Il brand Marche è servito. La Regione approva il Piano del turismo: ecco a chi e dove guarda. Mancini testimonial

Il brand Marche è servito. La Regione approva il Piano del turismo: ecco a chi e dove guarda. Mancini testimonial
di Martina Marinangeli
4 Minuti di Lettura
Martedì 8 Marzo 2022, 02:35

ANCONA - «Un’esperienza globale da proporre in termini di armonia e qualità della vita». È questo il concept che sta dietro al Piano del turismo 2022 varato ieri dalla giunta. Un documento di 31 pagine in cui vengono declinate le linee d’azione per rilanciare il brand Marche, con una dotazione finanziaria di oltre 5 milioni e, come anticipato dal Corriere Adriatico, con la riconferma del Ct Roberto Mancini in qualità di testimonial. 

 
La rotta
«Un piano concreto con obiettivi chiari, che individuano le priorità e i principali assi su cui si muove il lavoro per il rilancio del turismo delle Marche - il commento del governatore Francesco Acquaroli, che ha scelto di tenere per sé la delega al Turismo -.

La ripresa delle attività dopo la pandemia, che tanto ha penalizzato il settore, e le incertezze sullo scenario internazionale, sono situazioni che chiedono alla politica interventi forti e mirati, con la consapevolezza che gli scenari possono essere in continuo cambiamento. C’è poi la contingenza amministrativa che colloca l’azione regionale in un momento di passaggio tra due diversi cicli di programmazione dei fondi strutturali europei, essenziali per dare incisività e respiro alle politiche regionali per il turismo». 


Le risorse
Intanto però, con le risorse ad oggi in cassa, sono stati individuati gli assi di spesa, suddivisi nelle due macro aree della promozione e dell’accoglienza: si va dai 2.077.800 euro per promozione e comunicazione, investimenti per il sito e avvio piattaforma Dms, agli 800mila euro per fiere e workshop, passando per i 500mila euro di incentivazione ai flussi turistici tramite agenzie ed i 669.200 euro per il sostegno a progetti per la valorizzazione dell’accoglienza turistica.«La Regione – si legge nel documento – intende concentrarsi sulla promozione e sul rilancio del Brand Marche attraverso un’attenta azione di marketing rivolta ai mercati nazionali, in particolar modo al nord-Italia, e all’estero, con priorità riservata ai paesi esteri di prossimità». Quel brand tanto evocato dagli imprenditori del settore nel corso della nostra inchiesta sui nodi del turismo. 


I target
I principali target saranno dunque le regioni dell’Italia settentrionale, i Paesi da cui le Marche possono essere raggiunte via treno e auto (Francia del sud, Svizzera, Austria, Germania), ed i Paesi collegati con volo diretto (Albania, Germania, Romania, Belgio, Gran Bretagna, Spagna-volo stagionale)». Nel Piano vengono poi individuati i cosiddetti “cluster di prodotto”, ovvero le declinazioni turistiche su cui le Marche hanno molto da dare: entroterra e antichi borghi; turismo enogastronomico; città d’arte e cultura; itinerari e cammini religiosi; natura. Tra le altre azioni da mettere in campo, la revisione del logo e la calendarizzazione, subito dopo la stagione estiva, di una Settimana del turismo delle Marche «che sia momento di riflessione condivisa, di formazione diffusa, di eventi di promo commercializzazione e di promozione in forma itinerante per l’intera regione».

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