ANCONA - Un accordo con l’associazione degli albergatori per ospitare i profughi ucraini nelle strutture ricettive della regione più il Covid hotel di Porto San Giorgio che servirà a isolare chi risulterà positivo. «Tutto seguendo un iter preciso, perché in questo momento non ci si può lasciare andare all’improvvisazione».
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Il summit
L’assessore regionale Stefano Aguzzi ha appena terminato l’ultimo di una serie di incontri per coordinare l’organizzazione degli interventi e delle attività di soccorso ed assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina, come prevede la bozza del decreto della Protezione civile nazionale e mentre si attende di capire quale sarà il contributo delle Marche in questa fase di emergenza.
E nel frattempo ieri è partito un tir della Protezione civile regionale carico di aiuti umanitari destinati all’Ucraina: il materiale raccolto da Aree Vaste, Inrca, Ospedali Riuniti di Ancona e Marche Nord è destinato ad Avezzano, in Abruzzo, dove c’è il punto di raccolta nazionale per il Centro Sud Italia.
«Ci siamo attenuti rigorosamente a quanto ci sta chiedendo il Dipartimento di Protezione civile nazionale - ha spiegato Aguzzi - che ad oggi non ci ha chiesto di raccogliere indumenti o generi alimentari».
L’appello
È prevista l’istituzione di un gruppo di lavoro di coordinamento regionale (Cor): a chi viene dall’Ucraina viene rilasciato un visto valido per almeno tre mesi, che da diritto anche al lavoro. «Il Cor darà indicazioni di massima sul tipo di ospitalità - conclude Stefano Aguzzi - e ci aspettiamo che da qui in avanti possano iniziare ad arrivare flussi organizzati di persone, mentre finora si è trattato di arrivi occasionali di persone giunte con mezzi propri e accolte da familiari e amici».