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La sostanza
Per dare sostanza alla teoria, è arrivato nelle Marche un pacchetto da 134.398.984 euro, di cui 74.081.720 euro, già erogati, a valere proprio sulle risorse del Pnrr (la Missione 6 declinata sull’assistenza domiciliare) per le annualità 2022-2025, ed altri 60.317.264 euro dal decreto legge 34 del 2020. I finanziamenti comportano anche il raggiungimento di obiettivi sul numero di over 65 raggiunti dall’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): il target finale per le Marche, da centrare entro il 2025, è di 37.347 assistiti, pari al 9,48% della popolazione regionale con oltre 65 anni. Una modalità, quella della telemedicina, che punta anche a colmare il cronico gap di servizi nell’entroterra. Ma come si tradurranno, nella pratica, queste risorse? La Regione ha approntato un Piano operativo che prevede innanzitutto l’acquisizione di una piattaforma unica regionale di telemedicina finalizzata all’erogazione strutturata dei servizi di telemonitoraggio dei pazienti cronici e dei pazienti specialistici, oltre all’erogazione dei servizi di televisita, teleassistenza e teleconsulto.
Le tipologie di pazienti
E questo non vale solo per la cardiologia. Il Piano definisce infatti le tipologie di pazienti che potranno essere trattate con la telemedicina. Come le persone con malattie respiratorie croniche, quali le apnee notturne o l’insufficienza respiratoria cronica, che possono essere sottoposte a telemonitoraggio di parametri clinico-strumentali per la valutazione di possibili riacutizzazioni. Ma si parla anche di teleassistenza nell’ambito della salute mentale, ad esempio la teleriabilitazione logopedica per bambini e adulti con disturbi del linguaggio. Le cure sanitarie nel terzo millennio, insomma.
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