Le date
Non dimentica un solo istante, Sandra. Impossibile farlo. «Era il 9 dicembre del 2019 quando mi tolsero la mammella destra». Allora non passò per i percorsi di radio e chemioterapia. Esattamente tre anni dopo, il 9 dicembre del 2022, come fosse una provocazione del destino, la storia si è ripetuta: «Tornai in sala chirurgica, sempre a Torrette, per eliminare un linfonodo, là dov’era il seno che mi avevano asportato. Mi dissero che non c’era correlazione con l’intervento precedente». La vita, quando decide di non sorridere, ci riesce alla grande. Una sensazione aspra che lei ha sentito forte sulla pelle viva: nel mezzo di quel percorso ardito ci si è messo anche un cancro al colon. «Subii un’altra operazione, il 15 ottobre del 2021». Lo scenario era sempre quello di via Conca. Dopo tre anni di diagnosi che non davano pace, a Sandra non restava che la volontà per continuare a lottare.
Gli appuntamenti
La raccomandazione
La sequenza è inesorabile. «L’ultimo appuntamento - riordina i pensieri - mi è stato dato su Urbino, mi sono rifiutata. Per una serie di circostanze favorevoli sono riuscita a essere inserita, lo scorso 13 marzo, a Villa Igea». No, non dimentica un solo istante di quei 15 controlli: «Due soli a Torrette, una scintigrafia e una colonscopia, una Tac ad Amandola. Poi due passaggi obbligati a San Benedetto, tre a Fermo e uno a Fano. Quando è andata di lusso mi sono toccate Osimo, Loreto e Jesi». Viaggi che mettono a dura prova la sua condizione di paziente sola e non più giovane. «Ho 78 anni – riannoda una trama che non può prescindere dalla sfumatura anagrafica – e non ho figli ai quali chiedere di potermi accompagnare». Non si appella alla mancata qualità delle prestazioni, tutt’altro. «Certo, i macchinari di Torrette sono all’avanguardia, ma in questo mio peregrinare ho incontrato tanta professionalità e moltissima gentilezza». Il calvario di Sandra prosegue, prossima-fermata-prevenzione a luglio. Liste d’attesa permettendo.
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