Vaccino Covid, la terza dose ai più fragili ma nelle Marche ancora 59mila over 60 sfuggono alla vaccinazione

Il dottor Roberto Antonicelli
Il dottor Roberto Antonicelli
di Martina Marinangeli
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Venerdì 20 Agosto 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 09:07

ANCONA  - «La terza dose di vaccino anti-Covid andrà fatta». Il perimetro della questione lo traccia senza giri di parole il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che mette anche i primi paletti temporali: «Dovremmo iniziare da ottobre, partendo dalle persone più fragili, coloro in cui ci si aspetta una minore risposta immunitaria dopo il vaccino, come i pazienti oncologici in chemioterapia o le persone che hanno subito un trapiantato».

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La situazione
Altri Paesi come Israele, Usa e Regno Unito, stanno già procedendo in questa direzione, ed a stretto giro di posta toccherà anche all’Italia. «Stiamo aspettando una risposta dagli enti regolatori, ma le evidenze scientifiche indicano che un terzo richiamo andrà fatto in alcune categorie», mette il punto Sileri.

Tra queste, potrebbero esserci anche gli anziani, che sono stati tra i primi a ricevere i sieri e dunque dovrebbero avere una copertura immunitaria meno efficace da prima. Per il momento, però, nelle Marche la protezione della profilassi sembra tenere: l’età media dei ricoveri si aggira intorno ai 50 anni e riguarda al 90% persone non vaccinate (100% nei reparti intensivi). Così come il target del contagio, fissato in questa fase nella fascia d’età 20-40. Dall’autunno, tuttavia, qualcosa potrebbe cambiare e bisogna farsi trovare pronti. Ed il discorso non riguarda solo la terza dose. «Il problema vero è che una quota ancora importante di ultrasessantenni sfugge alla vaccinazione», osserva il dottor Roberto Antonicelli, direttore del dipartimento di Medicina e dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia-Utic-Telemedicina dell’Inrca di Ancona ed Osimo, che nelle fase più dure della pandemia, ha coordinato i reparti Covid dell’Inrca, vedendo in prima persona gli effetti della malattia soprattutto sulle persone più anziane.


L’obiettivo primario
«Non sono un virologo – prosegue –, ma ritengo prematuro parlare di terza dose quando ancora una fetta rilevante di over 60 non ha fatto neanche la prima. La battaglia va fatta innanzitutto su questo, altrimenti continueremo a rincorrere le varianti e non la vinceremo mai». Tra i primi vaccinati delle Marche – ha ricevuto la prima dose il 31 dicembre 2020 –, Antonicelli specifica che, «come per l’influenza, il richiamo con ogni probabilità si dovrà fare, ma la terza dose va contestualizzata in un quadro in cui la l’avvio della profilassi per chi ancora non ha aderito sia prioritario». Gli sporadici pazienti Covid che stanno accedendo ai pronto soccorso di Ancona ed Osimo dell’Inrca – poi dirottati verso i reparti di Malattie infettive di Torrette, come da piano pandemico regionale – non sono anziani, ma di fascia media, tra i 50 ed i 60 anni, «perché per fortuna nelle Marche gli over 80 hanno risposto molto bene alla chiamata vaccinale», sottolinea Antonicelli. Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone non immunizzate, mentre «le poche vaccinate che vediamo sono paucisintomatiche e non necessitano di ricovero». 


Le percentuali
Andando a guardare le percentuali di somministrazioni tra le fasce d’età ritenute più a rischio, si può notare come, sui 133.365 over 80 residenti nelle Marche, abbiano completato la profilassi in 124.583, con un risultato bulgaro pari al 93,42%. Scendendo di un decennio, nel target 70-79 anni sono 141.200 le persone immunizzate, su una platea totale di 155.940 (il 90,55%). Tra i 60 ed i 69 anni, infine, hanno ricevuto sia prima che seconda dose 160.249 soggetti su 196.477 (81,56%). Sono dunque 59.750 in totale gli over 60 rimasti fuori dai radar della campagna vaccinale.

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