Il marito di Eleonora: «Spero che il suo sacrificio salvi altri ragazzi»

Eleonora Girolimini
Eleonora Girolimini
di Sabrina Marinelli
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Sabato 7 Dicembre 2019, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 18:13

Un casolare immerso nel verde della campagna di Scapezzano, una coppia innamorata che cercava di crescere i quattro figli nel rispetto della natura, coltivando l’orto e con uno stile di vita salutare. Tutto questo è svanito quella tremenda notte con la morte di Eleonora Girolimini. Ora il marito Paolo Curi si è trasferito in centro con le figlie, abbandonando un sogno. «Tutta la nostra vita è stata rivoluzionata senza di lei - racconta -. Avevamo scelto di crescere i nostri figli mangiando i prodotti sani e vivendo a contatto con la natura. Rimasto solo con loro non è più gestibile». La sera del 7 dicembre lui con Eleonora avevano accompagnato alla Lanterna Azzurra la loro figlia maggiore Gemma. «Ad un tratto l’aria è diventata irrespirabile. Ci siamo diretti verso l’uscita seguendo gli altri, io ero più avanti e aspettavo che uscissero. Poi ho sentito Gemma che urlava: in quel momento ho realizzato che Eleonora non ce l’aveva fatta». A Paolo Curi non dispiacerebbe un luogo dedicato alla memoria della moglie e delle altre vittime, magari anche solo una targa. «Lei andava spesso in piazza del Duca, sarebbe bello si potesse ricordare lì in qualche modo «Non c’è un momento in cui non la pensiamo e spero che quanto accaduto possa servire ad evitare che succeda ancora». 

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