L’incredibile viaggio della speranza da Kharkiv di una studentessa universitaria: ​«In autostop fino a Senigallia, così sono sfuggita alle bombe»

Oumniya Efallahen
Oumniya Efallahen
di Sabrina Marinelli
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Martedì 8 Marzo 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 08:18

SENIGALLIA - In fuga sotto le bombe dall’Ucraina, una 20enne è arrivata a Senigallia con passaggi di fortuna tra autostop e qualche tratto in treno. È l’incredibile viaggio della speranza intrapreso da Oumniya Efallahen, di origini marocchine che domani compirà 20 anni. Viveva a Kharkiv per studiare ingegneria logistica. Il primo marzo è scappata. Nemmeno il tempo di prendere il passaporto o di fare la valigia. Via di corsa. Fuori un’esplosione dietro l’altra non lasciavano scelta. 

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La partenza
È partita senza niente.

In tasca solo il tesserino con il permesso di soggiorno da studente e una manciata di spiccioli. Ha portato con sé solo i suoi sogni. È arrivata sabato sera a Senigallia, stremata ma felice. «Sono rimasta fino al primo marzo perché non credevo che gli obiettivi civili sarebbero stati a rischio – racconta – poi all’improvviso abbiamo sentito le bombe. Sono scappata insieme ad un’altra cinquantina di persone. Con alcune ho condiviso delle tappe del viaggio. Altre le ho perse di vista. Eravamo nel panico, volevamo solo andarcene sperando di non essere colpiti». Da Kharkiv ha raggiunto Kiev. «Quando siamo arrivati a Kiev siamo rimasti sei ore chiusi nel treno – prosegue – al buio. Ci hanno fatto mettere il telefono in modalità aereo. Il tempo era scandito dai bombardamenti». E’ ripartito e hanno raggiunto Leopoli poi, hanno proseguito con altri mezzi fino al confine con la Slovacchia, facendo l’autostop e camminando. Con passaggi di fortuna sono arrivati in Austria. Da Vienna hanno preso il treno per Venezia, senza fare il biglietto, lo stesso fino a Bologna. Oumniya era diretta a Macerata, dove aveva dei conoscenti, poi però è tornata indietro. 


L’accoglienza
Ha trovato su internet il recapito di Rachid Ouqqass, segretario della Comunità Islamica di Senigallia, a cui ha chiesto ospitalità. «Voglio andare in Francia ho delle zie e li poi continuerò gli studi. Ho avuto tanta paura, pensavo di morire». In Marocco aveva solo la madre, morta di Covid. Rachid le ha comprato il biglietto del treno per la Francia e, anche grazie alla generosità di altre persone, ieri la ragazza è partita con vestiti nuovi e scorte per il viaggio.

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