Espianto record a Fabriano, il professor Marco Vivarelli: «Il fegato non invecchia, vi spiego perché. Caso iconico: anche se hai 100 anni puoi salvare una giovane vita»

Espianto record a Fabriano, il professor Marco Vivarelli: «Il fegato non invecchia, vi spiego perché. Caso iconico: anche se hai 100 anni puoi salvare una giovane vita»
Espianto record a Fabriano, il professor Marco Vivarelli: «Il fegato non invecchia, vi spiego perché. Caso iconico: anche se hai 100 anni puoi salvare una giovane vita»
di Gianluca Murgia
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 18:36

Il fegato prelevato da una donna fabrianese di 97 anni, 6 mesi e 29 giorni rappresenta un record nazionale ma non c'è da stupirsi. Semmai c'è da riflettere: anche sulla soglia dei 100 anni si può salvare la vita di un'altra persona. Lo spiega il professor Marco Vivarelli, direttore SOD Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti degli Ospedali Riuniti di Ancona.  

«Si tratta del donatore più anziano in Italia - sottolinea il professor Vivarelli  - ma in realtà è un piccolo dettaglio per questo guinness visto che, in già in passato, abbiamo eseguito espianti da donatori ultranovantenni e relativi trapianti. Il fegato, infatti, è un organo molto particolare che risente poco o nulla dei processi d'invecchiamento. Prima del prelievo, chiaramente, si verifica che la sua anatomia sia normale con indagini strumentali, poi si procede de visu, tramite una biopsia.

Se non emergono problemi l'organo è pronto per la donazione e relativo trapianto».

Ci sono altri organi che permettono di essere espiantati anche in età così matura?

«No, solo il fegato. Sarebbe impossibile eseguire un simile discorso per il cuore o i polmoni»

C'è molta differenza di età tra la donna deceduta e chi ha beneficiato del trapianto di fegato?

«Sì, ci sono più di 35 anni di diferenza. Va  sottolineato che, oltre un terzo di organi che potrebbero essere trapiantati,  non lo sono perché c'è l'opposizione alla donazione. Questo avviene non solo in Italia ma in tutto il mondo. Per questo il caso di Fabriano è iconico: anche una persona che ha 100 anni, nel momento in cui muore, può salvare la vita a una persona molto più giovane».

Il messaggio è che c'è sempre speranza, a qualsiasi età?

«Sì, questa storia lo rappresenta bene. Un gesto di buona volontà e altruismo può salvare un individuò molto più giovane. Detto senza giri di parole: quando uno muore del fegato se ne fa poco. Io vedo la cosa dall'angolazione di chi aspetta e muore se non riceve un trapianto».

La domanda viene spontanea: non c'è il rischio che il fegato di un'ultranovantenne sia usurato dagli anni di lavoro? Oppure, se arriva a un'età così avanzata, vuol dire che era ottimale nel suo funzionamento?

«Gli organi non vengono valutati in maniera empirica. Se io dovessi scegliere tra un fegato di un 90enne che non ha anomalie anatomiche e quello di un 40enne dismetabolico non avrei dubbi: sceglierei il primo. Questo, lo ripeto, vale solo per il fegato e non per altri organi»

Ma il ricevente e la sua famiglia erano convinti di accettare questo organo così longevo?

«Noi non dettagliamo mai l'età dei donatori. Inoltre, queste persone sono consapevoli che noi decidiamo qual è il miglior match tra donatore e ricevente. L'organo espiantato poi va sempre dato al paziente più grave. La cosa peggiore è non fare il trapianto perché i donatori sono risorse scarse e chi ne ha uno se lo tiene ben caro».

Questo prelievo è sicuramente un record ma gli espianti in età così avanzata sono in aumento?

«Le Marche, statisticamente, sono tra le regioni più anziane d'Italia. Quindi, decessi per emorragia, ictus ecc. sono più frequenti negli anziani. E questo avviene in generale in Italia e in particolare nelle Marche.  L'Italia è da anni una delle nazioni più virtuose nella donazione ed espianto di fegati da persone anziane, siamo un paese leader in questo»

A chi vanno i complimenti o ringraziamenti? Alla famiglia? Alla sua equipe?

«Io rigrazio la famiglia che ha donato. Ringraziare i medici non usa più, per noi è lavoro. L'espianto da una persona anziana e del tutto uguale a quello che si effettua su una persona giovane. Sono fegati verificati, come spiegavo prima, non salti nel buio. Quello della signora di 97 anni era perfetto»

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