Sisma, Recovery e fondi Ue: un pacchetto da 4,7 miliardi: Ecco come Legnini chiede di usare il tesoretto per ricostruire

Sisma, Recovery e fondi Ue: un pacchetto da 4,7 miliardi: Ecco come Legnini chiede di usare il tesoretto per ricostruire
di Maria Teresa Bianciardi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Febbraio 2021, 09:26

ANCONA Il commissario straordinario Giovanni Legnini, ha consegnato in Parlamento il pacchetto di proposte per l’utilizzo delle risorse del Recovery fund e dei fondi della programmazione europea per rafforzare la ricostruzione del Centro Italia colpito dai terremoti del 2009 e del 2016.

«In tutto - spiega la struttura commissariale - il pacchetto vale 4,7 miliardi di euro. Di questi, 1,78 miliardi sono previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla base dei progetti del Recovery Fund, e sono finalizzati specificamente alla rigenerazione delle aree del sisma».Il documento messo a punto dal commissario Legnini con il Dipartimento Casa Italia sottolinea che «le nuove risorse, tra Recovery e fondi Ue, devono essere necessariamente considerate aggiuntive e complementari rispetto a quelle già disponibili per il Centro Italia per la ricostruzione pubblica, pari a 2,2 miliardi di euro già impegnati e 1,7 miliardi di euro appena stanziati dalla Legge di Bilancio 2021 e per quella privata, che ammontano al momento a 6 miliardi di euro». 


Le linee di intervento
Il programma specifico per la ricostruzione del Centro Italia prevede due linee di intervento. La prima, con una dotazione finanziaria stimata in 1 miliardo di euro, finalizzata alla ricostruzione di borghi e città sicuri, sostenibili e connessi: si prevedono, in questo ambito, interventi per la mobilità sostenibile ed efficienze, il recupero e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, la promozione di servizi digitali, lo sviluppo del fotovoltaico e di sistemi centralizzati di produzione di energia, delle comunità energetiche rinnovabili, un’illuminazione urbana ecocompatibile.

Il secondo intervento, per il quale si stima un’esigenza finanziaria di 780 milioni di euro, riguarda lo sviluppo produttivo, anche del settore agricolo ed agroalimentare, con il sostegno agli investimenti, interventi per la valorizzazione delle risorse ambientali, forestali e boschive, dei beni culturali e storici, la creazione di centri di ricerca universitaria. 


Superbonus cratere
Oltre a questi fondi, ci sono 2,95 miliardi di euro della programmazione comunitaria, che devono ancora essere finalizzati ma che sono essenziali per integrare la ricostruzione e i progetti di sviluppo. Su questi fondi, innanzitutto, si fa affidamento per finanziare il superbonus cratere, con l’estensione delle detrazioni al 2026 ed il loro ampliamento anche alla ricostruzione e riparazione degli edifici produttivi, oggi esclusi, e soprattutto con la reintroduzione dell’obbligo di miglioramento sismico degli edifici, non previsto dall’attuale Superbonus sisma. Altre linee di intervento riguardano lo sviluppo della rete di comunicazioni a banda larga, l’efficientamento energetico degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole, la sicurezza sismica dei luoghi di culto, il rafforzamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie, misure per l’impresa verde, l’economia circolare, il turismo e la cultura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA