:33
ANCONA - Una selezione durata otto mesi per arrivare a scegliere - su 1.200 candidati - i 40 nuovi componenti della commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente. Di questi, poi, 25 sono ingegneri ambientali, geologi, biologi, geografi, agronomi, economisti e medici. Una rivoluzione, se consideriamo che la precedente commissione era composta per lo più da giuristi. E tra gli esperti dell’area ambientale c’è il professor Roberto Danovaro, docente all’Università Politecnica delle Marche e presidente della Stazione zoologica-Istituto nazionale di biologia, ecologia e biotecnologie marine, che si è messo subito al lavoro.

LEGGI ANCHE:
Per il lungomare Nord un iter da “stop and go”: riparte la commissione

Bonus turismo, un flop. Anche i fondi regionali sono rimasti in cassa


«Da quando la commissione si è insediata - spiega il prof - non ci siamo mai fermati, organizzando riunioni su riunioni per iniziare ad analizzare le pratiche sottoposte a verifica».
 
Si tratta di un lavoro importantissimo e di grande responsabilità perché da questa commissione escono tutte le valutazioni di impatto ambientale, approvando o bocciando la realizzazione di ferrovie, impianti, strade, grandi ristrutturazioni, giacimenti, porti, centrali elettriche, gasdotti. «Ognuno con la propria competenza esamina ed analizza i dossier, partendo da quelli che per legge devono essere evasi in tempi stretti».
L’iter di una pratica
L’organizzazione è precisa e rigorosa, come spiega il professor Danovaro: «Quando dobbiamo analizzare una pratica per una valutazione di impatto ambientale, ci colleghiamo con il database del ministero, scarichiamo tutti i documenti che la compongono e iniziamo a studiarla per poi confrontarci su ogni singola situazione da analizzare. Un lavoro importantissimo e impegnativo: in una giornata arriviamo anche ad organizzare tre riunioni consecutive». Tutte rigorosamente da remoto, «ma a questo punto direi anche per fortuna: non riusciremmo a portare avanti tutti gli impegni se dovessimo spostarci contemporaneamente da una città all’altra». Quando la commissione si imbatte in una situazione problematica scatta il contatto con il ministero di competenza che si interfaccia con la controparte. «Una sicurezza in più, che garantisce una valutazione obiettiva della pratica che si sta esaminando». 
La struttura organizzativa
La nuova commissione è presieduta dall’ingegner Luigi Boeri, il coordinatore della sottocommissione Vas è l’ingegner Bernardo Sera e la coordinatrice della sottocommissione Via è l’avvocato Paola Brambilla. «Il ministro Costa ha voluto cambiare nel profondo l’identità della commissione, dotandola di esperti con competenze tecnico scientifiche, con avvocati e medici che hanno la capacità di osservare tutti i dettagli di una pratica da esaminare sotto diversi profili. Garanzia di un lavoro minuzioso nel rispetto della tutela dell’ambiente e dei valori ecosistemici». 
L’iter
La nuova commissione Via-Vas ha sostituito la precedente, rimasta in carica per oltre dodici anni in proroga: appena insediato, nel 2018, il ministro per l’Ambiente Sergio Costa ha subito avviato l’iter, che è stato più lungo del previsto proprio per le modalità richieste e per le oltre 1200 domande da selezionare. «Adesso - ha sottolineato Costa - abbiamo una nuova commissione, costituita secondo nuove regole, che opererà per assicurare lo sviluppo economico del paese nel rispetto della tutela dell’ambiente e dei valori ecosistemici. I 40 componenti provengono da professionalità diverse, ciascuna delle quali saprà dare un grande contributo per la crescita del Paese».
© RIPRODUZIONE RISERVATA