Marche, l’assessore Aguzzi sta definendo il piano per l’arrivo degli ucraini: «Controlli ed eventuali quarantene al Covid hotel di San Giorgio»

Il materiale raccolto all’Inrca per gli aiuti in Ucraina FOTO MARINELLI
Il materiale raccolto all’Inrca per gli aiuti in Ucraina FOTO MARINELLI
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 5 Marzo 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 14:35

ANCONA - Un accordo con l’associazione degli albergatori per ospitare i profughi ucraini nelle strutture ricettive della regione più il Covid hotel di Porto San Giorgio che servirà a isolare chi risulterà positivo. «Tutto seguendo un iter preciso, perché in questo momento non ci si può lasciare andare all’improvvisazione».

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Il summit
L’assessore regionale Stefano Aguzzi ha appena terminato l’ultimo di una serie di incontri per coordinare l’organizzazione degli interventi e delle attività di soccorso ed assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina, come prevede la bozza del decreto della Protezione civile nazionale e mentre si attende di capire quale sarà il contributo delle Marche in questa fase di emergenza.

E nel frattempo ieri è partito un tir della Protezione civile regionale carico di aiuti umanitari destinati all’Ucraina: il materiale raccolto da Aree Vaste, Inrca, Ospedali Riuniti di Ancona e Marche Nord è destinato ad Avezzano, in Abruzzo, dove c’è il punto di raccolta nazionale per il Centro Sud Italia.

«Ci siamo attenuti rigorosamente a quanto ci sta chiedendo il Dipartimento di Protezione civile nazionale - ha spiegato Aguzzi - che ad oggi non ci ha chiesto di raccogliere indumenti o generi alimentari».

Si tratta per lo più di medicinali e macchinari elettromedicali stoccati nell’hub dell’Inrca sotto il diretto controllo del dottor Massimo Di Muzio, responsabile dell’Unità operativa di farmacia clinica. E visto l’aumentare delle iniziative da parte di privati, volontariato, associazionismo e parrocchie, l’assessore ha lanciato un appello a «coordinare gli interventi con le Istituzioni. Stiamo ricevendo da più parti segnalazioni di raccolte di abiti e generi alimentari che non si sa come fare arrivare in Ucraina. Inoltre invito le famiglie che stanno accogliendo donne e bambini in fuga dalla guerra a dichiararne la presenza ai Comuni e alla Questura». 


L’appello
È prevista l’istituzione di un gruppo di lavoro di coordinamento regionale (Cor): a chi viene dall’Ucraina viene rilasciato un visto valido per almeno tre mesi, che da diritto anche al lavoro. «Il Cor darà indicazioni di massima sul tipo di ospitalità - conclude Stefano Aguzzi - e ci aspettiamo che da qui in avanti possano iniziare ad arrivare flussi organizzati di persone, mentre finora si è trattato di arrivi occasionali di persone giunte con mezzi propri e accolte da familiari e amici».

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