CORINALDO - Un vero cambiamento, oltre al ricordo, è ciò che auspicano i parenti delle vittime della Lanterna Azzurra perché il sacrificio dei propri cari almeno sia servito a qualcosa. «Vorrei che i cantanti si informassero prima sui locali dove dovranno esibirsi – interviene Giuseppe Orlandi, padre di Mattia – basta subappaltare ai manager e scaricare le responsabilità, ci devono mettere la faccia. Sfera Ebbasta sapeva di richiamare migliaia di fan e, se solo si fosse interessato su che locale era la Lanterna Azzurra, lui per primo si sarebbe rifiutato di esibirsi lì. Se davvero avesse preso a cuore la sicurezza dei tanti ragazzini che lo seguono... Ecco da questa tragedia vorrei che tutte le persone in grado di richiamare un pubblico numeroso si preoccupassero del loro bene».
La piazza
Paolo Curi, il vedovo di Eleonora Girolimini, vorrebbe un luogo della memoria a Senigallia. «Se potessi dare un suggerimento piazza del Duca sarebbe l’ideale perché ad Eleonora piaceva molto, ci andavamo spesso con i figli». Una targa affissa ad un palazzo oppure altro di simbolico, a futura memoria. «Il mio desiderio più grande è che la giornata dell’8 dicembre assuma un significato nazionale – aggiunge Francesco Vitali, fratello di Benedetta – così che il sacrificio di tutte le vittime sia servito a garantire il divertimento sicuro in tutto il Paese». È la battaglia del Cogeu, del comitato unitario dei genitori, in prima linea per sancire il cambiamento auspicato davvero da tutti.
Una pizza da Asia
La coetanea di Marotta, Asia Nasoni, rivive infine nei gesti degli amici, che periodicamente vanno a casa dei genitori a mangiare una pizza e poi lasciano nella sua stanza messaggi e post-it.
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