Terremoto, i danni superano i 130 milioni complessivi. Ricci: «Acquaroli non discrimini i Comuni dal colore politico e richieda lo stato di emergenza»

Terremoto, i danni superano i 100 milioni complessivi. Ricci: «Acquaroli non discrimini i Comuni dal colore politico e richieda lo stato di emergenza». Da sinistra Mancinelli, Ricci e Seri
Terremoto, i danni superano i 100 milioni complessivi. Ricci: «Acquaroli non discrimini i Comuni dal colore politico e richieda lo stato di emergenza». Da sinistra Mancinelli, Ricci e Seri
di Gianluca Murgia
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Venerdì 18 Novembre 2022, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 21:34

PESARO - «Sul terremoto è stato fatto un resoconto vergognoso da parte del consiglio della Regione Marche: mi auguro che il governatore Francesco Acquaroli faccia il presidente della Regione Marche e richieda subito lo stato di emergenza: non si può discriminare un Comune dall'altro in base al colore politico» va giù secco, senza giri di parole, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro. Per primo aveva fatto e resa nota una prima stima dei danni della scossa di terremoto che ha investito, con una magnitudo 5.7, il centro-nord delle Marche il 9 novembre scorso: 20 milioni di euro per il solo patrimonio pubblico. Il dato, dopo le verifiche e i controlli eseguiti anche negli ultimi giorni, è salito oggi a circa 50 milioni.

La precondizione

«Come fa la destra a dire che non abbiamo bisogno di aiuto? - continua e domanda Ricci - Ogni giorno sommiamo danni privati a quelli del patrimonio pubblico. Come facciamo ad avere un aiuto dello Stato se la Regione non chiede lo Stato di Emergenza, ovvero la precondizione per essere aiutati? Tante città marchigiane, da Pesaro ad Ancona, sommano ingenti danni a patrimonio pubblico e privato». 

Palazzina a rischio: sgomberate ieri 59 persone a 9 giorni dal sisma

«Siamo stati fortunati perché l'epicentro è stato in mare» ha aggiunto Ricci, in un video messaggio, ricordando come la situazione sia ancora di fatto in divenire: solo ieri, dopo un controllo, a 9 giorni dalla scossa principale, è stata infatti dichiarata inagibile una palazzina di via Del Maino, a Pesaro, con altre 59 persone evacuate. «Chi le aiuterà ora a ritornare nelle loro case?» ha domandato Ricci indirizzando il quesito al governatore Francesco Acquaroli.

Il conteggio in divenire

Non solo Pesaro. Anzi. Perché il conteggio è in divenire. Intanto, ai danni quantificati dalla città di Rossini, si sono aggiunti altri 7 milioni stimati dalla Provincia di Pesaro e Urbino,  più i 30 milioni conteggiati dal Comune di Fano e altri 4, complessivi, da comuni più piccoli. A questi si sono aggiunti oggi i 40 milioni di euro valutati dal Comune di Ancona. Totale: danni superiori (al momento) ai 130 milioni di euro. Ok, il prezzo (dei danni) è giusto, ora, per attivare lo stato di emergenza o no?

Giovani Democratici Marche: «Sconcertante. E che autogol Marinelli e Serfilippi»

«La Regione va contro i cittadini coinvolti nelle recenti scosse di terremoto - intervengono i Giovani Democratici Marche -. Ha qualcosa di sconcertante e pauroso la bocciatura della maggioranza Acquaroli della mozione consiliare presentata dalla minoranza nei gruppi Partito Democratico, Rinasci Marche e M5S che avrebbe proposto la richiesta al governo nazionale dello stato di emegenza per quelle zone dove negli ultimi giorni i cittadini, le imprese e gli enti locali possono aver subito danni agli immobili.

Ciò comporta che non arriveranno finanziamenti per queste vittime. Cifre utili a ripristinare edifici come case, scuole, attività commericali. Ciò che lascia ancor più a bocca aperta per questo disinteresse sono le dichiarazioni del capogruppo della Lega, Renzo Marinelli il quale dichiara che non si può richiedere lo stato di emergenza perché può danneggiare il turismo e le prenotazioni. La domanda sorge spontanea: le famiglie cosa dovrebbero fare? Chi deve lavorare e ha un’attività danneggiata come si mantiene? Appare evidente che la giustificazione è al quanto debole ed inadeguata alla situazione».

I Gdm continuano: «Marinelli sa benissimo come nel terremoto del 2016 sia stata troppa l'attesa. Ora vuole lasciare di nuovo senza nessuna assicurazione i cittadini. Il sisma di allora è stato devastante, con città chiuse, zone rosse ancora esistenti, migrazioni di massa, famiglie e giovani senza prospettive. Da quell’evento questa maggioranza non ha davvero imparato nulla? Oggi sappiamo quanto sia importante investire nella sicurezza sismica, e nonostante ciò si continua a scegliere un’altra via, il “far finta di nulla finchè tutto va bene”, sperando che tragedie come quella del 2016 non si ripetano. A dargli man forte il collega di partito Luca Serfilippi, che sottilinea come le prime immagini di danni legati al sisma siano quelli della stazione di Ancona. Danni, che afferma Serfilippi, sarebbero avvenuti ugualmente. Con questa affermazione il Leghista, con un clamoroso autogol, non solo ammette lo stato pietoso delle nostre infrastrutture e l’evidente necessità di interventi, che lo stato di emergenza aiuterebbe a porre in essere, ma denota anche una certa preoccupante leggerezza ed incapacità di capire la necessità di agire subito. In una zona sismica come la nostra, attendere vuol dire aumentare il rischio. A detta dei leghisti quindi, la mozione non è da bocciare, ma da rimandare. Rimandarla forse a quando non la premier starà un po' più serena e non in fase di bilancio. Sembra quasi che la giunta Acquaroli non voglia dare ulteriori grattacapi ai suoi colleghi di Governo. Il problema è che per preservare al serenità dei suoi, mina quella dei cittadini». 

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