ANCONA - Papà Tiziano Luconi, dopo 8 giorni di speranze e preghiere, è costretto ad arrendersi: «Ormai tutto è finito», mormora appena lo avvertono del ritrovamento del corpicino del figlio Mattia. «Speravo non lo ritrovassero», si confida con chi gli è accanto. Perchè così avrebbe potuto coltivare l'illusione che il suo bambino fosse da qualche parte, ma ancora in vita. Uno strazio infinito che ha colpito le Marche al cuore dopo la terribile alluvione. Mamma Silvia Mereu, in cuor suo sapeva che non lo avrebbe più visto sorridere e lo aveva confidato anche al sindaco di Castelleone: «Voglio una tomba su cui piangere», ha ripetuto mentre le ricerche continuavano senza sosta.
Mattia ritrovato a 13 km di distanza dal luogo della scomparsa
Fino a poche ore fa, quando una donna - dipendente di una associazione culturale che gestisce una fattoria didattica - ha scorto all'improvviso, mentre osservava il campo coperto di fango in prossimità del fiume Nevola, quel corpicino sepolto tra i detriti ed ha capito subito che poteva essere il piccolo Mattia Luconi. È stato individuato a 13 chilometri di distanza dal luogo dove è stato trascinato via dalla piena del fiume, strappato dalle braccia della mamma. La donna sotto choc ha prima avvertito il proprietario del terreno: «Alessandro vieni, ho visto qualcosa di brutto».
Ritrovato il piccolo Mattia, era sepolto nel fango
Una conferma arriverebbe dagli abiti e in particolare quella maglietta blu che il bimbo indossava quando la sera del 15 settembre è stato trascinato via dalla forza del fiume in piena che ha tracimato e in località Farneto (Castelleone di Suasa) ha investito l'auto su cui viaggiava con la mamma, la farmacista Silvia Mereu: lei si è salvata per miracolo aggrappandosi ad un albero. Una tragedia annunciata, anche se i genitori del bambino assieme a tutte le Marche, speravano in un miracolo: si sperava che Mattia potesse essersi rifugiato da qualche parte e che stesse aspettando l'arrivo dei soccorsi. Si è pregato a lungo, con intensità, assieme al vescovo di Senigallia, durante una veglia intensa e affollata. Sapere adesso che Mattia non c'è più, averne la certezza, getta tutta la comunità marchigiana nello sconforto. Il piccolo Mattia è la dodicesima vittima della violenta alluvione che si è abbattuta in provincia di Ancona.
Mamma Silvia lo ha cercato disperatamente
E ieri, giovedì 22 settembre, la mamma di Mattia è andata a cercare il proprio bimbo appena dimessa dall'ospedale dove era stata ricoverata dopo essere stata tratta in salvo dall'alluvione. La farmacista, 42 anni, era stata travolta dalla piena del fiume Nevola la sera del 15 settembre mentre, con il figlioletto di 8 anni, era uscita dall'auto invasa dall'acqua per tentare di mettersi in salvo. Proprio in quel momento la furia del fiume le ha strappato suo figlio dalle mani. Lo ha cercato disperatamente, in compagnia dei propri familiari, della Protezione civile e del sindaco di Castelleone di Suasa, Carlo Manfredi, tornando nell'area dov'era stata salvata e dove a poca distanza era stata rinvenuta la sua Mercedes Classe A bianca sul greto del fiume. Nelle scorse ore i soccorritori avevano trovato lo zainetto e le scarpe del piccolo. Ma di Mattia nessuna traccia. Fino ad oggi.
Il papà: «Devo farmi forza, Mattia vorrebbe così»
Tiziano Luconi ha saputo subito del ritrovamento e la speranza ha lasciato spazio allo strazio. «Tutto è finito - dice con un filo di voce - Devo farmi forza però, perchè Mattia vorrebbe così». Resiste, cerca di non piangere, ma è un papà distrutto nell'anima. «L'ultimo ricordo di Mattia? Sorridente sulla moto».
Le Marche in lutto, in lacrime il sindaco di Barbara
La notizia del ritrovamento ha fatto il giro delle Marche e dell'Italia in un tam tam commosso che è rimbalzato sui social dove è arrivato il cordoglio, lo sbigottimento e la solidarietà a mamma Silvia e a papà Tiziano che non si è mai arreso e ha sempre sperato che il figlio potesse essere ritrovato in vita. «Riposa in pace piccolo angelo», hanno scritto in tantissimi. «Anche se non era razionale, ci avevamo sperato tutti. Riposa in pace, piccolo Mattia. Un abbraccio stratosferico ai tuoi genitori». Piange il sindaco di Barbara, Riccardo Pasqualini: «È impossibile parlare davanti a una tragedia simile che sconvolge tutta la comunità, anche la nostra, dove la famiglia di Mattia era molto conosciuta. Non ho parole, riesco solo a piangere». Anche il primo cittadino di Castelleone di Suasa, Marco Manfredi, è commosso: «Ieri ho parlato con la mamma Silvia, mi è sembrata di una grandissima lucidità: eravamo da giorni tutti consapevoli che non c'erano più speranze. Ma pregavamo per trovare il corpo di Mattia».
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