ANCONA - Il pressing di aziende e associazioni di categoria che hanno subito la devastazione del sisma del 2016 ha fatto trasparire tutta la preoccupazione di una economia sfibrata sull’orlo del precipizio. Molti imprenditori marchigiani non sono ancora riusciti a concludere l’iter di realizzazione degli investimenti produttivi e altri non hanno potuto usufruire del contributo a fondo perduto concessi per chi ha l’attività nel cratere del sisma. Una situazione che ha indotto la Regione Marche a sollecitare la Ragioneria dello Stato affinchè potesse venire concessa una proroga e nelle scorse ore è arrivato il parere favorevole. Lo ha comunicato l’assessore Guido Castelli, che in Regione ha anche la delega alla Ricostruzione.
L’iter
Dopo aver condiviso la richiesta con le altre regioni interessate (Lazio, Abruzzo, Umbria) le Marche hanno chiesto formalmente una proroga che dovrebbe arrivare fino a dicembre. Il decreto in questione prevede la concessione di agevolazioni nella forma del contributo in conto capitale alle imprese che realizzino o abbiano realizzato, a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpite dal sisma del Centro Italia. Vengono anche fissati i criteri, le procedure e le modalità di concessione dei contributi: in particolare il decreto stabilisce che il progetto «debba essere realizzato entro il termine di diciotto mesi e ove adeguatamente motivato da imprevisti sopraggiunti nella realizzazione del progetto, può essere concessa una proroga di non oltre tre mesi».
Cosa succede
Ma ci sono anche molte aziende del territorio del cratere che non hanno ancora avuto la possibilità di delocalizzare o ricostruire la loro attività e pertanto non hanno potuto usufruire del contributo previsto. Questa proroga a fine 2022 porterà benefici alle aziende che potranno così essere rimesse nei termini ed usufruire del contributo previsto.
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