Sviluppo rurale: due anni di Psr e cinque incontri col governatore Acquaroli e l'assessore Carloni per centrare il rilancio

Sviluppo rurale: due anni di Psr e cinque incontri col governatore Acquaroli e l'assessore Carloni per centrare il rilancio
Sviluppo rurale: due anni di Psr e cinque incontri col governatore Acquaroli e l'assessore Carloni per centrare il rilancio
di Maria Teresa Bianciardi
4 Minuti di Lettura
Sabato 20 Febbraio 2021, 06:22

Con il 2021 ha avuto inizio il nuovo periodo di programmazione 2021-2027 della Politica agricola comune (Pac) e della Politica di sviluppo rurale per il rilancio di un settore molto vasto e importantissimo per l’economia marchigiana. Gli obiettivi del Psr spaziano infatti dal rinforzo della competitività dell’agricoltura, alla gestione sostenibile delle risorse naturali mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici fino all’innovazione e sviluppo inclusivo delle zone rurali.

Attualmente il quadro giuridico della nuova Pac non è stato ancora approvato e al contempo la Commissione Europea ha messo in campo anche un pacchetto di risorse aggiuntive denominato “Strumento dell’Unione per la Ripresa”o “Euri” per finanziare la ripresa della Ue dopo la pandemia di Covid: pacchetto che comprende anche risorse aggiuntive per i Piani di sviluppo rurale. 

La proroga

Quadro generale per arrivare al particolare: l’Unione europea ha stabilito di prorogare le attuali regole della Pac di due anni e di avviare quella nuova a partire dal 2023. In sostanza, dunque, anche il Programma di sviluppo rurale delle Marche slitta in avanti e sarà attivo fino al 31 dicembre 2022 (i relativi pagamenti potranno essere eseguiti fino al 2025). In particolare per questo biennio all’Italia sono stati assegnati complessivamente 3,9 miliardi di euro di cui 2,997 miliardi di Feasr ordinario e 910 milioni euro di risorse Feasr Euri. Il riparto di questi fondi nazionali tra i programmi regionali deve essere ancora definito ma si stima un ammontare di risorse pubbliche per il Psr Marche ( biennio 2021-22) di circa 170 milioni di euro di risorse pubbliche. Con tali fondi aggiuntivi si potrà pertanto dare avvio a nuovi bandi e rafforzare l’azione del programma sui suoi asset più strategici: l’ingresso di giovani nel settore agricolo (il cosiddetto “pacchetto giovani”), il sostegno allo sviluppo delle filiere e della competitività, gli interventi a favore della montagna, della zootecnia estensiva, del biologico e del patrimonio forestale. Partendo da questo assunto la Regione Marche ha iniziato un percorso di ascolto e di condivisione con quanti operano ogni giorno nel sistema rurale per raccogliere, in vista dell’emissione dei prossimi bandi, contributi utili a migliorare l’utilizzo delle risorse che, grazie al cofinanziamento comunitario del biennio 2021-2022 pari a circa 170 milioni di euro, potranno sostenere e sviluppare un territorio regionale gravemente colpito, prima dal sisma poi dagli effetti della pandemia. 
Il confronto
Si tratta di cinque incontri (uno per provincia) con il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore regionale all’Agricoltura Mirco Carloni (vice presidente della Regione), finalizzati alla raccolta e all’analisi delle istanze provenienti dalle diverse aree che compongono la regione, ognuna con vocazioni e caratteristiche specifiche.

Il primo incontro per la provincia di Ancona si terrà martedì 23 febbraio dalle 18 alle 21 all’Hotel Federico II di Jesi, il giorno dopo - mercoledì 24 febbraio - l’appuntamento è a Montegiorgio al Teatro comunale Alaleona sempre dalle 18 alle 21. Lunedì primo marzo, presidente e assessore regionale saranno invece a Castelraimondo (18-21) al Lanciano Forum, mercoledì 3 marzo alla Cantina sociale Valdaso di Montalto delle Marche (ore 18-21) e infine giovedì 4 marzo sempre tra le 18 e le 21 al Convento del beato Sante di Mombaroccio. Gli incontri saranno fruibili in presenza e on-line, in diretta, sui canali Facebook e Youtube del Psr Marche. La Regione ha definito gli obiettivi del nuovo Programma di sviluppo rurale che spaziano da regole dei bandi più semplici alla risoluzione del problema Agea, ma comprende anche la competitività delle imprese, l’aggregazione di filiera, sviluppo delle aree montane e svantaggiate e l’ internazionalizzazione e turismo rurale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA