In strada tra artigiani e pensionati: «È uno del paese, sembra evidente. Speriamo che non perda la testa»

In strada tra artigiani e pensionati: «È uno del paese, sembra evidente. Speriamo che non perda la testa»
di Sonia Amaolo
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Lunedì 24 Maggio 2021, 03:25

MONTAPPONE - Tanto di cappello. Grande festa per tutta la giornata di ieri a Montappone per la vincita da record. E non poteva essere altrimenti. Tutti si augurano che sia un compaesano ad aver centrato il Superenalotto da favola nel Comune rinomato per la produzione di cappelli nel distretto a cavallo fra le province di Fermo e Macerata e in tanti fantasticano su cosa fare con quella cifra talmente irreale da sembrare finta.

«L’importante - commenta il noto imprenditore del cappello Ferruccio Vecchi - è che chiunque sia, sia pronto mentalmente perché è qualcosa che può destabilizzare.

E soprattutto che si ricordi che sono tantissimi soldi e può dividerli per alleviare le sofferenze di qualcuno. A Montappone l’economia deve ripartire, ma le persone si devono muovere e magari questa può essere l’occasione giusta».


La prima fila
Un’occasione festeggiata anche ieri in tabaccheria con, in prima fila, le figlie del gestore dell’attività commerciale, nipoti del titolare, Federica e Chiara Mennecozzi, che sono ovviamente felici per il padre «perché mette impegno, costanza e dedizione nell’attività, investe tempo ed energie. Ci auguriamo che la vincita sia un’occasione per questo centro, per favorire il turismo e quanto gli ruota intorno». Un lavoro oscuro che all’improvviso ha ottenuto la ribalta nazionale. Un lavoro partito dal capo, il fondatore: tre generazioni si sono infatti date il cambio in negozio e Serio Tulliani non ricorda nemmeno quanti anni siano passati di preciso: «Saranno 55 anni - afferma -: prima l’attività era in campagna, chi se l’aspettava una roba del genere». Sua figlia, e moglie del gestore, Paola Tulliani lavora come insegnante. Si emoziona guardando il marito: «Sono orgogliosa di lui, la sua vita è in negozio. Certo, oggi tutti si chiedono cosa fare di una simile cifra». Già, cosa fare? «Se avessi vinto io, parte della somma - riprende sicura la donna - l’avrei usata per i vaccini».


I numeri
La sestina vincente è stata 1, 7, 37, 43, 63, 81, numero jolly 34 e numero superstar 26. Numerosi che resteranno scolpiti nella memoria. Allo Stato tornano 31.240.000 euro del Jackpot. Ma tant’è, al neomilionario restano davvero tantissimi soldi. «Probabilmente è uno del paese – evidenzia a sua volta Fabrizio Rocchetti, artigiano specializzato nell’installazione delle grondaie, che si unisce ai festeggiamenti - ma questa zona è di passaggio, arrivano corrieri, rappresentanti, siamo nel distretto del cappello e una giocata di 2 euro possono davvero farla tutti». Ezia Cesetti, pensionata, fa un salto in tabaccheria e si gode la festa: «Sono tutti bravi - sottolinea -: è davvero un bene che sia capitata qui la vincita perché nessuno prima sapeva dove nemmeno stava Montappone, adesso lo sanno davvero tutti».


La gestione
Per l’imprenditrice Teresa Antinori «bisognerà vedere come sarà gestita la somma, non sarà sicuramente facile». A sua volta il vicesindaco Mario Clementi, detto Amerino, direttore del museo del cappello, rivendica invece che «Montappone è un paese fortunato: oltre a essere centro internazionale del cappello, adesso siamo famosi per la quarta vincita più importante d’Italia. Non vorrei stare nei panni del vincitore però. Non gli si può certo augurare più fortuna di questa. Auspico che non perda la testa e faccia buon uso dei soldi».


La cifra
Rimarca anche la possibilità che la cifra resti in paese per poter contribuire a rilanciare le sorti della capitale del cappello che, come tutti i distretti industriali, ovviamente soffre la crisi di questi ultimi anni alla quale si è aggiunta quella legata alla pandemia. La difficoltà maggiore è ovviamente legata all’entità della somma, talmente alta da far perdere la testa: ma da queste parti, sarà per la presenza di tante fabbriche e del lavoro che non è mai mancato, sono tutti con i piedi per terra. Insomma: nessun sogno di evasione in isole lontane.

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