Fabio è morto in poche ore con la sedazione profonda. Il medico: «Era sereno, voleva questo»

Fabio Ridolfi
Fabio Ridolfi
di Eugenio Gulini e Martina Marinangeli
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Martedì 14 Giugno 2022, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 17:09

FERMIGNANO - Alle 17.24, il suo cuore ha smesso di battere. Sono bastate poche ore perché la sedazione profonda e continua, iniziata ieri mattina alle 9.20, lo portasse alle morte. Se ne è andato alle sue condizioni Fabio Ridolfi - il 46enne di Fermignano da 18 anni immobilizzato a letto a causa di una tetraparesi - che in un primo momento aveva chiesto di poter accedere alla procedura del suicidio medicalmente assistito.

Un percorso lungo e ad ostacoli, che mal si conciliava con la sofferenza quotidiana a cui era costretto dalla sua condizione. E così, lo scorso 7 giugno, stanco di aspettare le lungaggini di un sistema sanitario che, in assenza di una legge in materia, si muove a passo di bradipo, Fabio aveva chiesto di poter ricevere il trattamento della sedazione profonda. Un sonno privo di dolore che ieri lo ha accompagnato fino alla morte, avvenuta in poche ore - a causa delle condizioni fisiche molto precarie - nella casa della sua famiglia a Fermignano. La stessa procedura che, pochi giorni fa, ha condotto al decesso anche l’ex governatore dell’Emilia Romagna Antonio La Forgia, malato oncologico terminale.


L’ultimo giorno
Ieri mattina, l’equipe del dottor Brunori - primario dell’ambulatorio di Cure palliative dell’hospice di Fossombrone -, composta anche da un altro medico ed un’infermiera, si è recata a casa di Fabio per avviare la sedazione continua. Ad attenderli, il medico di famiglia e consigliere regionale Giorgio Cancellieri e la famiglia di Fabio. La mamma Cecilia, il papà Rodolfo, il fratello Andrea e la sorella Simona, che vive in Irlanda ma è tornata in Italia per l’ultimo saluto. «Era sereno perché è riuscito ad ottenere quello che voleva - fa sapere Cancellieri -. Fino a poco prima dell’inizio della sedazione, parlavamo del fatto che la Roma, di cui era tifoso sfegatato, avrebbe vinto il campionato grazie all’acquisto di Mourinho. Mi ha sorriso con gli occhi. La sua famiglia gli è rimasta accanto fino all’ultimo. Vedevano quanto soffriva, fisicamente e psicologicamente, e hanno voluto rispettare la sua volontà. Sono stati giganti in questi anni». I funerali si terranno domani alle 15 nella cattedrale di Fermignano. Intanto, l’associazione Luca Coscioni, che aveva seguito Fabio nel suo percorso per il suicidio assistito, ha commentato: «Oggi vogliamo unirci al dolore della famiglia di Fabio. Da domani continueremo a batterci affinché non si ripetano simili violazioni della volontà dei malati».

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