Le varianti fanno tremare le Marche, Saltamartini: «All’appello mancheranno 300mila persone non vaccinate, ho paura per gli ospedali»

Filippo Saltamartini
Filippo Saltamartini
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Domenica 4 Luglio 2021, 02:55

ANCONA Si sta avvicinando la data X per la fine della campagna vaccinale anti Covid nelle Marche e la conseguente chiusura degli hub allestiti nelle cinque province. L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, fissa genericamente la fine di luglio per portare a termine la profilassi dei richiami, mentre per le prime dosi è praticamente questione di giorni. Poi scatterà l’operazione che dovrà andare ad intercettare i marchigiani rimasti fuori dalle somministrazioni, vuoi perché convintamente no vax, vuoi per una scelta puramente temporale («Rimandiamo a settembre»). 


I dati attuali
Il totale tra le diverse fasce di età raggiunge un numero consistente: oltre trecentomila fra i 16 anni e gli over 80 che ancora mancano all’appello e sono fonte di preoccupazione a causa dell’avanzare della variante Delta. «Il problema è che questa mutazione, essendo altamente contagiosa, potrebbe attaccare le persone che ancora non sono immunizzare - spiega Saltamartini - andando nuovamente a mettere sotto pressione il sistema sanitario che da oltre un anno e mezzo non ha avuto un attimo di tregua. È fondamentale a questo punto cercare di diminuire il più possibile la platea dei non vaccinati». 


I prossimi passi
Come? Innanzitutto, anticipa l’assessore alla Sanità, «con i medici di famiglia. Una sorta di moral suasion sui pazienti più scettici e timorosi spiegando la campagna vaccinale. Quindi stiamo organizzando dei mezzi mobili per raggiungere i Comuni dell’entroterra, dove è stato più difficoltoso raggiungere gli hub vaccinali». L’Asur si è già attivata per verificare l’opportunità di utilizzare camper speciali per raggiungere questi centri e vaccinare le persone senza la prenotazione. Ieri nelle Marche su un totale di 1.469.260 dosi consegnate ne sono state utilizzate 1.343.989 (91.5%) e di questi - secondo i dati analizzati dalla Fondazione Gimbe - il 31,3% ha ricevuto il richiamo mentre il 27% la prima dose.

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